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COMPAGNI DI STRADA PDF Stampa E-mail
Scritto da Ezioni all'insegna del Veltro   
Lunedì 17 Maggio 2004 01:00

Insigni Titolati dell'Italia contemporanea...

"(...) Parlare di fede e di Cristo come ha fatto Dostojevskij per me è insoddisfacente, disonesto. (...) Dostojevskij (...) professa una fede confusa e razzista. Non lo voglio per compagno di strada nel mio cammino notturno, non lo voglio (...) Mi scelgo un altro compagno di strada. Uno scrittore che non ha mai parlato di Dio, non Lo ha mai nominato e che, in qualche modo, in tutti i suoi scritti non ha fatto altro che dialogare con Lui: scelgo l'ebreo di Praga Franz Kafka. (...) Una volta mi capitò di dovermi prendere cura di un vecchio omosessuale ottantenne, completamente solo in Italia, che aveva passato la vita da parassita, divertendo magnati, industriali, re della moda: procurava loro donne (ballerine, giacché si occupava di operette), ragazzi (giacché si occupava di ragazzi) e in cambio ogni giorno aveva qualche invito a cena in case lussuose, e a natale e a pasqua (minuscole nell'originale, n.d.t.) riceveva doni in denaro. (...) Questo vecchio, alla morte di mio padre mi aveva portato in una sinagoga, per la prima volta dopo trent'anni. Lo vidi pregare, sapeva a memoria le preghiere, e quando non le sapeva mormorava sillabe senza senso, imitando l'ebraico. (...) Quando si ammalò (...)visse i suoi ultimi mesi di vita (nella casa di riposo "Gentiluomo", n.d.r.).Il suo letto, gli abiti, portavano tracce di sterco: il suo ano era allargato a dismisura per le tante penetrazioni subite. Dopo un anno di questa vita improvvisamente il mio protetto peggiorò e in pochi mesi morì". Giorgio Pressburger, Della fede. Incontro con Dostojevskij, "Nuova Corvina" (Budapest), 11, 2002, pp. 118 e 152. L'Autore, miracolosamente scampato all'Olocausto (quando era bimbo, un soldato tedesco gli offrì una caramella all'arsenico), è stato direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Budapest. Il Presidente della Repubblica, S. M.Ciampi, lo ha insignito della Commenda. Collabora al "Corriere della Sera".
 
Perché s'impennano i prezzi PDF Stampa E-mail
Scritto da Giancarlo Galli   
Domenica 16 Maggio 2004 01:00

Iprezzi del petrolio viaggiano da una settimana, sui mercati di Londra e New York, oltre i 40 dollari il barile, con tendenza a ulteriori rialzi. Le cause sono molteplici, in larga misura note: il conflitto mediorientale che rende aleatori i flussi estrattivi, cui s'accompagna la speculazione dei Paesi dell'Opec; la crescente richiesta di oro nero dell'Occidente e del Giappone, nonché della Cina. Va da sé che il rialzo trascina il valore di gas e carbone.

