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Tempi Moderni
Divisione Erode PDF Stampa E-mail
Scritto da ansa   
Martedì 12 Ottobre 2004 01:00

Questa volta la vittima del fuoco israeliano aveva solo 10 anni. Colpevole di trovarsi in una scuola Onu per profughi palestinesi è stata trafitta al petto. "non sappiamo nulla", l'ovvia risposta dei militari di Tel Aviv

GAZA, 12 OTT - Una bambina palestinese e' stata ferita oggi in modo grave dal fuoco di militari israeliani in un campo profughi di Khan Yunes (Gaza). Adir Dir Muhammad, 10 anni, si trovava in una scuola dell'ONU per profughi palestinesi quando e' stata raggiunta da un proiettile al petto. Fonti militari a Tel Aviv hanno detto all'Ansa di non avere informazioni dirette. Pare che al momento dell' incidente i soldati israeliani stessero sparando contro una cellula della intifada proprio vicino alla scuola.
 
Baciamo le mani PDF Stampa E-mail
Scritto da tgcom.it   
Martedì 12 Ottobre 2004 01:00

Se tutti uscissero dalla carceri per permessi premio, queste resterebbero vuote. Il sistema ha pensato bene di porre dei paletti. é stato così previsto che chi ha confessato 100 omicidi, non solo potrà godere di detti vantaggi, ma potrà anche ottenere i domiciliari. é facile: basta pentirsi!

Giovanni Brusca, l'ex capomafia di San Giuseppe Jato, in carcere dal 20 maggio del 1996, è un detenuto modello, tanto da meritarsi un giorno di libertà ogni 45 di cella. Giovanni Brusca siè autoaccusato di un centinaio di omicidi tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito Mario Santo, strangolato e sciolto nell'acido. L'ex boss in prigione ha ottenuto permessi premio per andare in visita dalla famiglia.

Il tribunale di sorveglianza di Roma ha concesso a Brusca la possibilità di ottenere permessi premio per uscire dal carcere ogni 45 giorni o al massimo ogni due mesi, motivata con la buona condotta del detenuto. L'ex boss, in cella dal giorno del suo arresto, avvenuto il 20 maggio del 1996, ha trascorso fino ad ora i permessi concessigli dal tribunale romano con la sua famiglia che vive in una località protetta, come rivela il Giornale di Sicilia. Scortato, in stato di detenzione domiciliare, l'ex capomafia di San Giuseppe Jato ha lasciato la cella per alcuni giorni.

Brusca, l'uomo che ha premuto il telecomando causando la strage di Capaci, era uscito dal carcere soltanto in seguito ad un'autorizzazione straordinaria per motivi familiari. "Anche lui è entrato nel circuito dei benefici carcerari", ha commentato il suo legale, l' avvocato Luigi Li Gotti. Nelle prossime settimane i giudici del tribunale di sorveglianza dovranno decidere sull'istanza di scarcerazione del pentito. I pm di Palermo, Caltanissetta e Firenze dovranno esprimersi sugli effetti del pentimento di Brusca. Sulla scarcerazione, a cui dovrebbero seguire gli arresti domiciliari, si pronuncerà anche la Direzione Nazionale Antimafia.

 
L’insopportatile. Ovvero: Evola aveva ragione. PDF Stampa E-mail
Scritto da Corriere.it   
Lunedì 11 Ottobre 2004 01:00

Il cellulare domina le nostre vite. Lo dice una ricerca australiana (ma ci arrivavamo anche da soli). Più il telefonino è multifunzione e avveniristico, più noi stessi ci abbandoniamo a lui, diventando superficiali, incapaci, vuoti. È nato l'uomo approssimativo...

SYDNEY - Non solo telefonate. Orologio, sveglia, campanello di casa, calcolatrice, macchina fotografica: il cellulare è anche questo e molto altro. Christine Satchell dello Smart Internet Technology Research Centre di Sydney, in uno studio sull'impatto del telefonino sui comportamenti sociali e culturali, mostra come nell'uso effettivo degli utenti il telefonino sia ormai diventato multi-funzione.

