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Il Colonnello Giugliacci costretto a cambiare lavoro. PDF Stampa E-mail
Scritto da Marcello Pamio www.disinformazione.it   
Lunedì 26 Luglio 2004 01:00

Il governo statunitense sta progettando una nuova arma da guerra potentissima: il clima. Sarà divertente avere Luttwack a presentarci le previsioni del tempo: “Buona sera, il tempo su tutte le regioni degli stati canaglia sarà caratterizzato da uragani e innondazioni……”

«Pesci tropicali in Liguria, stormi che svernano a Milano, cicloni che si scatenano nel Mar Tirreno, escursioni termiche sempre più ampie e rapide, alluvioni e ondate di calore in crescita anno dopo anno»[1][1]. Per non parlare di grandinate da guinness dei primati e temporali venusiani. E’ normale tutto questo? Sono fenomeni ordinari, amplificati terroristicamente dai media, o segnali preoccupanti di un malessere climatico globale?
Qualche dubbio sul fatto che sia tutto ok, tutto sotto controllo, sorge spontaneo, anche perché effettivamente l’intensità delle piogge concentrate si è triplicata passando da 40 a 120 millimetri nell’arco di 3-6 ore; le gravi esondazioni di corsi d’acqua sono saltate da 6-7 a 20 per decennio e i cicloni extratropicali nel Tirreno sono passati da 5-6 a 15-16 ogni anno. Ecc. ecc. Se non è normale allora, cosa sta succedendo al clima mondiale?A questa domanda hanno tentato di rispondere esperti climatologi, ambientalisti, ecologisti e politici al vertice internazionale sul clima a San Rossore in provincia di Pisa. Tra i partecipanti ricordiamo Vandana Shiva, Edward Goldsmith, Richard Lindzen, Robert Watson, Romano Prodi, Al Gore, ecc. Ma come sempre accade in ogni buona famiglia, la comunità scientifica si è divisa in due schiere contrapposte: da una parte - capitanati dal climatologo Robert Watson - coloro che vedono un pericolo serio e concreto a livello mondiale, e due colpevoli, i gas serra e l’uomo; dall’altra chi invece non si preoccupa minimamente a causa della complessità del sistema climatico che ne impedisce qualsiasi conclusione! Pessimisti e ottimisti. Gli ottimisti, sono tali però, perché «pagati dalle multinazionali»[2][2] dice il climatologo. Elementare Watson, rispondo io, perché tutti quelli che non vedono (o non vogliono vedere) alcun pericolo per la comunità mondiale o sono stati indottrinati da chi di dovere o comperati da chi ha il potere! Quest’ultima è naturalmente la situazione più diffusa.
Basta osservare attentamente gli accadimenti e gli sconvolgimenti che ci stanno interessando anche molto da vicino, per capire che Robert Watson non è così lontano dalla verità quando afferma che per «salvare il clima del nostro pianeta dall’intossicazione dei gas serra prodotti dall’uomo, sarebbe necessario ridurre le emissioni almeno dieci volte di più di quanto stabilito dal Protocolli di Kyoto»! Precisiamo che Robert Watson è il più autorevole esperto di cambiamenti climatici a capo per tanti anni del IPCC delle Nazioni Unite, e ora dirige la «Rete per lo sviluppo sostenibile» della Banca Mondiale!Ovviamente la società industrializzata come la vediamo e conosciamo oggi non ha la possibilità d
 

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