Il solito plagio americano |
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Scritto da Ciak in mostra
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Giovedì 02 Settembre 2004 01:00 |
Come Nikita e True Lies, anche The Terminal sarebbe la copia conforme di un film francese. L’Americ è un bluff. Il film The Terminal assomiglia come una goccia d'acqua o quasi al film francese del 1993 "Tombés du ciel" con Jean Rochefort nei panni di un uomo derubato dei documenti e bloccato all'aeroporto di Roissy per diverse settimane. Lo svela la rivista Studio. In più, all'inizio l'immaginaria Krakhozia di Navorski/Hanks doveva esser la Slovenia, ma ai consiglieri di quel paese non piaceva l'idea di instabilità politica suggerita dal film. |
Papà non mi fai uscire? E io ti picchio! |
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Scritto da corriere.it
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Martedì 31 Agosto 2004 01:00 |
A 14 anni picchiano i genitori (di cui uno invalido) perchè viene vietato loro di uscire. Pare non esserci limite alla decadenza della nostra società. Quest'ultima è ormai impregnata di "valori" dove predomina l'Ego individualistico, che abbisogna di continua realizzazione e usa qualsiasi mezzo disponibile per realizzarsi. 
ROMA - È finita in manette l'avventura dei due turbolenti minorenni del Tufello, quartiere popolare di Roma. Due ragazzi, di 14 anni e 16 anni, che hanno preso a botte gli anziani genitori, e di cui uno invalido, «colpevoli» di aver vietato loro di uscire di casa per incontrarsi con gli amici.
LA VICENDA - Sono le 11 di sera di due notti fa. I due minorenni vogliono trascorrere una serata con gli amici del quartiere. Ma vista l'ora tarda i genitori si oppongono. «Non potete uscire», dicono. Al rifiuto di mamma e papà scoppia il putiferio. I due ragazzi spintonano dapprima il padre, invalido all'80%, dopodiché si dirigono minacciosi verso la madre colpendola con dei pugni. A quel punto, probabilmente preoccupati per le possibili conseguenze o confidando nella più completa impunità, i due giovani chiamano il 112 dicendo ai militari dell'Arma che i genitori si rifiutavano di farli uscire tenendoli segregati in appartamento.
L'INTERVENTO DEI CARABINIERI - La Centrale Operativa invia subito sul posto una gazzella del Nucleo Radiomobile che trova i genitori con il volto sconvolto e sotto choc. I militari ascoltano la versione dei figli e, poi, quella del papà e della mamma dei ragazzi che, fra le lacrime, raccontano come sono andate effettivamente le cose. A quel punto i Carabinieri chiedono ai due minorenni di segurili in caserma. Ma questi non ci stanno. Uno dei due ragazzi, nel tentativo di sfuggire ai militari, strappa la camicia a un carabiniere, l'altra figlia invece, dopo aver inveito verbalmente contro l'altro militare prova a graffiarlo. Solo a quel punto i due vengono fermati e condotti in caserma. Ora dovranno rispondere dell'accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni a pubblico ufficiale.
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Ultimissime dal Nuovo Mondo |
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Scritto da repubblica.it
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Martedì 31 Agosto 2004 01:00 |
In America danno farmaci e antidepressivi ai bambini troppo vivaci. E se non basta, li schiaffano direttamente in prigione. NEW YORK - Essere mandato dal preside o al limite essere sospeso sembrava una punizione troppo poco severa da infliggere a Jerry Trujillo, un bambino di otto anni che aveva colpito un compagno durante una partita di basket, così il personale di una scuola elementare del New Mexico lo ha spedito in prigione.
Il piccolo Jerry stava in piedi contro un muro e piangeva quando la madre è arrivata alla stazione della polizia dove era tenuto in custodia. I poliziotti, chiamati dallo psicologo della scuola lo avevano ammanettato e portato via e, stando ai racconti del bambino, tenuto in una stanza buia e minacciato.