L'UOMO APPROSSIMATIVO - La ricerca mostra inoltre come l'inseparabile e onnipresente «mobile phone», sia entrato così pervasivamente nelle nostre vite da modificare comportamenti e abitudini e tanto da renderci, dice Christine Satchell, molto più approssimativi, preda di una strana fobia, la «fobia degli impegni precisi». Si tende infatti sempre più a fare programmi vaghi e imprecisi e ci si accorda poi progressivamente attraverso brevi telefonate e, soprattutto, messaggini. Più approssimazione quindi e nuove regole sociali. Secondo la ricercatrice il telefonino cambiano anche le regole di cortesia: «Data la disponibilità del cellulare, diventa un obbligo telefonare prima di arrivare a casa di un amico, magari da fuori del portone». Le implicazioni sono profonde: le interazioni faccia a faccia tendono sempre più ad essere mediate e precedute dall'interazine tecnologica.

INDUSTRIA IN ALLARME - E se l'avvento dell'uomo approssimativo e la progressiva incapacità di ricordare numeri di telefono, tutti salvati nella rubrica del telefonino non sembrano agli scienzieti fenomeni seriamente preoccupanti, c'è invece chi si allarma. Come ad esempio i fabbricanti di orologi da polso e l'industria delle cartoline d'auguri. I veloci sms stanno sostituendo, oltre al fedele orologio, anche l'invio di bigliettini e cartoline d'auguri, abitudine diffusa specialmente nei paesi anglosassoni. In Australia sono stati ben 12 milioni gli Sms inviati solo dal principale server Telstra, in occasione dell'ultimo Natale. La Hallmark Cards Australia per ora non sembra troppo preoccupata, «Non ci sono stati cali nelle vendite», spiega Olivia Choi, «ci rivolgiamo ad un target più anziano di quello che manda messaggini». Ma forse anche alla Hallmark sanno che piccoli uomini approssimativi crescono
 
Addio vecchia e cara privacy PDF Stampa E-mail
Scritto da ansa   
Lunedì 11 Ottobre 2004 01:00

Presto ci arriveremo. Passo dopo passo, intrusione dopo intrusione, presto avremo un Grande Fratello, ma questa volta "reality" per davvero. Sarà l'esistenza di tutti ad essere osservata e commentata. Entri in un cinema? Sarai spiato e filmato. Compri qualcosa al supermercato? Schedato tu e la tua lista della spesa.

NEW YORK, 11 OTT - Vecchio contante addio? In alcuni supermercati americani si e' gia' iniziato a pagare con le impronte digitali. Gia' utilizzati - e criticati - negli aeroporti Usa per ragioni di sicurezza, gli 'scanner' che leggono e memorizzano le impronte cominciano a fare la loro comparsa in alcune catene di grande distribuzione: basta premere il pollice su un lettore appoggiato alla cassa. Per ora a provare il nuovo metodo e' la catena Piggy Wiggly, nella Carolina del Sud.
 
Deadmakers PDF Stampa E-mail
Scritto da Agi   
Domenica 10 Ottobre 2004 01:00

Il nobel della pace riprende un tema noto: l’aids sarebbe stato creato in laboratorio e sarebbe il frutto di una scelta stragista programmatica. Probabilmente è fantasioso, ma moralmente quelli ne sono capacissimi.

Nairobi, 9 ott. - Il giorno dopo la notizia che il Comitato dei Nobel di Oslo l'ha insignita del Premio per la Pace, Wangari Maathai e' tornata a rilanciare la tesi che il virus dell'Aids sia un agente batteriologico creato deliberatamente. "Alcuni dicono che l'Aids sia arrivato dalle scimmie e io non ci credo perche' vivo con le scimmie da tempo immemorabile; altri dicono che sia una maledizione di Dio, ma sostengo che non possa essere". "La nostra gente nera muore piu' di chiunque altro nel pianeta", ha detto l'ecologista keniana nel corso di una conferenza stampa a Nairoobi. "E' vero invece che si sono persone che creano agenti (batteriologici) per far fuori altra gente. Se non ci fossero costoro, non potremmo aver invaso l'Iraq. Il virus dell'Aiv e' stato creato da uno scienziato per la guerra batteriologica".
Le accuse dell'ecologista erano note: ad agosto, Maathai aveva detto a un quotidiano keniano che il virus dell'Hiv/Aids e' stato creato in laboratorio come arma di sterminio. Un'accusa che a molti non e' piaciuta, tanto che ieri nel giorno in cui le e' stato assegnato l'ambito riconoscimento, gli Stati Uniti si sono congratulati, ma hanno temperato l'entusiasmo ricordando proprio le sue accuse all'Occidente sull'Aids. "Maathai ha detto che il virus dell'Hiv/Aids e' un'arma batteriologica elaborata in qualche laboratorio occidentale", ha ricordato un funzionario del Dipartimento di Stato, "e noi non siamo d'accordo".
Su circa 38 milioni di sieropositivi al mondo, 25 milioni sono africani, la stragrande maggioranza donne.