I problemi per l'economia mondiale sono enormi. Il caro-petrolio origina infatti inflazione, ripercuotendosi sui costi delle aziende e sui consumi privati (benzina, riscaldamento). S'è calcolato che 5 dollari di aumento del greggio automaticamente determinano una contrazione del Pil mondiale dello 0,50 per cento. Orbene: tutte le previsioni di sviluppo impostate a inizio d'anno, facevano perno sul barile oscillante fra i 27 e i 30 dollari. Da qui lo spettro di un vistoso rallentamento della crescita. Si noti bene: «preoccupazione», non ancora «allarme rosso». La ragione c'è. «Quota 41,40» registrata ieri è statisticamente un record, assoluto e negativo. Tuttavia, esaminando le quotazioni da trent'anni a questa parte, ci si accorge che i 40 dollari attuali sono lontanissimi dalla cifra - equivalente a 78 dollari di oggi, tenendo conto di svalutazione e inflazione - raggiunta negli anni Ottanta con la rivoluzione khomeinista in Iran.
Viene pertanto da chiedersi perché l'Occidente, dopo quella lezione, non abbia adottato contromisure. Con un ragionevole contenimento dei consumi, considerata la pessima reputazione dell'alternativa nucleare. Verità è che le Grandi potenze consumatrici hanno scelto una diversa strada: porre sotto tutela i Paesi produttori. Così, attraverso la longa manus delle multinazionali petrolifere, hanno provato a indurre alla ragionevolezza int eressata nazioni quali Algeria, Nigeria, Venezuela, e i Signori del Golfo Arabia Saudita, Iran, Iraq, Emirati. Con esiti che solo eufemisticamente si possono definire incerti, considerati i guai attuali.
Nel «gioco petrolifero», vi è però un elemento che con astuta ipocrisia noi occidentali evitiamo di citare. Quei 40 dollari al barile che hanno fatto suonare il campanello d'allarme, cosa rappresentano rispetto al prezzo finale pagato da aziende e consumatori?
Ben poco, visto che i vari balzelli successivi lo riducono attorno a un 15-18 per cento. E il resto? Il resto va alle Compagnie petrolifere, con raffinazione e distribuzione. In parte comprensibile, considerando le spese per la ricerca. Ma il grosso della torta, e va detto, finisce agli Stati. Al più al meno, naturalmente: in Usa, le imposte incidono mediamente per il 30 per cento sul prezzo finale; in Italia, per la benzina, oltre i tre quarti.
Onestà di ragionamento impone: sono davvero esosi gli Stati produttori, o non sono da mettere in discussione anche le politiche dei «nostri Stati»?
Basterebbe ricondurre alla ragionevolezza il prelievo fiscale e gli allarmi in parte rientrerebbero. Invece, innanzi alla sostanziale incapacità dell'Occidente a mettere sotto controllo i propri comportamenti - pubblici (le imposte) e privati (i consumi) - si risponde con spregiudicate operazioni di politica estera. Non a caso, nelle Cancellerie, si vocifera di un accordo sottobanco Usa-Russia. Per sottrarre alla galassia arabo-islamista il quasi monopolio petrolifero e nel contempo porre a disposizione dell'Occidente le immense risorse dell'ex impero sovietico. A patto di poter transitare con gli oleodotti in Cecenia e Georgia. Avremo così la Pax petroli. Nel frattempo, il prezzo del barile si impenna, l'Occidente economico trema. Mentre purtroppo l'Europa di Bruxelles, anche in questa circ ostanza assente e distratta, non sa cogliere una storica opportunità per conciliare divaricanti interessi geopolitici, e difendere quei 400 milioni di sudditi-consumatori che, alla fine, rischiano di essere gli unici a dover regolare la nuova, pesantissima fattura petrolifera.

da Avvenire.it

 
Sapore di sale PDF Stampa E-mail
Scritto da ANSA   
Domenica 16 Maggio 2004 01:00

L'aumento vertigionso dei prezzi ci inchioda di fronte al caro-spiaggia. Gli italiani obbligati a ridurre il periodo delle vacanze che sono letteralmente raddoppiate in meno di tre estati

La denuncia arriva dall'Intesa dei consumatori, secondo cui dal 2001 ad oggi il costo di una sdraio negli stabilimenti e' passato da 8-10.000 vecchie lire a 8-10 euro.

In base ai monitoraggi delle associazioni, la vera impennata dei prezzi si e' verificata nel 2002, con il passaggio dalla lira all'euro. Ma i prezzi si sono riscaldati anche nelle estati successive. Solo nell'ultimo anno, infatti, dall'estate 2003 ad oggi, il rincaro è stato in media compreso tra il 6% e il 12%. E i rialzi non hanno risparmiato praticamente nulla: dalla sdraio (6,5 euro lo scorso anno, 7,50 oggi), all'accesso agli stabilimenti (tra 2,5 e 3 euro nel 2003, 3,50 euro oggi). Un abbonamento giornaliero è passato invece dalle 16-18.000 lire del 2001, ai 13-15 euro del 2003, fino ai 14-16 euro di quest'anno.
E le cifre salgono ancora se si guarda all'abbonamento stagionale. In media nel 2001, tre mesi al mare costavano tra le 400.000 e le 500.000 lire. Nel 2003 il prezzo e' salito a 380-400 euro e quest'anno e' cresciuto ancora a 420-440 euro. Un vero salasso per le famiglie.
 
