Scritto da Ansa
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Mercoledì 22 Settembre 2004 01:00 |
Si sposta in avanti l’età terminale. Il 29% degli over 85 risulta in grado di far tutto da solo. Qualche animale politico da nomenklatura vi si allena da tempo immemorabile: così, persa la Fiamma e consultate le statistiche sulla senilità, il baldo Pino non dispererà  Nonni italiani in salute, felici, ma fragili. Anziani solo per modo di dire perche' la terza eta' si sposta sempre piu' avanti. Prevale una positiva percezione della salute e del proprio benessere negli italiani sopra i 65 anni intervistati dal Censis per una ricerca condotta per l'Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali. Autonomi e ottimisti sono molto differenti dallo stereotipo dell' anziano di pochi decenni fa. I 65-69enni giudicano 'buono o ottimo' il proprio stato di salute nel 64% dei casi, sono in grado di fare tutto da soli (l'83,3%), non sono per lo piu' affetti da malattie (47,1%) e si dichiarano 'felici' nel 77,1% dei casi. Le cose cambiano, come e' naturale, con l'andare avanti con l' eta': gli over85 sono in grado di fare tutto da soli nel 29% dei casi, sono condizionati nella mobilita' da ostacoli (55,9%) e da patologie gravi (il 25% da malattie molto gravi ed il 28% da patologie di una certa gravita' ma curabili) e affermano di 'sentirsi felici' nel 46,5% dei casi. ATTIVI E SALUTISTI - I due terzi dei ultrasessantacinquenni fa qualche cosa per curare la propria persona: il 54,1% degli over65 cerca di passare molto tempo all'aria aperta, il 19% tenta di trascorrere brevi periodi di vacanza, il 10,2% pratica attivita' sportive e attivita' culturali ed il 9,9% cerca di mangiare prodotti di coltivazioni biologiche. Solo il 32,1% del campione non fa nulla di particolare per la cura di se'. Generalmente salutisti, l'87,9% degli ultrasessantacinquenni non fuma, il 70,1% non assume alcolici e tra coloro che bevono alcolici (il 29,9%) solo il 7,4% lo fa abitualmente. Anche la prevenzione e' molto sentita. Il 58% degli anziani si sottopone frequentemente ad accertamenti ed il 51,2% esegue, sempre frequentemente, visite mediche generiche e specialistiche. Il 67,9% assume frequentemente farmaci, ma su prescrizione medica e l'81,5% non usa mai medicinali senza di essa. LE PAURE - Tra i timori dichiarati dagli over65, segno della loro fragilita', c'e' la perdita dell'autosufficienza e' al primo posto (citato dal 40,7%), prima persino della morte (17,8%), della perdita di una persona cara (17,7%) e della solitudine (16,6%). E tra i luoghi considerati meno funzionali alla propria condizione di anziano, e in cui ci si sente piu' limitati, viene indicata la propria casa dalla maggioranza assoluta (75,5%) degli anziani, oppure il palazzo in cui si abita (34,2%). L'ASSISTENZA E LE CURE - Nel rapporto con i servizi sanitari, la figura del medico di famiglia rappresenta un nodo centrale nella cura delle malattie meno gravi e nell'accompagnamento dei pazienti verso operatori piu' specializzati (52,9%). L'ospedale mantiene un ruolo chiave: l'89,5% si dichiara soddisfatto della pulizia degli ambienti, l'86,2% del comfort delle strutture, mentre l'84% del campione esprime un giudizio positivo circa la qualita' del cibo, l'88,5% ritiene adeguati l' impegno e la serieta' professionale dimostrata dagli infermieri, il 93,6% quelli dei medici, il 91,4% valuta sufficienti i risultati delle cure. La famiglia resta una risorsa basilare: in caso di malattia l' assistenza arriva innanzitutto dai familiari conviventi (coinvolti nel 93,5% dei casi nell'assistenza personale e nell' 86,5% nel sostegno morale e nella compagnia), mentre i familiari non conviventi risultano interessati per circa l'84% di casi per l' assistenza personale, il 76,1% per sostegno morale e compagnia, il 58,5% per favorire l'entrata in contatto con i servizi sanitari). |
Non era quello il senso a proposito dei fanciulli |
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Scritto da Ansa
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Mercoledì 22 Settembre 2004 01:00 |