 
"+Occhio per Occhio!"+ PDF Stampa E-mail
Scritto da Il Foglio   
Domenica 10 Ottobre 2004 01:00

A quelli de “Il Foglio” proprio non va giù che qualcuno in Europa ancora si rifiuti di adottare lo scontro di civiltà come paradigma fondamentale con cui interpretare l’attualità. Ecco, allora, un fanatico invito a rispondere per le rime al “terrorismo islamista”. Ovvero, ecco come la destra berlusconiana si inventa una “fermezza” pseudo-virile per nascondere la sua totale ed indegna sottomissione ai padroni d’oltreoceano.

E’vero che dopo l’antica è venuta la

nuova alleanza, è vero che ripugna

la sola idea di essere contaminati dai

mezzi usati da questo tipo di nemico, è

vero che il nemico bisogna amarlo mentre

lo si combatte, e solo se lo si combatta

è possibile riscattare l’inimicizia nell’amore,

ma la realtà politica va affrontata

per quello che è. Gli islamisti radicali

decapitano ritualmente gli “ostaggi

giusti”, mandano al loro e al nostro mondo

il messaggio della forza legale e profetica

del jihad decapitatore, noi ci dividiamo

tra chi resiste e chi paga riscatti,

tra chi cerca con fatica di concepire e

realizzare il contrattacco al terrorismo

islamista e chi ringrazia la resistenza

per i suoi buoni uffici resi agli “ostaggi

sbagliati”, quelli che salvano la testa in

cambio della promessa di leggere i volumi

rilegati d

 
Fuori uno PDF Stampa E-mail
Scritto da tgcom.it   
Sabato 09 Ottobre 2004 01:00

Misteriosamente morto l'ex vice-premier del governo di Saddam Hussein, Taerek Aziz. Lo riferisce al Jazeera, ma gli Usa smentiscono. Aziz, che soffre di cuore, aveva trattato con gli americani la sua resa, poi di lui non si era saputo più nulla. Troppo scomodo tenerlo ancora in vita? Saddam farà la stessa fine?

E' giallo sulla sorte di Tarek Aziz. La televisione al Jazeera ha annunciato che l'ex vice premier iracheno è morto in carcere. Anche la televisione iraniana, in una corrispondenza da Baghdad, ha detto che Aziz è morto, e ha aggiunto che la famiglia non conferma e non smentisce. L'emitente araba ha pubblicato la notizia sul suo sito. Fonti militari americane hannoinvece smentito la notizia. "Aziz è vivo e sta bene", ha riferito un portavoce.

Ufficialmente Aziz era stato catturato il 24 aprile 2003, una settimana dopo la caduta di Baghdad. In realtà Aziz si era arreso in seguito a una trattativa. Nato nel 1936 a Mosul, nel nord curdo, è laureato in lingua e letteratura inglese. Era l'unico cattolico, di rito caldeo, arrivato ai vertici del governo di Saddam Hussein.Il 14 febbraio del 2003, poco più di un mese prima dall'inizio della guerra, era stato in visita in Italia, ricevuto in udienza da Giovanni Paolo II.

Azizè stato uno dei primi esponenti del regime a essere catturato dagli americani, anche se in realtà, secondo alcune versioni, si era consegnato dopo una trattativa. Appelli per il rilascio di Aziz, che sofrre di cuore, erano stati più volte rivolti nei mesi scorsi dalla moglie e dal figlio.

 
Straricchezza e povertà PDF Stampa E-mail
Scritto da repubblica.it   
Sabato 09 Ottobre 2004 01:00

Un reggiseno tutto tempestato di diamanti! Valore? 10 milioni di euro. Non si sa più che inventare per lo sfizio dei ricchi e, intanto, ogni giorno muoiono migliaia di poveri, perchè non hanno e non possono avere del semplice pane.

Si chiama “Fantasy bra” ed è un reggiseno che vale oltre 10 milioni di euro. Il fantasy bra si ispira alle ali degli angeli e il motivo è impreziosito da 2900 diamanti, per un valore totale di 112 carati, montati su oro bianco. Va da sé, si tratta di un modello unico.
 