Forse non patria, ma di sicuro famiglia PDF Stampa E-mail
Scritto da AGI   
Domenica 16 Maggio 2004 01:00

Il ministro leghista Maroni rivendica l'opportunità di differenziare tra le famiglie e le associazioni dei singoli individui

"La Repubblica riconosce i diritti della famiglia, intesa come società naturale fondata sul matrimonio". Lo ha ricordato il ministro del Welfare Roberto Maroni, intervenendo al convegno su Famiglia e lavoro presso il Summit Hotel di Roma. Il Ministro ha sostenuto con forza che "solo la famiglia, intesa secondo la definizione che ne da' la Costituzione, deve essere beneficiaria delle politiche familiari. Ciò non significa - ha aggiunto - che le altre situazioni non debbano essere aiutate, ma piuttosto che gli interventi devono essere differenziati, per quanto differenti sono le forme di organizzazione della società".
Secondo Maroni, oggi "si tende a considerare la famiglia come una somma di singoli, includendo in questa definizione forme diverse di organizzazione sociale, come le coppie conviventi o i singles". Occorre dunque fare chiarezza, ha continuato il Ministro, nell'affrontare il tema della famiglia.
Così, nel "discutere delle misure da mettere in atto per favorirla, occorre partire da una domanda di fondo: cosa si intende per famiglia. Una questione culturale, che - ha sottolineato - non possiamo dare per scontata e dalla quale non possiamo prescindere".
"Nel semestre di presidenza dell'Unione Europea - ha concluso - noi abbiamo proposto questa concezione di famiglia, che ha incontrato numerose reticenze. In molti Paesi prevale la tendenza a parlare di famiglie, piuttosto che di famiglia, ma proprio in questi giorni e' stato dato atto a Dublino dell'impegno e della coerenza dell'Italia".
 
Voglio vederti danzare PDF Stampa E-mail
Scritto da Agenzia Efe   
Domenica 16 Maggio 2004 01:00

All'Eurofestival vince una canzone ucraina ispirata al folclore dei Carpati. Supera di misura una canzone folk dei Balcani. Una ricerca delle fonti ?

Istanbul: vittoria all’Eurofestival della canzone ucraina “Wild dances”ispirata al folclore dei Carpazi. La rappresentante ucraina, Ruslana, ha ottenuto 280 punti superando di poco (263 punti) il gruppo jugoslavo zelino Joksimovaie che interpretava un brano ispirato alla musica tradizionale balcanica. Questa vittoria del folclore nella 49 competizione musicale europea (la prima dopo l’allargamento della UE) non è priva di significato.

 
AN candida membro del B'nai B'rith PDF Stampa E-mail
Scritto da Repubblica   
Domenica 16 Maggio 2004 01:00

Alleanza Nazionale ed i suoi influenti amici...

Nella circoscrizione Nordest per le europee An ha candidato, per la prima volta, un ebreo. Si tratta di Paolo Ezelier Foa, funzionario di una banca d'affari ed ex presidente milanese del B'nai B'rith, la più antica associazione umanitaria ebraica. Si è saputo oggi a Padova durante la presentazione dei candidati da parte del coordinatore Veneto di An, Alberto Giorgietti.

 
I giornalisti Rai e le cene elettorali PDF Stampa E-mail
Scritto da Pennina   
Sabato 15 Maggio 2004 01:00

Cronaca di una cena di sovvenzionamento elettorale Ds targata Rai

Per la serie non cambieremo mai. Le elezioni si avvicinano ed in Rai cresce il fermento. “Fermento”, una parola appropriata visto che il luogo prescelto per una cena di finanziamento della prossima campagna elettorale è l’enoteca Costantini di Piazza Cavour a Roma.

