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Votata la legge che autorizza la tortura PDF Stampa E-mail
Scritto da gabrieleadinolfi.it   
Mercoledì 28 Aprile 2004 01:00

Da tempo scriviamo che stiamo assistendo alla messa in scena del terrore.

Un terrore, preannunciato da Orwell dai situazionisti e dal politologo svizzero Eric Werner.

Lo spettacolo del terrore serve a stabilizzare un'oligarchia priva di consenso reale e messa a confronto con crisi strutturali e morali.

Lo spettacolo del terrore le permette, inoltre, con acclamazione delle folle disperate, di restringere ogni giorno di più i margini di libertà e le modalità di partecipazione popolare garantendo così la dittatura finanziaria e il totalitarismo democratico.

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In questo delirio è di recente passata alla Camera la proposta caldeggiata dalla Lega, di depenalizzare la Tortura.

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Un altro tassello che si aggiunge al progetto di controllo sistematico, collettivo e individualizzato che mira a catalogare i cittadini, a creare i presupposti per ogni possibile messa in scena e, soprattutto, a consolidare monopoli mercantili strettamente legati alle piccole oligarchie dominanti che usano i dati in modo piratesco nella concorrenza internazionale.

 
Francia: due gay in spot detersivo, e' una prima-tv PDF Stampa E-mail
Scritto da Ansa   
Mercoledì 28 Aprile 2004 01:00

PARIGI, 27 APR - Lo schema e' sempre quello del detersivo che lava piu' bianco, ma protagonista non e' la classica massaia, bensi' due trentenni, gay.

E' una prima tv in Francia e lo spot del detersivo 'Vizir', prodotto dalla Procter and Gamble, va in onda nelle ore di massimo ascolto senza che nessuno si scandalizzi. Finora i pubblicitari francesi si erano limitati a ricorrere alle immagini di omosessuali soltanto per profumi e deodoranti dai nomi inquietanti e provocanti o per qualche sketch di liquori.
2004-04-27 - 20:11:00
 
Dura Lex... PDF Stampa E-mail
Scritto da Noreporter.org   
Mercoledì 28 Aprile 2004 01:00

Tempi moderni e un'infinità di leggi stupide... un po' ovunque, in barba alla serietà legislativa.

Una raccolta, suddivisa per nazioni, delle leggi più stravaganti e inutili promulgate in giro per il globo. Ce n’è per tutti: dagli Stati Uniti alla Thailandia, dalla Corea del Sud alla Danimarca. Non manca neppure l’Italia, entrata nel novero per ben tre leggi: è illegale praticare la professione del ciarlatano (che ci fosse un albo?); un uomo che indossa una gonna è passibile d’arresto; colpire qualcuno con un pugno è un crimine.

Ma veniamo agli Usa. In Georgia non è consentito portare un cono gelato nella tasca posteriore dei pantaloni di domenica (tutti gli altri giorni sì). In California il sole è garantito alle masse (testuali parole) per legge. In Alaska è legale sparare a un orso, ma è proibito svegliarlo mentre dorme per fargli una foto. In Wyoming è vietato fotografare i conigli per tutto il mese di giugno (periodo di accoppiamento?).

In Utah è proibito fare sesso nel retro di un’ambulanza durante una chiamata d’emergenza (e pensare che è un buon modo per scaricare la tensione…). In Pennsylvania è illegale dormire sdraiati su un frigorifero all’aperto, mentre alle casalinghe è stato espressamente vietato nascondere la polvere e lo sporco sotto i tappeti.

Anche il Canada non scherza: è vietato pagare in penny un articolo che costa 50 centesimi; le radio devono trasmettere almeno il 30% di contenuti canadesi; le bibite chiare non possono contenere caffeina; è proibito togliersi bende o fasciature in pubblico.

In Marocco, invece, sono passibili d’arresto tutti coloro che possiedono narcotici o che frequentano, senza saperlo, persone che li possiedono (dimmi con chi vai…). Nel Victoria, Australia, solo elettricisti con tanto di licenza hanno il permesso di cambiare una lampadina. In Thailandia è vietato uscire di casa se non si portano le mutande ed è obbligatorio indossare una camicia se ci si mette alla guida.
 
Bronfman critica antisemitismo dell'Unione Europea PDF Stampa E-mail
Scritto da ANSA   
Mercoledì 28 Aprile 2004 01:00

Il presidente del Congresso mondiale ebraico, Edgar Miles Bronfman, ha criticato i politici Ue per il crescente antisemitismo europeo.