Indymedia sequestrato PDF Stampa E-mail
Scritto da www.indymedia.org   
Venerdì 08 Ottobre 2004 01:00

Giovedì 7 Ottobre 2004 l'FBI ha sequestrato i dischi fissi di Indy ...

comunicato dal sito di Indymedia:


Press release

7 Ottobre 2004

FBI sequestra i server di Indymedia nel Regno Unito

Le autorità statunitensi hanno emesso un ordine federale imponendo all'ufficio di Rackspace negli Stati Uniti di consegnare loro l'hardware di Indymedia situato a Londra. Rackspace e' uno dei providers che ospitano il web di Indymedia con uffici negli Stati Uniti e a Londra. Rackspace ha acconsentito, senza prima renderlo noto a Indymedia, e ha consegnato i server di Indymedia nel Regno Unito. Questo atto ha colpito più di 20 siti di Indymedia in tutto il mondo.

Dal momento che l'ingiunzione e' stata inoltrata a Rackspace e non a Indymedia sono ancora ignote a Indymedia le ragioni di quest'azione. Parlando ai volontari di Indymedia, Rackspace ha affermato che " non possono fornire a Indymedia nessuna informazione riguardante l'ordine ricevuto". Altri Internet service Providers hanno ricevuto in simili situazioni obblighi di riservatezza che impediscono alle parti coinvolte di ricevere aggiornamenti su quello che sta succedendo.

A Indymedia non e' chiaro come e perchè un server che e' fuori dalla giuridisdizione statunitense possa essere sequestrato dalle autorità degli Stati Uniti.

Allo stesso tempo, sempre a Rackspace, un secondo server e' stato disconnesso: si tratta di un server che ospita trasmissioni live di diverse stazioni radio, BLAG (linux distro), e un'altra serie di cose utili.

Negli ultimi mesi il governo federale degli Stati Uniti ha condotto numerosi attacchi ai danni di vari Indymedia nel mondo. In agosto i servizi segreti hanno cercato di interrompere il NYC IMC prima della convention repubblicana provando a sequestrare i logs da un provider internet negli Stati Uniti e nei Paesi Bassi. Il mese scorso la Commissione Federale per le Comunicazioni (FCC) ha chiuso numerose radio comunitarie in tutti gli Stati Uniti.

Due settimane fa l' FBI ha chiesto che Indymedia rimuovesse un messaggio su Nantes IMC che conteneva delle foto di alcuni agenti della polizia svizzera sotto copertura. Altri attivisti di IMC Seattle sono stati visitati dall' FBI per lo stesso motivo. Per contro, Indymedia ed altre organizzazioni di media indipendenti hanno recentemente vinto importanti cause, come ad esempio contro la Diebold (compagnia che fornisce sistemi di votazione elettronica, coinvolta nei conteggi scandalo delle ultime elezioni USA) e contro il "Patriot Act" (una legge che consente all'FBI in nome della sicurezza nazionale e della lotta al terrorismo di monitorare sistematicamente, senza richiedere l'autorizzazione della magistratura, la corrispondenza ordinaria ed elettronica, la navigazione sul Web, e perquisire le case dei cittadini americani e non, negli Usa e all'estero). In questo quadro le autorità degli Stati Uniti hanno deciso di chiudere decine di "Indymedia Centers" in tutto il mondo

La lista degli IMC locali colpiti da questa operazione include Ambazonia, Uruguay, Andorra, Polonia, Massachusetts occidentale, Nizza, Nantes, Lilles, Marsiglia (tutta la Francia), Euskal Herria (paese Basco), Liegi, Vlaanderen est, Antwerpen (tutto il Belgio), Belgrado, Portogallo, Praga, Galiza, Italia, Brasile, Regno Unito parte del sito della Germania ed il sito della radio on-line di Indymedia.org.

 
Ma l’identità è un’altra cosa PDF Stampa E-mail
Scritto da Repubblica.it   
Giovedì 07 Ottobre 2004 01:00

Nel bergamasco gli amministratori locali leghisti scrivono i cartelli stradali in dialetto. E ora anche nei grandi magazzini spuntano indicazioni in bergamasco. Nel mondo dello sradicamento di ogni identità, c'è chi non trova di meglio che questi espedienti parodistici per affermare le proprie appartenenze, ma gli esiti, purtroppo, sono più comici che altro.