Alla cena (quota di partecipazione a persona 150 €) svoltasi giovedì scorso erano presenti nomi di prima grandezza dei Ds, giornalisti e dirigenti Rai.

Un totale di 65 persone distribuite in vari tavoli dalla composizione più e meno sfigata, mescolando dirigenti, giornalisti in quota Ds, come si dice in questi casi, comprendenti anche una manciata di ex socialisti craxiani.

Un po’ di nomi. Il presidente dei Democratici di sinistra Massimo D’Alema con la moglie Linda, il responsabile informazione dei Ds Fabrizio Morri, il candidato alle prossime europee Nicola Zingaretti.

Tra i dirigenti Rai erano presenti l’ex capo del personale De Domenico e Luigi Mattucci consigliere dell'ex presidente Lucia Annunziata.

Ma alla cena non hanno preso parte solo manager e dirigenti Rai. Una consistente fetta dei partecipanti era costituita dal materiale umano più diffuso in Rai: il giornalista indipendente.

Equamente rappresentati i tre canali Rai. Giusto per fare quale nome: Donato Bendicenti, Marcello Del Bosco di Radio Rai, il vicedirettore del Tg2 Stefano Marroni ed il direttore del Tg3 Antonio Di Bella.

La candidata Lilli Gruber ha rassicurato l’uditorio con il suo discorso promettendo battaglia, in caso di vittoria elettorale, sulla libertà di informazione.

Discorsetto anche per D’Alema che ha sottolineato l’importanza della lista unitaria e di un voto che sia non solo contro Berlusconi, ma che costituisca una valida alternativa di governo permettendo così di battere Berlusconi.

In quest’ottica, “ogni voto serve”. D’Alema ha poi ricordato come vadano male le cose in Rai riferendosi alla “qualità” dell’ultima tornata di nomine.

Nel frattempo tra i tavoli girava la “vera” versione della lite tra il direttore generale Cattaneo e Lucia Annunziata.

Secondo i ben informati avventori della cena elettorale, l’Annunziata chiamò Cattaneo quella famosa mattina per criticare l'intervista a Bilancia, apostrofandolo: “Sei su tutti i giornali per questa stronzata! Ti cacceranno a calci in culo”.

Cattaneo non riuscì a trattenersi cadendo nel trappolone della furba ex presidente: “Ma che dici? Sono mesi che mi insulti. Sarò io a cacciare te a calci in culo!”.

Alla cena era presente anche la salottiera Sandra Verusio, grande amica di D’Alema. Qualcuno è rimasto stupito dalla sua presenza “Non so cosa c’entri una dama da salotto buono con la Rai, che un salotto non è. E’ stato come invitarla allo scalo merci dell’aeroporto di Fiumicino”.

Per par condicio, segnaliamo che nella stessa serata aveva luogo analoga cena forzista di finanziamento elettorale. Cambiano però le quote di partecipazione: 2000 € a testa. Cosa che ha fatto esclamare a qualche commensale: “Meno male che non sono di Forza Italia!”.
 
Boso: c'è una nuova P2 in Parlamento e nella Ue PDF Stampa E-mail
Scritto da La Padania   
Sabato 15 Maggio 2004 01:00

"A mio avviso in Italia si è ricostituita una nuova massoneria occulta, una sorta di nuova P2 presente anche nel Parlamento italiano che condiziona la vita politica ed economica del Paese". Lo ha ribadito l'ex senatore della Lega Nord, Erminio Boso, candidato alle europee, dopo aver avanzato tale ipotesi nella trasmissione tv "Notizie Oggi" di Canale Italia, già Serenissima Tv, emittente che copre tutto il Nord e il centro Italia fino a Roma, condotta da Gianluca Versace.

