Tragedia e farsa |
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Scritto da Mario Michele Merlino |
Venerdì 08 Febbraio 2019 00:51 |
Giovani, arroganti e presuntuosi (vizio che preservarono ostinati e ottusi anche in età matura), ebbero a definire ‘cane morto’ ed epiteti vari il filosofo HegeI che pure aveva suscitato in loro lo studio del pensiero. Dovettero ricredersi entrambi. In una lettera indirizzata all’amico e sodale Karl Marx, relativa al colpo di stato in Francia nella notte del 2 dicembre 1851 in cui Luigi Bonaparte si era proclamato imperatore con il nome di Napoleone III, F. Engels scrive: ‘Hegel osserva da qualche parte che tutti i grandi avvenimenti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire due volte. Ha dimenticato di aggiungere la prima volta come tragedia, la seconda come farsa’. In questo malo presente come selezionare e indicare guitti e saltimbanchi? Già Nietzsche avvertiva: ‘L’oggi appartiene alla plebe’... |
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