Dopo i cartelli in dialetto bergamasco, sono arrivate anche le indicazioni stradali e i segnali al supermercato. A piazzare le prima e' stato il sindaco leghista di Cologno al Serio, Roberto Legramanti, indignato per la decisione del suo collega di Bergamo, Roberto Bruni, che poche settimane dopo essere stato eletto con la sua coalizione di centrosinistra, ha fatto togliere i cartelli con la scritta 'Berghem' installati dal suo predecessore di centrodestra.

Come risposta, il primo cittadino di Cologno ha trasformato i segnali stradali che indicano la via per Bergamo aggiungendoci anche quelli che mostrano come arrivare a 'Berghem'. Questo, spiega Legramanti, per "riaffermare l'importanza del dialetto, simbolo di appartenenza all'identita' e alle tradizioni bergamasche". Ma il sindaco di Cologno ha anche aperto una nuova frontiera della toponomastica: la Lega nord ha fatto sapere che incitera' tutti gli altri suoi sindaci a fare altrettanto.

Un'iniziativa simile, a sorpresa, e' stata presa anche da una catena internazionale di elettrodomestici e hi-fi, che ha aperto pochi giorni fa un nuovo supermercato a Orio al Serio, dove i visitatori sono accolti all'ingresso di un cartello a fianco della scala mobile che invita i clienti a visitare i mondi digitali e a salire al primo piano, che pero' e' scritto "al pia' de sora", e lo stesso accade al primo piano dove un enorme cartellone rosso che copre un'intera parete dietro le casse invita ad andare "al pia' de sota". I cultori del dialetto saranno pero' contenti solo a meta', visto che entrambe le grafie sono sbagliate: in bergamasco "sopra" e "sotto" si dicono "sura" e "sota". (A)
 
animalista doc PDF Stampa E-mail
Scritto da tgcom.it   
Giovedì 07 Ottobre 2004 01:00

Vuoi essere famosa? Vuoi essere sulla bocca di tutti? Vuoi guadagnare bene? E allora non c'e' niente di male se i produttori del reality televisivo a cui partecipi ti ordinano di masturbare un maiale e tu lo fai senza fiatare. Questo ha fatto la ex di Beckam. Ovviamente tutto in diretta, in modo che tutti hanno potuto "godere", assieme al fortunato animale, dello spettacolo offerto. Unico dubbio: ma chi dei due era il maiale?

Gli animalisti inglesi si sono arrabbiati, e molto. Ma in realtà sarebbe bello potere chiedere al simpatico porcello protagonista di “The Farm” se è stato così brutto venire svuotato del proprio prezioso seme nientemeno che da Rebecca Loos, assurta al rango di personaggio pubblico grazie alla sua relazione più o meno clandestina con David Beckham. Un incontro ravvicinato andato in diretta tv, alle 10 di sera circa: 1 milione e 600mila spettatori hanno assistito a quella che si candida essere la scena più di cattivo gusto mai andata in onda in Inghilterra, un tempo pietra di paragone per tutte le emittenti del mondo e oggi epicentro del trash catodico.

La bella Rebecca, dunque, è passata dalle parole ai fatti. Dopo le confessioni, non certo scevre di particolari, sulle sue relazioni pericolose con lo Spice Boy, la 27enne “celebrità” ha accettato di prestarsi alla prova su cui è stata incentrata la puntata del programma, che altro non è che la versione originale de “La Fattoria”, apprezzato la primavera scorsa anche sui nostri piccoli schermi. Chi si lamenta dei reality de noantri, ringrazi di non essere nato oltremanica: una volta che il veterinario l’ha indicata come la persona “più indicata” tra i partecipanti al programma, la nostra ha infilato guantini e si è dedicata al raggiungimento del suo obiettivo, ovvero raccogliere il seme dello stranito suino tramite una pratica che non lasciava nulla all’immaginazione. Ci è riuscita dopo circa 10 minuti, trascorsi tra commenti “a caldo” e lamenti per lo sforzo muscolare.

Lo spettacolino offerto da Rebecca e dal suo "partner occasionale" ha avuto perlomeno il merito di tirare fuori dal cassetto il caro, vecchio spirito puritano inglese: il centralino di Channel Five, l’emittente che produce The Farm, è stato inondato di proteste e insulti, gli animalisti sono insorti chiedendo la chiusura del programma e diffidando dal commettere altri "atti di violenza". Se è stata davvero violenza, come detto, bisognerebbe domandarlo al maiale: sulla porcata, visto l'inconsapevole protagonista, non ci sono dubbi.

 
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