Secondo Boso, "questa nuova massoneria è trasversale a tutti i partiti, fatta eccezione per la Lega e Rifondazione Comunista, e può contare su una cinquantina di deputati e 15-20 senatori, tutti pronti a votare, o a contribuire a far mancare il numero legale, non secondo le decisioni dei rispettivi partiti ma degli interessi massonici che rappresentano e tutelano". Un fenomeno, sempre secondo Boso, "che pervade anche l'Europa, perchè ormai questa nuova massoneria ha interessi e ramificazioni europee, per gestire il potere e l'economia dell'Europa". Per Boso "anche il mandato d'arresto europeo è uno strumento sostenuto da interessi massonici, da usare contro i politici che rischiano di danneggiarli".
 
Quello che Vodafone dice e non dice PDF Stampa E-mail
Scritto da Zeusnews.it   
Sabato 15 Maggio 2004 01:00

Nei fine settimana si chiama gratis e si scrive gratis: ma attenti alle condizioni, naturalmente scritte in piccolo.

Stanno ottenedo molto successo tra i clienti Vodafone, in particolare tra i giovanissimi, le nuove opzioni "Week End SMS" e "Weekend Chiama", attivabili, salvo proroghe o combinazioni con altre offerte, fino al 16 maggio, al prezzo di 10 euro in totale (l'offerta è gratuita per chi usufruisce del servizio di portabilità del numero da un altro gestore di telefonia mobile..).

Le opzioni in questione permettono, rispettivamente, di inviare fino a 200 SMS gratuiti ogni fine settimana verso tutti i clienti Vodafone Italia e di ottenere l'equivalente in ricarica delle telefonate effettuate nel weekend verso i numeri Vodafone e quelli di rete fissa, fino a un massimo di 20 euro. Ogni opzione è valida per 2 mesi dalla data dell'attivazione, e viene rinnovata automaticamente al costo di 3 euro.

Il successo dell'operazione commerciale è comprensibile: a chi non piacerebbe poter parlare gratuitamente da un numero di telefonia mobile anche solo nel weekend? O poter scrivere pressoché liberamente senza badare ai costi di traffico ai propri compagni di gestore?

Ma l'inghippo, se così vogliamo chiamarlo, c'è. Se entro la settimana successiva alla ricarica ottenuta per l'opzione "Weekend Chiama" non si è consumata almeno la metà del traffico ricaricato, l'opzione verrà disattivata.

In breve, se Tizio parla durante il week end per 10 euro, viene automaticamente ricaricato di 10 euro entro le 72 ore dalle 24.00 della domenica (per cui, in teoria, anche alle 23.59.59 del mercoledì) e deve consumare almeno 5 euro della ricarica in servizi a pagamento entro la domenica successiva, viceversa l'opzione (che ha pagato minimo 7 euro) viene disattivata.

Non si tratta, come è evidente, di una clausola vessatoria, ma, più banalmente, di una di quelle condizioni scritte in piccolo sul materiale propagandistico dell'offerta che riporta, come presentazione, una margherita bianca in campo rosso con la scritta "Chiamo gratis, scrivo gratis".

E' chiaro che non si parla gratis, perché alla fine queste operazioni un costo ce l'hanno (e il costo corrisponde alla metà del traffico a pagamento effettuato durante il fine settimana, oltre a quelli di eventuale rinnovo dell'opzione), e se questo costo non viene sostenuto semplicemente si perdono le offerte sottoscritte (anche qui non sempre gratis).

Non c'è che dire, la trasparenza commerciale di Vodafone è salva. Non ci resta che chiederci quando lo sarà anche il diritto degli utenti ad essere informati. Possibilmente senza richiedere l'ausilio di una lente di ingrandimento.

 
Il mistero dei due israeliani arrestati nella Contea Unicoi PDF Stampa E-mail
Scritto da comedonchishotte   
Sabato 15 Maggio 2004 01:00

Tennessee - Due israeliani, "traslocatori di mobili", con camion noleggiato, provvisti di documenti falsi, di un manuale per imparare a volare, di una carta per lezioni di volo e di una bottiglietta piena di materiale incendiario sconosciuto, presi, dopo un inseguimento, non lontano da una centrale nucleare.