'L'Europa deve finalmente svegliarsi e smetterla di negare il pericolo' ha detto Bronfman a Berlino dove domani si apre una conferenza sull'antisemitismo organizzata dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Un allarme per un rigurgito antisemita e' venuto anche dal segretario generale del Congresso mondiale ebraico Israel Singer.(BERLINO-27APR)

 
Il traffico di esseri umani colpisce tutti i paesi africani PDF Stampa E-mail
Scritto da Noreporter.org   
Mercoledì 28 Aprile 2004 01:00

L' Unicef ha pubblicato un rapporto del Centro di Ricerca Innocenti di Firenze.

Secondo questo studio la meta' degli stati riconosce il traffico di esseri umani come ''un grave problema, soprattutto per quanto riguarda le donne e i bambini''.Il rapporto prende in considerazione 53 paesi africani. La tratta non rimane un fenomeno interno all'Africa: nel 34% dei paesi africani essa e' diretta verso l'Europa, mentre per un altro 26% i flussi sono diretti verso il Medio oriente e gli Stati arabi. La tratta all'interno dei confini nazionali e' molto diffusa, essendo presente in 8 paesi africani su dieci.

 
Due molotov inesplose contro Forza Nuova a Verona PDF Stampa E-mail
Scritto da Noreporter.org   
Martedì 27 Aprile 2004 01:00

La prima è stata trovata alle 2 davanti alla sede del movimento in via Filopanti, la seconda l’ha scoperta la polizia sull’uscio dello studio dell’avvocato Bussinello.

La ricerca dei responsabili è al vaglio degli investigatori e delle forze di polizia competenti. L'episodio sembra ascrivibile alle iniziative della sinistra antagonista legate alle "celebrazioni" del 25 aprile.
 
Attentato a sede FN Roma PDF Stampa E-mail
Scritto da Noreporter.org   
Lunedì 26 Aprile 2004 01:00

Nella notte tra domenica 25 e lunedì 26 aprile ignoti hanno tentato di dare alle fiamme la sede di Forza Nuova a Roma.

Sul posto sono stati ritrovati i resti di un asciugamano di spugna e di una tanica di plastica, serviti l'uno come "miccia" e l'altro come "esplosivo". I danni sono stati abbastanza ingenti con tutti i vetri frantumati e la saracinesca danneggiata. Non ci sono indizi su persone o gruppi, ma il fatto che sia accaduto a ridosso del 25 aprile lascia supporre una matrice politica di stampo antifascista.

 
Internet, una falla rischia di mandare in tilt il Web PDF Stampa E-mail
Scritto da corriere.it   
Lunedì 26 Aprile 2004 01:00

Sui routers che governano la Rete c'è un difetto a «rischio hacker». Uno studioso americano presenterà giovedì i risultati.

WASHINGTON - Internet è in pericolo. I ricercatori hanno scoperto una falla che, se non sarà riparata, potrà essere sfrutatta dagli hackers per mandare in tilt la Rete globale, facendo saltare tutte le connessioni e impedendo l'invio di email e messaggi istantanei. Un doppio avvertimento alla comunità tecnologica mondiale è partito dal dipartimento per la Sicurezza Interna negli Usa e dal centro nazionale per la cybersicurezza in Gran Bretagna e la scelta dei tempi non è casuale. Giovedì a Vancouver (Canada) un ricercatore americano, Paul Watson, presenterà pubblicamente i risultati di un suo studio che ha individuato il problema. I governi americano e britannico, così come gran parte degli esperti di sicurezza delle grandi società internazionali, sono al corrente da settimane di ciò che ha scoperto Watson, ma lo studioso ha previsto che i rischi diventeranno seri dopo la sua relazione ad una conferenza sulla sicurezza del web. «Cinque minuti dopo che avrò lasciato la sala, gli hacker cominceranno a capire come lanciare gli attacchi», ha detto Watson.

PROTOCOLLO - Il problema riguarda il Tcp, ovvero il «Transmission control protocol», il protocollo che gestisce tutto il traffico sulla Rete. Watson sostiene di aver individuato un metodo per far chiudere le connessioni al web dei personal computer e soprattutto dei routers, le apparecchiature che coordinano il flusso dei dati e costituiscono gli snodi fondamentali di Internet. Gli esperti fino ad ora ritenevano che occorressero tra 4 e 142 anni per riuscire a costringere a distanza i routers a bloccarsi e ripartire - mandando ko nello stesso tempo la navigazione su Internet per larghe fette di utenti - perché occorre indovinare un numero che cambia continuamente, in mezzo a  
Il settarismo satanico in Italia PDF Stampa E-mail
Scritto da Diego di Sopra   
Lunedì 26 Aprile 2004 01:00

Analisi sul settarismo satanico in Italia di Diego Di Sopra, dopo la conferenza “I giovani e il satanismo” svoltasi il 18 marzo 2004 a Pavia.