Condannato un giovane parroco di Pavia per pedofilia. Tre mesi e venti giorni dopo patteggiamento. Alleluia !  PAVIA, 22 SET - Un giovane parroco di Pavia e' stato condannato con l'accusa di detenere materiale a sfondo pedo-pornografico. Il sacerdote, insieme ad altri quattro imputati, e' stato identificato grazie ad un'indagine condotta su internet. Due dei cinque indagati hanno gia' patteggiato, fra loro anche il prete che ha concordato una pena di 3 mesi e 20 giorni. |
Scritto da ansa
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Mercoledì 22 Settembre 2004 01:00 |
Per gli incontri fra i Premier ci sono le apposite stanze della Commissione europea, ed invece molto spesso si preferisce incontrarsi negli alberghi più. Tanto è gratis, per loro..... Solo sfoggio di potere? Oppure visti i precedenti casi di cimici nelle stanze europee, si ha paura che la Cia o il Mossad possano essere in ascolto? BRUXELLES,22 SET- Non si svolgera' nella sede della Commissione europea l'incontro fra il premier turco Erdogan e il Commissario per l'Allargamento Verheugen. L'incontro avverra' invece in un lussuoso albergo di Bruxelles, ha precisato il portavoce del Commissario. 'Questo incontro -ha premesso il portavoce- e' importante: ci piacerebbe sapere qual'e' la situazione in Turchia, secondo quale calendario prosegue il processo di riforme'.
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Piccoli stivali e sopra lei |
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Scritto da Agi
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Martedì 21 Settembre 2004 01:00 |
Così cantava Battisti. Ma ora che è caduto il muro le piccole slave invece di idealizzarle le prostituiamo, proprio come cantava Bennato in “Franz è il mio nome”. Invischiati nel traffico ispettori di polizia.  12 persone, tra cui due ispettori di polizia, sono state arrestate nel sassarese con l'accusa di favoreggiamento alla immigrazione clandestina e alla prostituzione. Dieci degli ordini di custodia cautelare in carcere sono stati eseguiti dalla polizia e due dalla Guardia di Finanza nell'ambito di un'operazione coordinata dalla questura. Il questore di Sassari Santi Giuffre' ha disposto la chiusura di due locali notturni uno a Sassari e l'altro ad Alghero. Nei night sono state trovate giovani extracomunitarie provenienti dall'est che lavoravano come entreneuse ma di fatto erano state avviate alla prostituzione. Tre gli arrestati tra i gestori dei locali, alcuni mediatori e altre persone di cui non sono state rese note le generalita'. Maggiori particolari sull'operazione saranno resi noti alle 11 in una conferenza stampa alla questura di Sassari.
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Bambini giocate… che le scimmie son tornate ! |
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Scritto da Ansa
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Martedì 21 Settembre 2004 01:00 |
Si torna a parlare di teorie sull’evoluzione, le quali ci informano che sarebbe l’infanzia a dividerci dalle scimmie. Se vero l’uomo moderno è in piena involuzione grazie alle innumerevoli “infanzie rubate” che ogni giorno colpiscono i bambini. NEW YORK - Non il pollice opponibile, ne' un cervello piu' grande rispetto a quello dei primati sarebbero il tratto distintivo che separa l'uomo dalla scimmia. Secondo un nuovo studio di antropologia il vero 'salto' nell'evoluzione umana si sarebbe verificato con qualcosa di assolutamente insospettabile: l'avvento dell'infanzia. Un esame high tech dell'unico fossile di bambino di Homo Erectus - il progenitore diretto dell'uomo di oggi - ha rivelato che l'infanzia a quell'epoca praticamente non esisteva ed e' dunque uno sviluppo molto piu' recente nella sequenza evolutiva di quanto finora ipotizzato. Lo stesso esame ha suggerito agli scienziati che proprio l'''invenzione dell'infanzia'' potrebbe essere stata la molla scatenante che ha portato all'evoluzione degli esseri umani come li conosciamo oggi. Presupposto dello studio, coordinato da Jean Jacques Hublin del Max Planck Institute per l'Antropologia