ERWIN, Tennessee. – Nessuna cauzione è stata stabilita per i 2 israeliani arrestati dallo sceriffo della Contea Unicoi, dopo un inseguimento ad alta velocità, a bordo di un camion noleggiato.
Shmuel Dahan e Almaliach Naor sono entrati nella Corte lunedì, ma l'udienza per stabilire una cauzione non ha avuto luogo in quanto i due hanno dichiarato di voler attendere l'aiuto del consolato israeliano, secondo quanto dichiarato dal vicecancelliere, Sheri Lunceford.
Dahan, di 23 anni, è accusato di guida pericolosa, fuga, false generalità e resistenza all'arresto. Naor, di cui non è stata fornita l'età [Ndt: 19 anni], è accusato di false generalità e resistenza all'arresto.

Il camion, noleggiato presso l'ufficio Ryder a Mars Hills, N.C., è stato trattenuto nel garage della contea a disposizione dell'FBI.

Il fatto è accaduto sabato pomeriggio quando lo sceriffo della Contea di Unicoi, Kent Harris, notava un furgone noleggiato che viaggiava ad alta velocità lungo la strada principale 23, una strada poco transitata vicina al confine con il Nord Caroline [Ndt: si tratta di una strada che percorre il paese lungo le catene montuose].

"Mi sono realmente preoccupato in quanto l'autista non accennava a fermarsi dopo che avevo azionato i lampeggianti per più di 3 miglia" ha detto Harris "Il camion accelerava e rallentava, mentre io richiedevo perché un grande mezzo stava percorrendo questa strada a due corsie nel tardo pomeriggio di un sabato invece della più veloce strada interstatale I-26".

William B. Lawson, uno degli avvocati nominati a difendere gli israeliani, ha detto che i due avevano noleggiato un camion con l'intenzione di trasportare mobili, ma uscirono casualmente dalla interstatale e si persero.

Lo sceriffo ha dichiarato di aver visto i due uomini gettare qualcosa dal camion mentre erano inseguiti. Gli agenti perlustrando l'area più tardi trovarono lungo la strada una boccetta contenente una sostanza sconosciuta.

Lawson ha riferito che la boccetta conteneva una "fonte di combustibile" [Ndt: Combustibile infiammabile, secondo l'Observer], ma ha comunque aggiunto che la sostanza non è stata identificata e che le autorità stanno valutando il problema con attenzione.

[Ndt: la versione sull'Observer è leggermente diversa. Sarebbero stati infatti alcuni testimoni a vedere i due del camion gettare oggetti dal finestrino e a localizzare il punto di caduta. Uno di questi oggetti era una caraffa il cui contenuto divenne "insolitamente caldo" dopo che gli ingredienti interni – una polvere e un liquido - furono agitati scuotendo la bottiglia. Questo depone per una sostanza "accelerante"].

Gli agenti hanno anche rinvenuto nel camion un opuscolo dal titolo "imparare a volare", il che portava Harris e gli altri ad esprimere preoccupazione per l'impianto di combustibile nucleare di Erwin.

"Mi sono sentito male quando ho trovato quel materiale sul volo" ha detto Harris.

Dahan ha anche fornito alle autorità un falso documento di licenza di guida [e un passaporto scaduto], mentre Naor produceva un falso documento di identità.

Lawson ha affermato che Naor è un giovane che non parla inglese e che si è procurato il falso documento di identità per entrare in un nightclub di Miami. Entrambi comunque sarebbero nel paese legalmente.

"Staimo cercando di ottenere il rilascio dei due" dice Lawson "Si tratta di persone che transitavano nel paese diretti a nord [presumibilmente a Boston]".

Harris ha quindi contattato l'FBI, il federal Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives ed altre autorità per indagare sul fatto.

"Non stiamo esagerando" ha deto Harris "Abbiamo la responsabilità di proteggere i cittadini della Contea di Unicoi ed è quello che sto facendo ad ogni costo. Io preferisco esagerare piuttosto che dopo dire 'mi dispiace' ".

Traduzione comedonchisciotte.net

Associated Press
www.journalnow.com
www.newsobserver.com

 
Europa e Informazione : Quello che politici e giornalisti non dicono PDF Stampa E-mail
Scritto da Italiani Liberi   
Sabato 15 Maggio 2004 01:00

L'Europa delle Banche, della plutocrazia e dell' egalitarismo in un ritratto di Ida Magli.

