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Quelli del 9 maggio PDF Stampa E-mail
Scritto da Gabriele Adinolfi   
Lunedì 09 Maggio 2022 00:59


Buone capriole!

È troppo facile sparare sulla Croce Rossa. Figurarsi quanto lo sarebbe breccolare i camerati che trovano le giustificazioni più assurde per esultare dietro alla Bandiera Rossa!
Certo, alcuni non vedevano l'ora di spogliarsi di ogni cosa per approdare in altri lidi; già li sento affermare che il fascismo non fu una vera rivoluzione, non come il bolscevismo; o che la Russia si difese dall'invasione proditoria, ignorando o fingendo di non sapere come allora la Germania anticipò la sua coltellata alle spalle. Compagni mancati che provano a rientrare dalla porta secondaria nella casa comunista che avevano mancato a suo tempo.
Ma gli altri si devono ripetere fino alla nausea delle scuse pietose per digerire la comunione odierna con gli orchetti della loro utopia tolkien-putiniana.
E qui sta il problema della loro infelicità.

La loro vittoria
Non voglio tornare ancora una volta sulla distorsione illusoria determinata da speranze delegate a personaggi e/o panorami immaginari per uscire dalla propria angoscia.
Diciamo che ci può anche stare, ma induce profondamente in errore e, soprattutto, irretisce.
Se si ragiona con freddezza e disincanto, se si stabilisce che qualcosa o qualcuno assumono una valenza positiva nei nostri ragionamenti, non è necessario identificarsi in essa o in lui come in una religione o in un capo. Si può benissimo essere germanofili ed europeisti senza mitizzare la Merkel e prendendo le distanze da alcune sue esternazioni. Si può benissimo approvare la politica estera e la linea europea di Macron senza fingere che la sua politica culturale ed economica siano d'arcobaleno.
Si deve invece essere realmente disturbati per immedesimarsi nella Vittoria Patriottica dei russi e per celebrarla insieme a Putin, fingendo con se stessi che non si tratti della vittoria sul fascismo, sull'Europa e sul ciclo eroico. Fino a che punto si è disposti a mentire a se stessi e a ingannarsi?
Dalla Charlemagne all'Armata Rossa la capriola è spettacolare e la disinvoltura è imbarazzante.

 

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