Evolutiva di Lipsia in Germania e pubblicato oggi sulla rivista scientifica 'Nature', e' che, a differenza degli altri primati, solo l'uomo moderno nasce con un cervello che misura una piccola frazione (un quarto) rispetto al cervello di un individuo adulto. Solo l'uomo moderno e' cosi' immaturo alla nascita da essere per anni bisognoso di aiuto. Solo l'uomo moderno attraversa una fase prolungata di sviluppo durante la quale apprende il linguaggio e la cultura del gruppo in cui e' nato. IL BAMBINO MOJAKERTO, A UN ANNO UN ADULTO - Tutte queste caratteristiche dello sviluppo con cui gli antropologi definiscono l'infanzia sono invece apparentemente assenti nel bambino di Homo Erectus studiato dagli antropologi. Il cosiddetto 'bambino Mojokerto' scoperto a Giava nel 1936 aveva circa un anno di eta' e un cervello pari al 72-84 per cento rispetto a quello di un esemplare adulto. Il fossile e' datato 1,8 milioni di anni fa. ''Questo ci ha portato a pensare che l'infanzia sia insorta assai piu' recentemente nel corso dell'evoluzione: probabilmente tra un milione e mezzo milione di anni fa, prima dell'avvento dell'Uomo di Neanderthal e dell'Uomo Sapiens'', ha osservato Hublin con il 'Wall Street Journal'. Il cervello del bambino Mojokerto era, nel rapporto con quello dei suoi genitori, simile a quello di un piccolo di scimmia. Se nell'uomo il cervello di un bimbo di un anno e' la meta' di quello di un adulto, nelle scimmie alla setssa eta' ha praticamente gia' raggiunto le dimensioni definitive. I piccoli dei primati vivono per conto loro ad un'eta in cui i bambini della specie umana sono ancora inermi e bisognosi di aiuto. Secondo gli antropologi il bambino Moojokerto ''non era piu' un bambino e presumibilmente sarebbe stato presto in grado di accudirsi da solo''. AVVENTO INFANZIA FA NASCERE FAMIGLIA - L'assenza di infanzia nella specie dell'Uomo Erectus - e' stata la conclusione di Hublin e dei suoi collaboratori - e' stata probabilmente la ragione per cui gli individui di quella specie non raggiunsero mai lo sviluppo cognitivo e manuale del loro discendente, l'Homo Sapiens. La nuova ricostruzione ha aperto il campo a una serie di considerazioni: l'avvento dell'infanzia nella storia della specie umana avrebbe messo in moto un sistema sociale per la cura dei bambini e creato un sistema di legami parentali tra genitori per assicurare la sopravvivenza dei neonati. ''Se i bambini restano inermi per anni, madre e padre devono cooperare per farli restare in vita'', ha detto al 'Wsj' Richard Klein, un antropologo di Stanford che non ha partecipato allo studio. Secondo Klein l'avvento dell'infanzia sarebbe stata la molla per la formazione di un sistema sociale complesso in cui la famiglia era al centro: una famiglia in cui avevano un ruolo anche i nonni.
Scritto da Annarita Gili
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Lunedì 20 Settembre 2004 01:00 |
Parte nei Paesi Bassi "2B or not 2B", progetto pilota in materia di passaporti biometrici. Sei le città coinvolte, per un totale di circa 15.000 cittadini interessati. E il Grande Fratello continua la sua avanzata ...
Per realizzare il test, i Paesi Bassi hanno si sono rivolti a due fornitori canadesi, Bioscrypt e Biodentity. Il primo sviluppa la tecnologia di digitalizzazione delle impronte digitali, mentre Biodentity si occupa di riconoscimento facciale. Quest'ultimo è stato adottato, come standard biometrico, nel maggio 2003 dall'International Civil Aviation Organization per permettere l'identificazione dei passeggeri negli aeroporti. Ma nessuno l'ha ancora effettivamente utilizzato.
Nel settembre dello stesso anno, la Commissione europea ha raccomandato l'utilizzo dello scanner facciale come primo elemento d'identificazione biometrica per i richiedenti di visto e di permesso di soggiorno, cosa che non includeva, quindi, i cittadini dell'Unione. Nel febbraio scorso, la Commissione si è pronunciata a favore dell'inserimento di elementi di identificazione biometrica, questa volta per i cittadini europei, rispondendo, in questo modo, alle attese degli Stati Uniti.
