Li vogliamo torturare ? |
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Scritto da Corriere della sera |
Martedì 03 Agosto 2004 01:00 |
Così sarebbero nate le sevizie nei carceri iracheni, per divertimento. Si apre il processo contro gli aguzzini: Lynddie England , la soldatessa delle foto di torture ha 21 anni ed è incinta. In teoria rischia 38 anni di carcere ![]() I suoi avvocati: ad Abu Ghraib agì per ordini superiori. Ma il primo testimone: quelle foto erano un divertimento Non porta la mimetica da deserto che aveva nelle foto, quando teneva al guinzaglio un prigioniero nudo ad Abu Ghraib. Non sorride come faceva davanti alla fotocamera digitale, mano «a pistola» verso i genitali dei detenuti. Un’altra Lynddie England è apparsa ieri di fronte a un tribunale militare di Fort Bragg, Nord Carolina. Divisa verde scuro, basco nero, il pancione di chi è incinta di sette mesi. Lynddie, 21 anni, è una dei sette riservisti incriminati per le torture ad Abu Ghraib. Cinque, tra cui il padre di suo figlio, caporale Charles Graner, aspettano la Corte Marziale in Iraq. Uno, Jeremy Sivits, reo-confesso, sconta un anno di carcere. Alla sentenza, il 19 maggio a Bagdad, ha pianto: «Chiedo scusa al popolo iracheno». Lynddie non si scusa. I suoi avvocati ripetono che ha eseguito gli ordini. I suoi cento commilitoni, i riservisti della 372ma Compagnia di Polizia Militare, sono tornati a casa l’altro giorno, dopo un anno e mezzo di Iraq. Una cerimonia privata alla base di Petersburg, le famiglie, la banda, il comandante Donald Reese (il generale Taguba lo ha fatto nero nel suo rapporto) che traccia un bilancio positivo, dicendo che i suoi ragazzi hanno fatto un sacco di «cose molto, molto buone». |
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