Il silenzio è un nemico. Il silenzio e l’indifferenza sono i migliori alleati del male. Pensateci, non conosciamo i nomi di coloro che inchiodarono Gesù Cristo alla croce. Ci ricordiamo a malapena i nomi dei giudei che lo giudicarono falsamente e lo condannarono ingiustamente a morte. Il nome di Ponzio Pilato invece lo ricordiamo tutti. Gli esecutori materiali della condanna furono più brutali di lui e i giudici più crudeli. In Pilato alla fine ci fu soltanto il timore e il silenzio. Nonostante ciò, ricordiamo proprio il nome di Pilato, incapace di schierarsi. Se ne dovette lavare le mani! Questa è una lezione per tutti! Bisogna condannare chi fa il male, ma anche chi avrebbe la possibilità di impedirlo e non fa nulla. Chi rimane indifferente o non vuole schierarsi è colpevole e il silenzio in genere ancora più colpevole. Non si può tacere se si vuole combattere il male. Non ci si può nascondere. Bisogna parlare e schierarsi, costi quel che costi! Premesso questo… Il Viminale in Italia ha lanciato l’allarme sulle sette da molto tempo. Nel 1994 è stato fatto il primo vero censimento del ministero degli Interni, secondo il Viminale erano attive sul territorio italiano 366 sette ufficiali. Ma le ultime cifre non ufficiali sono ben più inquietanti, forse sono circa 800 tra sette, associazioni e culti vari, concentrati in prevalenza a Torino, Roma, Lombardia, Emilia e alcune realtà del Veneto. Si parla di oltre 80.000 adepti in centinaia di gruppi, tra sincretismi, false chiese, new age, esoterici, occultisti e satanisti. Sintomo di una società moderna senza più valori. Dunque accanto ad una miriade di nuovi culti iniziano a proliferare, anche nella nostra penisola, pericolose sette. In Italia è oramai innegabile una realtà satanico-rituale. Studi, elaborati dalla Polizia di Prevenzione, dimostrano che in Italia, in questi ultimi anni, si è registrato un notevole incremento di sette sataniche (prolificano aiutate dal silenzio attorno a loro). Il proliferare delle sette è un fenomeno tipico della modernità. L'Italia, feudo traballante del cattolicesimo, tra poco non avrà più niente da invidiare agli stati americani, in particolar modo alla California patria conclamata delle sette. La cronaca nera periodicamente ci riporta notizie legate al satanismo. Reati come truffa, messe nere, capretti sgozzati, sesso di gruppo, abusi sessuali anche su minori ed episodi di vampirismo o cannibalismo su cadaveri riesumati di notte nei cimiteri. Queste sono le accuse che più frequentemente colpiscono le sette sataniche. Di fronte al fenomeno satanista troppo spesso si è indifferenti o addirittura increduli. Spesso i segnali inequivocabili sono sottovalutati perfino dai prudenti ministri della Chiesa cattolica. Non si sconfigge Satana negandone l’esistenza. Chi nega l’esistenza di un fenomeno perverso come il satanismo, si rende complice. Attenzione, anche quello che può sembrare in un primo momento innocuo, in realtà non lo è affatto. Ad esempio le sedute spiritiche fatte per gioco dagli adolescenti, si gioca col fuoco e inevitabilmente qualcuno si brucia! Infatti, la prima fase del reclutamento satanista è l’accettazione dei suoi simboli e la lenta assimilazione delle letture occulte e sataniche. Attenzione, lenta ma ben mirata! In un’altra fase s’iniziano a praticare, quasi per gioco, riti magici (ritenuti innocui) fino alla vera e propria iniziazione che differisce da gruppo a gruppo. Si uccidono animali o si disegnano più semplicemente simboli satanici per poi passare a violenze d’ogni tipo (l’abuso rituale), fino all’omicidio rituale. Cosa fare? La situazione va affrontata con coraggio. Chi è consapevole del problema e dei pericoli non può tacere. Quanti giovani si possono salvare dalle grinfie del Diavolo? Col no

 
Europee, presentati i simboli PDF Stampa E-mail
Scritto da Stampa.it   
Lunedì 26 Aprile 2004 01:00

TRICOLORI E STELLE GIALLE I PIÙ GETTONATI Europee, è accordo nella Lista Unitaria, Lilli Gruber al Centro, Santoro al Sud, Letta nel Nord-Est

