I dati analizzati dagli esperti del settore fanno risaltare come gli interessi delle oligarchie americane vengano rafforzati dalle tensioni nell’area. Come preannunciato da maurizio Blondet in “Osama Bin Mossad”
- L’economia mondiale stenta a riprendere
- La Cina che persegue la propria crescita indiscriminata si sta rivelando fin da ora ingombrante e foriera di eventi potenzialmente catastrofici
- L’interesse delle oligarchie del petrolio, in controtendenza con lo sviluppo generalizzato delle economie, è rafforzato dai disordini nei paesi arabi
- La politica americana nell’area irachena e saudita sembra non dissimile da quella descritta da Blondet nel suo recente Osama Bin Mossad (edizioni effedieffe) e cioè: creazione di un clima di guerre civili, etniche e religiose
- La distruzione dei pozzi di petrolio è più gradita alle compagnie americane (che guadagnano sulla distribuzione) e dai produttori americani (perché i pozzi in profondità degli Usa sono sfruttabili a prezzi divenuti competitivi) di quanto non sia dannosa. Del resto Osama Bin Laden, quale sia stata la sua sorte negli ultimi sette anni e quale ne sia l’effettivo ruolo, è un magnate del petrolio, già socio di affari della famiglia Bush e agente della Cia.