L'episodio ha sconvolto la madre e gli avvocati che hanno consideratro il caso. "In 15 anni di esperienza - ha detto il procuratore della città di Espanola, Shery Raphaelson - non ho mai visto un comportamento simile da parte della polizia". "Era impossibile tenerlo a bada - hanno dichiarato in difesa i poliziotti venuti a prendere Jerry -, era troppo agitato". Una piccola peste insomma. Agli educatori di Espanola non è sembrato che ci fosse altra soluzione che la custodia nella prigione per adulti della cittadina.
Jerry aveva colpito un compagno e si era poi rifiutato di tornare in classe. Era stato allora affidato allo psicologo che di fronte ai pianti del bambino aveva utilizzato le minacce: "Se non smetti di piangere ti mandiamo in prigione", avrebbe detto. Di fronte alle lacrime insistenti del piccolo Jerry, lo psicologo ha chiamato davvero la polizia mettendo il bambino di fronte ad una scelta: "Tornare in classe o andare in prigione".
Il capo della polizia sosterebbe che Anjelica, la madre del bambino, era stata contattata al telefono e aveva acconsentito. Lei però adesso nega, riferendo che Jerry avrebbe chiesto solo di tornare a casa.
Il soprintendente delle scuole di Espanola ha fatto sapere che indagini saranno immediatamente avviate sull'incidente e che è atteso un rapporto dalla preside della scuola Corinne Salazar. L'episodio ha lasciato sconcertata l'America anche alla luce delle polemiche di questi mesi sui metodi usati per tenere a bada gli sfoghi dei bambini. Spesso, infatti, per i bambini troppo vivaci si ricorre alla prescrizione di farmaci e antidepressivi, accusati di aumentare la tendenza al suicidio e a comportamenti violenti se somministrati su minori.
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Scritto da ansa
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Lunedì 30 Agosto 2004 01:00 |
In Francia la situazione è tragica. Per ogni cosa che succede ai danni di persone ebree la comunità ebraica si rivolta e denuncia "atti di razzismo" (che puntualmente si rivelano inesistenti). E così la stampa, le tv e naturalmente Chirac. Se succede qualcosa a qualcuno si cerca il criminale, ma se succede qualcosa ad un ebreo si cerca il razzista. Ma cosa vuole la comunità ebraica? Semplice, vuole ottenere nuovi titoli per estendere il suo già incontrastato dominio sulla politica dei Paesi europei. L'ebreo non è come gli altri, sta sopra gli altri. PARIGI, 30 AGO - E' un ex impiegato ebreo di quello stesso Centro ebraico di Parigi andato a fuoco il 22 agosto il presunto responsabile dell'incendio. L'uomo, un cinquantenne, e' stato fermato dalla polizia. Lavorava ancora saltuariamente come custode del Centro e, secondo la polizia, era animato da risentimento. Avrebbe cosi' deciso di vendicarsi. L'atto, qualificato come antisemita, aveva provocato commenti indignati da parte delle autorita' e della comunita' ebraica.
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Scritto da ansa
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Giovedì 26 Agosto 2004 01:00 |
Detenuti costretti a pulire le spiagge vengono applauditi dalla gente. Perchè? perchè non si tratta mica di semplici spazzini che fanno il loro lavoro. Qui abbiamo criminali che (costretti) si abbassano a pulire le spiagge in cambio di un po' di libertà.
.......quanto sciocco può essere il falso buonismo alle volte! NOVARA, 26 AGO - Gli applausi della gente comune hanno accolto i 19 detenuti del carcere di Verbania che hanno pulito le spiagge di Arona. La giornata e' cominciata con una insolita 'gita' sul battello per il gruppo che gia' a Ferragosto aveva ripulito il parco della Val Grande sulle montagne sopra Verbania. Negozi aperti e applausi anche durante il trasferimento a piedi dal battello alla spiaggia di Arona che i detenuti si apprestavano a bonificare |
Scritto da ansa
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Mercoledì 25 Agosto 2004 01:00 |
Questo l'appello delle figlie di Bush ai loro coetani. Potrebbero infatti non bastare le molte decine di milioni di dollari spese per la campagna elettorale di Bush. - Papi è una brava persona; non fatevi distrarre dalla scuola e ad andate a votare! - dicono. E del resto i giovani americani devono pur credere di poter incidere sulla politica del loro Paese. (ANSA) - WASHINGTON, 25 AGO - Barbara e Jenna, figlie gemelle del presidente George W. Bush, hanno spedito una e-mail elettorale a potenziali giovani elettori. Li invitano ad andare a votare il 2 novembre per sostenere il loro papa', che 'e' davvero una brava persona'. Le gemelle sollecitano i loro coetanei ad andare a votare e a non farsi distrarre 'dalla scuola, o da attivita' extra-scolastiche, o da feste' perche' il loro voto 'potra' contribuire a cambiare il futuro del Paese'.