ROMA. Il parto difficile delle candidature della Lista Prodi per le elezioni europee di giugno è, a grandi linee, compiuto. Fino a martedì, quando le liste saranno presentate al pubblico dai quattro leader del «quadriciclo», potranno esserci ancora dei cambiamenti. Nelle caselle da riempire - 78 candidati, 15 dei quali indipendenti, 63 da spartire tra i partiti secondo quote proporzionali ma non rigide - resta ancora qualche buco. Dopo la rinuncia definitiva di Bindi, l'impasse sarebbe stato risolto convincendo a candidarsi il recalcitrante Enrico Letta. Il condizionale è d'obbligo, in quanto l'assenso del responsabile economico della Margherita, ex popolare oggi molto vicino a Prodi, viene dato al 95%. Nella circoscrizione di Nord Ovest il capolista è Bersani, l'ex ministro dell'Industria, oggi responsabile economico e n. 2 della Quercia. Seconda in lista, Patrizia Toia, Margherita, già esponente del governo Amato. A seguire, i ds dovrebbero schierare Mercedes Bresso e Marta Vincenzi, ex presidenti delle province di Torino e di Genova, ancora non certo per lo Sdi il nome di Ugo Intini. Nel Nord est capolista sarà Letta, affiancato dal numero due Giovanni Berlinguer, esponente di primo piano del Correntone ds. Nella stessa circoscrizione si presenterà il ds emiliano Mauro Zani. Al Centro, Lilli Gruber ottiene il posto di capolista, accanto al numero due Lapo Pistelli della Margherita. Al Sud, Massimo D'Alema sarà «abbinato» al socialista Ottaviano Del Turco, numero due. Certi anche Michele Santoro, indipendente e Giovanni Procacci della Margherita. La lista delle isole sarà guidata invece da Luigi Cocilovo, altro esponente della Margherita, mentre il numero due sarà Claudio Fava, Correntone ds. La novità più eclatante di quest'area sarà comunque il professor Latteri, potentissimo rettore dell'università di Catania, passato recentemente da Fi alla Margherita.

 
Il "Quarto Vuoto", nuova frontiera energetica PDF Stampa E-mail
Scritto da Sole24Ore   
Lunedì 26 Aprile 2004 01:00

Riad. Ministro al-Naimi, quanto vuoto è il Quarto Vuoto, il Rub al-Khali? < Forse sulla sua superficie non c'è niente tranne un mare di sabbia, ma il suo sottosuolo è pieno di greggio>, risponde Ali al-Naimi, ministro saudita del Petrolio.

<Ne stiamo già producendo mezzo milione di barili al giorno e siamo convinti che presto troveremo anche grandi riserve di gas. No, non credo proprio che quel pezzo di deserto sia vuoto: penso sia invece traboccante di potenzialità>.

Il Rub al-Khali o <la sabbia>, come lo chiamano semplicemente i beduini che temono di attraversarlo con le loro carovane, è il deserto assolutodi 362mila chilometri quadrati nel sud-ovest dell'Arabia Saudita, diventato ora la nuova frontiera energetica del Paese. Più del petrolio è il gas che al-Naimi conta di trovare in gran quantità. E' per questo che l'esplorazionedi quel deserto è stata aperta alle compagnie straniere. La russa Lukoil ne esplorerà 29.900 chilometri quadrati, i cinesi di Sinopec 38.800, l'Eni e la spagnola Repsol 52.000.

Ma è evidente che il petrolio resterà per un numero incalcolabile di anni il supermotore dell'economia saudita. Nel 2003, a maggio, era stato raggiunto un picco di produzione giornaliera di 9 milioni e mezzo di barili; sceso a 8.35 alla fine dell'anno. Anche se al-Naimi non è completamente d'accordo, sono tutte ottimistiche le previsioni sulla domanda di greggio nell'immediato futuro.

Vere o false che siano le aspettative, in ogni caso il governo saudita ha già previsto che un calo della produzione nel 2004 provocherà una contrazione dell'economia, attenuata e forse superata sopratutto dalla crescita del settore privato nazionale e della produzione industriale non petrolifera.

Il Rub al-Khali, comunque, continuerà ad essere la frontiera di nuove speranze energetiche. Nelle intenzioni saudite la produzione del gas estratto dal gigantesco Quarto Vuoto non sarà destinata all'esportazione, come fanno in Qatar e negli Emirati che confinano proprio con l'area che dovrà esplorare l'Eni. Entro pochi anni al-Naimi vuole raddoppiare fino a 14 milioni di piedi cubi al giorno, l'attuale produzione di gas, per ottenere l'energia necessaria agli impianti di desalinizzazione e dell'industria chimica.

Con l'uso del gas i sauditi calcolano di risparmiare un sesto degli 8 milioni di barili di petrolio che vengono prodotti ogni giorno. A meno che il Rub al-Khali non dimostri di essere più pieno di quanto lo stesso al-Naimi sia convinto, per un tempo indefinibile è escluso che il gas saudita possa essere destinato all'esportazione.

 
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