Per entrare in territorio americano, infatti, a partire dal 26 ottobre 2005, i cittadini stranieri dovranno essere dotati di un passaporto biometrico, oltre che essere in possesso di visto.
da: www.apogeonline.com- 17 settembre 2004 |
Sorridi, sei su control camera! |
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Scritto da Bernardo Parrella
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Lunedì 20 Settembre 2004 01:00 |
Un cittadino londinese, di media, viene ripreso 300 volte al giorno da telecamere di controllo ... In America città dopo città continua il controllo su tutto e su tutti. Privacy in cambio di sicurezza? Ne siamo davvero così sicuri??  Privacy a rischio, sorveglianza in aumento
Meno privacy e più sorveglianza, in cambio di una maggiore sicurezza. E ancora, meno privacy pur di avere servizi commerciali e condizioni d'acquisto migliorati. Equiparazioni divenute quasi la norma, soprattutto in quel mondo angloamericano che fino a poco tempo fa era campione della riservatezza personale. Ormai non ci stupisce più di nulla: la Database Nation è una realtà di fatto, come già riportato qui un paio di mesi addietro. Mentre, a parte una sparuta manciata di attivisti e nostalgici, tutti paiono accettare la diffusione di telecamere strategicamente disseminate nelle aree metropolitane. Stavolta tocca a Chicago, il cui sindaco ha appena annunciato implementazione di un cospicuo network di sorveglianza che ha come target i luoghi pubblici più frequentati. E non è che l'ultimo esempio di un trend in rampante ascesa.
Il progetto prevede l'installazione, entro la primavera 2006, di 2.000 telecamerine collegate a una rete che gira su un apposito software in grado di allertare prontamente le autorità in caso di attività sospette o situazioni d'emergenza. I responsabili cittadini si sono rifatti all'analoga iniziativa da tempo attivata tra hotel e casinò di Las Vegas. Anche l'area di Baltimora sta studiando qualcosa di simile, mentre svariate città USA vi ricorrono in occasione di grandi eventi che richiamano grandi folli in parchi e strade cittadine. Senza dimenticare il vasto network di sorveglianza da tempo operante a Londra: alcune stime riportano che il londinese medio viene controllato da 300 telecamere al giorno. Una serie di premesse che consentono al sindaco di Chicago di affermare: "Le telecamere sono l'equivalente di centinaia di paia di occhi. È la cosa più vicina ad avere poliziotti che stazionano ad ogni possibile angolo pericoloso."
Il sistema verrà collegato alle attuali 30 telecamere in dotazione ad altrettanti ufficiali dediti specificamente alla repressione dei crimini violenti, e agli oltre 1.000 apparati che operano già all'O'Hare International Airport, nei trasporti pubblici e in spazi pubblici quali scuole e complessi residenziali. Le telecamere non verranno tutte monitorate contemporaneamente, ma ci penserà il software a dare la sveglia nel caso di attività fuori dall'ordinario, tipo borse abbandonate nel metrò o autoveicoli che si fermano improvvisamente sulla tangenziale. I vari responsabili si metteranno così davanti al video e attiveranno le necessarie misure di intervento. L'ampiezza di questa inter-operabilità è qualcosa di mai tentato finora in USA: non a caso il progetto viene finanziato, per un preventivo superiore ai 5 milioni dollari, dalla Federal Homeland Security.
Problemi di privacy? Macchè, tagliano corto i responsabili: le telecamere verranno installate solo in aree pubbliche, dove sostanzialmente la polizia ha già il diritto a sorvegliare e intervenire se del caso. E fin qui potrebbe anche andare, almeno sulla carta. Peccato che poi si viene a sapere che anche delle aziende private avranno accesso alle immagini del network. Motivo? Per raggranellare qualche spicciolo, anzi, tanti, pur se ancora non si danno tariffe. La perfetta combinazione tra settore pubblico e privato per garantire il massimo della sicurezza. D'altronde è noto come oggi gli americani non ci pensino su due volte "ad andare in giro nudi" se ciò li fa sentire più sicuri, almeno nelle intenzioni e nei messaggi diffusi dal governo. È questa la tesi di un libro uscito qualche mese fa, intitolato proprio "The Naked Crowd" (La folla nuda), in cui Jeffrey Rosen spiega come, dopo l'11 settembre 2001, si sia disposti a tutto pur di |
CINA: Fucilati due banchieri accusati di falso in bilancio |
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Scritto da Libero
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Lunedì 20 Settembre 2004 01:00 |
Tempi grami per i banchieri cinesi. I top manager di due istituti sono stati fucilati martedì scorso dopo una condanna per frode. Le esecuzioni, di cui ha dato notizia l’agenzia di stampa governativa Xinhua, sono arrivate dopo un processo sbrigativo, che rientra nell’offensiva di Pechino contro la corruzione e la malagestione bancaria.
