Sole verde |
![]() |
![]() |
![]() |
Scritto da Il manifesto |
Sabato 15 Maggio 2004 01:00 |
La Molisana non si mangia più. Vincono le multinazionali e la globalizzazione della povertà ![]() milioni di euro annuali pagati ex post), con il diritto di rilevare l'azienda per complessivi 24 milioni. Per quanto si parli di un concordato preventivo, nelle carte ufficiali appare solamente un diritto di prelazione, delineando un leasing piuttosto che una compravendita. In questo contesto, fanno notare i lavoratori, Maione non avrebbe nessun incentivo ad evitare il fallimento, visto che in un'eventuale asta fallimentare avrebbe, come affittuario, un canale preferenziale, spendendo quindi molto meno di 24 milioni di euro. Entro fine aprile Colussi fa pervenire altre due proposte di acquisto, venendo ufficialmente diffidato dai proprietari della Molisana «dal tenere comportamenti destabilizzanti delle strategie imprenditoriali dell'azienda». Seguono interpellanze parlamentari (di Violante e Castagnetti fra gli altri) ed una ulteriore seduta della task force (il 3 maggio), a margine della quale Borghini ribadisce che «esiste una sola proposta perfezionata», confermando la necessità di accelerare il concordato preventivo in vista della discussione dell'istanza di fallimento. Colussi esprime «sconcerto» per il comportamento di Borghini e invia una lettera al giudice fallimentare, ribadendo il proprio interessamento. L'istanza si apre il 5 maggio e si chiude l'11 con la sentenza di cui sopra, la quale «se non altro - dice un lavoratore - farà ripartire tutto da zero». Petraroia ci lascia con un ultima frase: «Come sono andate le cose, i 200 operai hanno la cassa integrazione. Se avessero firmato l'accordo e l'azienda fosse fallita, i 98 "fortunati" rimasti non avrebbero avuto nemmeno quella». Dignità e pensosa serenità. |
Noreporter - Tutti i nomi, i loghi e i marchi registrati citati o riportati appartengono ai rispettivi proprietari. È possibile diffondere liberamente i contenuti di questo sito .Tutti i contenuti originali prodotti per questo sito sono da intendersi pubblicati sotto la licenza Creative Commons Attribution-NoDerivs-NonCommercial 1.0 che ne esclude l'utilizzo per fini commerciali.I testi dei vari autori citati sono riconducibili alla loro proprietà secondo la legacy vigente a livello nazionale sui diritti d'autore.