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E poi dicono che non esistono gli animali-totem |
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Scritto da France Presse
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Sabato 21 Agosto 2004 01:00 |
Nella regione di Seattle un orso, rinvenute delle ghiacciaie dimenticate dai campeggiatori, si è ubriacato alla grande scolandosi trentasei lattine di birre. Ha anche scelto la marca Un orso è stato trovato ubriaco fradicio nel nord ovest degli Stati Uniti dopo aver bevuto 36 lattine di birra.
Il personale di Baker Lake a circa 130 chilometri a nord ovest di Seattle ha ritrovato l’animale profondamente assopito in un luogo appartato del campeggio.
Dei campeggiatori avevano dimenticato delle ghiacciaie che l’orso è riuscito ad aprire, poi si è messo a bere il contenuto delle lattine dopo averle aperte con gli artigli. Ha anche dimostrato chiaramente le proprie scelte in fatto di gusto poiché ha completamente terminato le lattine della birra Rainer rifiutando, dopo averne provata una, tutte quelle di marca Busch.
L’orso è stato rilasciato in una zona disabitata. |
Scritto da lastampa.it
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Giovedì 19 Agosto 2004 01:00 |
Continuano i rastrellamenti a Nablus. L'esercito israeliano continua a violare i diritti umani. E sembra che nessuno possa fermare l'oppressione del popolo palestinese.
Italia e Israele insieme nell'Europa dei "popoli"? Sembra un reale pericolo all'orizzonte. NABLUS. I soldati israeliani hanno rastrellato oggi circa 150 palestinesi in un campo profughi in Cisgiordania e li hanno richiusi in un cortile di una scuola. I soldati sono entrati nel campo di Ein Beit Ilma alle 6 di stamattina circa, e hanno ordinato agli uomini minori di 35 anni di uscire dalle case, hanno raccontato gli abitanti del campo.
Le circa 150 persone sono state poi portate in una scuola vicina dove sono state trattenute nel cortile, chiuso con il filo spinato. Spezzoni di filmato televisivo mostrano gli uomini che si tolgono le magliette per mostrare che non indossano cinture esplosive mentre marciano.
Gli abitanti hanno riferito che gli uomini a mezzogiorno rimanevano ancora nel cortile. Mahmoud Kilani, che vive vicino alla scuola, ha detto che non è stato dato loro nulla da mangiare. L'esercito non ha rilasciato per ora commenti.
Da cinque giorni Israele compie operazioni a Nablus, la maggiore città cisgiordana, ritenuta una roccaforte di militanti palestinesi.
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Scritto da ansa
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Mercoledì 18 Agosto 2004 01:00 |
Nel fioretto femminile Oro e Argento per l'Italia alle Olimpiadi in Grecia. Ennesima dimostrazione che l'Italia nella scherma non ha rivali. Grand'Italia! ATENE - Velentina Vezzali ha conuistato la medaglia d'oro nella storica finale che e' valza all'altra azzurra, Giovanna Trillini, la medaglia d'argento. Le due azzurre si sono qualificate dopo aver sconfitto rispettivamente la polacca Sylwia Gruchala (15-13) e l'ungherese Mohamed(15-7).
Quella tra la Vezzali e la Trillini e' stata la settima finale tutta italiana nella storia delle Olimpiadi e la prima in assoluto nel fioretto femminile.