[ a. bar.] Le autorità monetarie di Pechino coltivano da anni il sogno di quotare in Borsa, a Hong Kong, i maggiori istituti di credito del Paese. Ma finora il progetto è rimasto nel congelatore per il macigno di cui sono gravati i loro bilanci. In pieno boom economico, con il Pil che continua a crescere al ritmo del 7% l’anno, le banche del gigante rosso hanno concesso una vagonata di prestiti a società che non riescono ad onorarli. Su 1.000 yuan di finanziamenti erogati si calcola che almeno 250 siano inesigibili. Finora Pechino ha messo mano al portafoglio pompando ingenti risorse pubbliche per risanare i bilanci anemici, ma da qualche mese le autorità monetarie rispondono picche alle richieste di aiuto. E il governo ha adottato la mano dura con i banchieri poco accorti nella gestione d’impresa. A finire davanti al plotone d’esecuzione sono stati Wang Liming, ex capo della tesoreria alla China Construction Bank, e Liang Shihan, direttore di una delle filiali più importanti della Bank of China. Entrambi erano accusati di truffa ai danni dei clienti e di frode in bilancio, avendo falsificato parecchi documenti contabili. Poco o nulla è filtrato sui processi. Guardacaso, però, i due condannati lavoravano per i due colossi del credito che Pechino ha salvato dal tracollo lo scorso mese di gennaio dal crak, con una maxi- iniezione di liquidità pari a 45 miliardi di dollari. E negli ambienti finanziari della capitale si sussurra che le esecuzioni siano più un avvertimento al sistema bancario nel suo insieme, piuttosto che delle esemplari misure antifrode. |
Toh, Hitler era un essere umano! |
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Scritto da Corriere.it
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Venerdì 17 Settembre 2004 01:00 |
Esce in Germania il primo film su Adolf Hitler che cerca di ristabilire un minimo di verità storica sul personaggio. In un cinema ancora fermo al “Grande Dittatore” di Chaplin, un film certamente non filo-nazista ma comunque desideroso di obbiettività genera inquietudini: “e se dipingendo Hitler come un essere umano lo si rendesse meno repellente?”. Evidentemente per qualcuno la libera ricerca storica deve sottostare ai dogmi della teologia del Male Assoluto. 
BERLINO - Nel fetido bunker della cancelleria, pochi giorni prima di far avvelenare i suoi sette figli e uccidersi insieme alla moglie Magda, Joseph Goebbels ebbe un lampo di lucidissima follia: «Signori - disse il capo della propaganda nazista, rivolto a un gruppo di ufficiali ormai prossimi alla disperazione - fra cento anni sarà girata una bella pellicola a colori sulle terribili ore che stiamo vivendo: non volete recitare una parte in questo film?». Era il 17 aprile 1945. Sono stati sufficienti meno di sessant’anni, perché la profezia di Goebbels si avverasse. Anche se, per fortuna, l’opera che l’ha realizzata non è la glorificazione che l’ex Gauleiter di Berlino aveva sognato.
E’ uscito ieri, sugli schermi tedeschi, Der Untergang, La Caduta, il film prodotto da Bernd Eichinger e diretto da Oliver Hirschbiegels, che ricostruisce con accuratezza storica e dettagli perfino maniacali gli ultimi dodici giorni di Hitler e del nazismo, quelli wagneriani e mortiferi consumati nel ventre di Berlino, ormai soverchiata dall’Armata Rossa. E’ la prima volta che cineasti tedeschi portano sullo schermo la figura del Führer, mettendola a fuoco da vicino, dandogli una voce normale, cogliendone anche una dimensione intima e personale, che nella Germania del Dopoguerra era stata tabù.
