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In pieno nell’età oscura PDF Stampa E-mail
Scritto da Corriere della sera   
Giovedì 14 Ottobre 2004 01:00

Gli scienziati avvisano: cresce l'inquinamento luminoso, in Italia addio alle notti stellate tra un quarto di secolo.

MILANO - Ci attende un cielo sempre più buio. Ancora 25 anni di luci sempre più intense, diffuse e accese per tutta la notte e la Via Lattea scomparirà dai cieli italiani. O, meglio, dalla nostra vista.

Già adesso per tre italiani su quattro la notte non scende mai e oltre la metà non riesce più ad ammirare il cielo: la colpa è dell'aumento delle sorgenti di luce artificiale, un fenomeno che, quando assume particolare concentrazione, viene definito «inquinamento luminoso». Dalle aree urbane si sta estendendo all'intera penisola. Astrofili, astronomi e ambientalisti si preparano quindi a scendere di nuovo in campo in difesa delle notti buie e stellate di un tempo, nella giornata nazionale contro l'inquinamento luminoso in programma sabato 16 ottobre.

GIORNATA NAZIONALE INQUINAMENTO LUMINOSO - La giornata, osserva l'Unione astrofili italiani (UAI), «è una delle occasioni durante le quali viene posta l'attenzione di tutti sullo spreco energetico perpetrato da quelle fonti che disperdono la luce verso l'alto: globi luminosi nelle città e nei parchi urbani, torri-faro che puntano verso il cielo e fari rotanti che contaminano le bellezze del firmamento». Luci della città sempre più intense e rivolte verso il cielo a cancellare stelle e costellazioni, tanto che in meno di 25 anni la nostra galassia, la Via Lattea, potrebbe diventare del tutto invisibile da qualunque punto del territorio italiano a livello del mare. Lo ha calcolato l'Istituto di Scienza e Tecnologia dell'Inquinamento Luminoso (ISTIL), confrontando una mappa della luminosità del cielo ottenuta nel 1971 da tre astronomi della Specola Vaticana con i dati attuali, ottenuti utilizzando i dati forniti dai satelliti del Defence Meteorological Satellite Program dell'aeronautica militare statunitense, nell'ambito di un progetto finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

LE REGIONI PIU' PENALIZZATE - «Il cielo notturno in Italia è molto più degradato di quanto si creda normalmente», ha osservato l'astronomo Pierantonio Cinzano, che si occupa di ricerca sull'inquinamento luminoso presso l'università di Padova e l'Istil, autore del primo atlante dell'inquinamento luminoso insieme al fisico Fabio Falchi. Secondo i dati più aggiornati raccolti dall'Istil, un bel cielo stellato è ormai un ricordo in Lombardia, Campania e Lazio, dove la popolazione non riesce più a vedere la Via Lattea nemmeno nelle notti più serene. Troppo luminosi anche i cieli di Liguria, Emilia-Romagna e Toscana, e in Sicilia, Veneto, Piemonte, Puglia e Friuli Venezia Giulia un abitante su due non riesce a distinguere la

 

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