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Scritto da corriere.it
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Martedì 17 Agosto 2004 01:00 |
Quando l'America vuole tappare la bocca a qualcuno dimentica quei valori di giustizia e libertà che usa come scusa per ogni guerra. Un uomo, per avere giocato una partita a scacchi in Montenegro violando così l'embargo contro la Serbia di Milosevic, rischia ora 10 anni di carcere e una multa di 250 mila dollari. Se questa è civiltà.... TOKYO - Dal 10 agosto è chiuso in questo casermone chiaro: prigione di Ushiku, 50 chilometri a Nord-ovest di Tokyo. E da qui Bobby Fischer, scacchista geniale e capriccioso, gioca la sua ennesima sfida. Si batte contro gli Usa, il Paese al quale nel ’72 regalò il titolo mondiale degli scacchi. Allora, in piena guerra fredda, la sua vittoria contro il russo Boris Spassky lo trasformò in un eroe. Oggi Washington lo considera un ricercato e chiede al Giappone la sua estradizione. Nel ’92, infatti, Fischer violò l’embargo contro la Serbia di Milosevic, giocando in Montenegro la rivincita con Spassky. Per questo rischia 10 anni di carcere e una multa di 250 mila dollari. Il finale di partita è pirotecnico. Nelle ultime settimane Fischer ha presentato due ricorsi contro l’estradizione. Ha esplorato la possibilità di ottenere asilo politico da un Paese amico: la Germania, dove nacque suo padre, il Giappone, il Montenegro, le Filippine. Infine, ha fatto sapere che vuole rinunciare alla cittadinanza statunitense. Per farlo dovrebbe incontrare un rappresentante diplomatico Usa. E questo può accadere solo se un addetto dell’ambasciata andrà a trovarlo in carcere. «Non c’è particolare urgenza e nessuna legge stabilisce entro quando dobbiamo fare visita a una persona», dice Michael Boyle, dell’ambasciata Usa a Tokyo. «L’iniziativa non cancellerebbe comunque i reati per cui deve essere perseguito», ha fatto sapere Washington. «Gli Stati Uniti impediscono a Fischer di esercitare un diritto» commenta il suo legale, Masako Suzuki. Che ieri ha anche annunciato le prossime nozze tra Fischer e Miyoko Watai, presidentessa dell’associazione scacchistica giapponese. Al loro amore, però, non crede nessuno. «E’ un gambetto degno dell’ex campione» hanno commentato diversi media , presentando il matrimonio come un estremo tentativo di evitare l’estradizione.
Bobby e Miyoko si erano conosciuti in Montenegro nel ’92. Lei ha 59 anni (lui 61) ed è stata quattro volte campionessa di scacchi del Giappone. La loro relazione è iniziata nel 2000, ha detto l’avvocato Suzuki, spiegando che i due hanno già firmato tutte le carte per il matrimonio. Ma sulla loro unione c’è l’ombra della bigamia. Il gran maestro Eugene Torre ha rivelato al Philippine Daily Inquirer che il suo amico Bobby Fischer ha moglie (e un figlio) nelle Filippine. In aiuto di Fischer, in compenso, si è mosso il suo grande avversario, Boris Spassky. «Spero ancora di ammazzare Bobby Fischer», rispondeva il russo (oggi cittadino francese) a chi lo intervistava anni dopo la sconfitta del ’72 in Islanda. Poi le cose sono cambiate.
«Bobby mi ha tolto dall’oblio. Ha saputo riportarmi al combattimento. E poi è un’altra persona: è gentile, è normale. Questo è un miracolo», ha detto Spassky nel ’92, alla vigilia della seconda sfida con Fischer. I due sono diventati amici e la settimana scorsa Spassky ha scritto al presidente George W. Bush chiedendo clemenza. «Fischer è quello che è: una tragica personalità. Ma le chiedo pietà e perdono. Anch’io ho violato le sanzioni contro l’ex Jugoslavia. Arresti anche me e mi metta in cella assieme a Fischer. Ma con una scacchiera in mezzo». La lettera è arrivata all’associazione scacchistica giapponese. L’avvocato Suzuki l’ha portata all’ambasciata Usa perché sia spedita a Bush. «E ora qualcuno teme che la terza volta quei due giochino a Guantanamo», dice Miyoko Watai.
Scherza, ma è molto |
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