Scelta coraggiosa e controversa, che ha innescato discussioni e polemiche senza fine nella comunità intellettuale e nell’opinione pubblica, tormentati dal dubbio se fosse lecito o meno raccontare Hitler, l’incarnazione del male assoluto, anche nella sua banalità di essere umano, capace di gesti cortesi e attenzioni paterne. Costato quasi 14 milioni di euro, una delle cifre più alte nella storia del cinema tedesco, Der Untergang è basato sulle memorie di Traudl Junge, la segretaria del Führer che lasciò il bunker solo dopo il suo suicidio, e sulle testimonianze di alcuni protagonisti, rielaborate dallo storico Joachim Fest, in un libro dallo stesso titolo. Fest, biografo di Hitler e sicuramente il massimo esperto vivente del nazismo, ha anche pr |
Scritto da Repubblica.it
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Venerdì 17 Settembre 2004 01:00 |
Mtv traccia il profilo della gioventù odierna che essa stessa ha contribuito a creare. E c’è da mettersi le mani nei capelli. Idee confuse sulla politica e sulla religione, pochissimi gli avventurosi, quasi assenti gli idealisti e gli impegnati nel sociale, molti sarebbero pronti alla prostituzione o al tradimento se bisognosi di soldi. Cercansi urgentemente idee rivoluzionarie che diano senso ad una generazione! 
ROMA - Non hanno né sogni né ideali, se non quello di un quieto benessere materiale, e se avessero bisogno di soldi sarebbero pronti a prostituirsi, tradire un amico, il paese, persino vendere un organo. Sono i 'ragazzi perbene', 1000 giovani tra i 14 e i 34 anni, di cui 800 tra i 18 e i 24 anni, intervistati da Mtv Lab, l'osservatorio del canale musicale, e dall'istituto Baba.
La particolarità dell'indagine riguarda sia il metodo, una settimana passata insieme a 50 intervistati, sia la scelta del gruppo da monitorare, quello dei giovani di classe media, nocciolo duro di Mtv. Dall'inchiesta si è delineato un panorama per certi versi tipico dell'adolescenza, ma con grosse novità, prima tra tutte "la carenza di spirito ideale".
La mancanza di sogni. Secondo la responsabile del progetto, Fulvia Micoli, dalle interviste è emersa una preoccupante "assenza di antagonismo che dovrebbe essere proprio di questa fase e che invece latita perché questi ragazzi non sono 'contro' niente, anzi, desiderano normalità, omologazione, sognano una famiglia uguale a quella dei genitori, anche se poi magari non parlano con mamma e papà".
Una generazione di giovani-vecchi. I teenager, in primo luogo, sentono il bisogno di stabilità e perciò Mtv li ha etichettati come "ragazzi perbene", un po' borghesi, non del tutto privi di inquietudini, ma molto ristrette alla sfera del privato, dove gli amici contano più dei genitori, della fidanzata, del calcio.
Maniaci dell'immagine. Sono giovani, dice la ricerca, preda di iperattivismo, ansiosi di colmare ogni attimo della giornata, spaventati dalla solitudine, insicuri del proprio aspetto fisico, anche se mangiano troppo e male, dilaniati dalla paura di non piacere, di non essere omologati e accettati, tanto che una delle intervistate, che colleziona etichette di vestiti, sentenzia "se non sei firmato non conti nulla". Per essere bisogna prima avere. Il 7% di loro vorrebbe fare un intervento di chirurgia estetica, il 17,2 % ha un tatuaggio, il 13% un piercing e il 21% ha problemi di peso ed è in imbarazzo di fronte al proprio corpo nudo. Confusi sulla politica e sulla religione. I giovani hanno anche idee confuse e superficiali sulla politica e sulla religione. Per esempio, il 77,9 % dice di credere in Dio (Budda, Allah), ma lo stesso numero di intervistati si dichiara fatalista e crede nel destino. Del mondo esterno poi non si interessano, non leggono né libri né quotidiani, non si informano, si chiudono nella loro cameretta (l'82% vive ancora con i genitori).
Pochissimi gli avventurosi. Tutt'altro che attenti al sociale, il 38,3% trova abbastanza difficile essere solidali con le persone che vivono per strada. L'86% poi non ha mai trascorso un periodo di studio o lavoro all'estero. L'indifferenza e l'apatia sembrano dominare su tutto.
(16 settembre 2004) |
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