In base a diverse lettere che giungono alla nostra redazione, ci rendiamo conto dell’assoluta mancanza di informazione riguardo all’unione europea cui sono stati tenuti gli Italiani in tutti questi anni. Si è trattato e si tratta di un silenzio traditore, voluto, programmato dai governanti fin dall’inizio allo scopo di non far capire ai popoli la meta finale del progetto: l’abolizione dei singoli Stati e l’abolizione delle differenze - di lingua, di cultura, di storia, di personalità - fra i cittadini di un unico Impero: l’Unione Europea, appunto.
Si è cominciato con la moneta per due motivi principali: l’affermazione del potere di economisti e banchieri alla guida dell’Impero e al tempo stesso nascondere, sotto la propaganda di un più redditizio mercato, la strategia della perdita della sovranità e dell’indipendenza dei singoli Stati.
Per ingannare i cittadini sono stati inventati nomi falsi per le istituzioni dell’Impero. E’ stato chiamato “Parlamento” l’unico organismo cui i sudditi partecipano con le elezioni, ma è ovvio che non è un Parlamento in quanto esercita soltanto funzioni consultive e non possiede potere legislativo. Si tratta dunque di una istituzione deliberatamente volta a truffare i popoli ingannandoli anche attraverso la finta democrazia delle elezioni.
Si chiama “Commissione” l’istituzione dove siedono i governanti, in numero di 20 (venti) per tutti gli oltre 400 milioni di sudditi e che vengono nominati in base a segrete alchimie dei paesi che fino ad oggi hanno avuto un maggior potere nella costruzione dell’Impero (Francia, Germania, Inghilterra, Italia. L’Italia perché, come sempre da duemila anni governata da uomini pronti a consegnarla agli stranieri, è la nazione che ha spinto con furia distruttiva verso se stessa e verso le altre nazioni, nella strategia europeista).
Qualcuno dei nostri lettori si domanda che senso può avere un termine così generico come “Commissione”. Questo, cari Italiani: imbrogliarvi. La “Commissione” (lo ripeto: venti persone) insieme al “Consiglio”, formato dai Ministri dei singoli Stati aderenti all’Unione, ci governa, ci comanda, ci impone le migliaia di normative di cui non sappiamo nulla, o quasi; e adesso, giunti alla stretta finale: la firma della Costituzione che soppianterà quella Italiana (così come quelle degli altri Stati), si è armata del mandato di arresto europeo. Con questo non potremo più né protestare né tornare indietro.
La irreversibilità di tutte le decisioni europee è scritta già nel Trattato di Maastricht e, se i politici e i giornalisti non avessero impedito agli Italiani di capire quanto Maastricht fosse determinate, oggi non ci troveremmo sull’orlo dell’abisso: perdere l’indipendenza, la libertà, lo Stato.
So quanto sia spiacevole e inelegante riferirsi al proprio lavoro, ma, visto che io ho pubblicato nel 1996-97 un libro, volutamente intitolato Contro l’Europa, affinché nessun acquirente avesse dubbi sul suo contenuto, vi assicuro, cari Italiani, che lì tutte queste cose erano già spiegate e le conseguenze già previste. Ho messo in appendice anche alcuni stralci del Trattato di Maastricht, dato che ero sicura che nessuno ne avrebbe parlato. Nei due anni precedenti alla stesura del libro, avevo infatti supplicato politici e giornalisti perché informassero gli Italiani della gravità del passo che i governanti avevano deciso alle loro spalle, ma non ho ottenuto nulla. Ho scritto il libro per disperazione, proprio perché avevo tratto la conclusione, da tutti gli incontri che avevo avuto, che nessuno avrebbe parlato. Nessuno avrebbe parlato perché mai nella storia era stato predisposto dai governanti un piano così folle, così smisuratamente traditore come quello di abolire volontariamente i propri Stati, la indipendenza, la libertà, l’
 
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