Scritto da Il Messaggero
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Venerdì 17 Dicembre 2004 01:00 |
Sempre più numerosi gli infermieri che uccidono i pazienti. E andrà sempre peggio con il traffico di organi e le leggi sulle donazioni.  Sono chiamati a difendere la vita ma, talvolta, portano la morte. Frequentano da anni le corsie, hanno una consuetudine con la sofferenza, sono medici o infermieri ma forse dovrebbero essere annoverati tra i pazienti. Nella loro mente tanto dolore provoca sconquassi. Forse cercano una risposta, per quanto assurda, alla perdita di speranza. Forse sono solo pedine dei propri fantasmi. Non è la prima volta che un camice bianco diventa serial killer: una patologia (o crimine secondo i punti di vista) tipica, si ripete con modalità analoghe in paesi diversi ma in contesti simili, gli ospedali appunto. La casistica annovera autentici recordman come Harold Shipman, apprezzato professionista britannico, occhialetti e barbetta da medico umanista, capelli bianchi, sposato e padre di quattro figli. In 23 anni ha ucciso 215 pazienti con iniezioni di eroina e morfina. Non ha mai spiegato i motivi delle sue gesta. All’inizio di quest’anno ha portato a termine il suo ultimo omicidio, si è impiccato in una cella dello Yorkshire. In un libro intitolato ”Le mie confessioni” l’infermiera Christine Malevre, 28 anni, in forze in un ospedale parigino, riconosceva di aver «aiutato a non soffrire più e ad andarsene in pace» diversi pazienti iniettando nelle loro vene massicce dosi di antidolorifici. Il suo macabro conteggio ammetteva otto casi anche se la giustizia l’ha sospettata di una trentina di omicidi compiuti per via endovenosa nel giro di pochi mesi, tra il ’97 e il ’98: in primo grado condanna a dieci anni. E’ andata peggio a Lucy De Berk, spedita all’ergastolo nel marzo 2003 da un tribunale dell’Aja, sue vittime preferite i vecchi e i bambini, i pazienti più deboli, li finiva con cocktail di morfina e potassio. Anche l’ungherese Timea Faludi è entrata di diritto nella sinistra schiera degli angeli neri: per la sua capigliatura corvina, per gli abiti scuri ma soprattutto perché nei reparti dove lavorava come infermiera i lutti si moltiplicavano. Era spinta a uccidere da una sorta di compulsione, ha spiegato la 41 enne nurse. Il tribunale di Budapest l’ha riconosciuta colpevole di quattro dei tredici omicidi che l’avevano portata l’anno scorso davanti ai giudici e per i quali sta scontando nove anni. L’”angelo della morte” romano si chiama Alfonso De Martino, infermiere, responsabile di aver somministrato a tre pazienti, tra il ’90 e il ’93 in un ospedale di Albano, flebo al curaro. Sta scontando l’ergastolo. «Sono malati di onnipotenza spiega lo psicoanalista David Meghnagi si sostituiscono a Dio, si arrogano il diritto di somministrare la morte ai propri simili. Persone troppo a lungo a contatto con la sofferenza e incapaci di elaborarla. Ci vorrebbe maggiore sostegno psicologico negli ospedali». In altri casi qualche medico, ricorrendo a volte ad azioni plateali, si è battuto per la legalizzazione dell’eutanasia: come Jack Kevorian, nel ’98 negli Stati Uniti ha ucciso davanti alle telecamere un paziente consenziente. E’ stato incriminato per omicidio. L’italiano Giorgio Conciani fu invece radiato dall’albo dei medici, prescriveva ai malati senza speranza farmaci capaci, in dosi massicce, di provocare la morte. Era un convinto sostenitore del diritto di morire. Quando ha saputo di essere gravemente ammalato, nel 1997, si è impiccato a una trave di casa. |
Solo i neonati non guidano |
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Scritto da Corriere della sera
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Venerdì 17 Dicembre 2004 01:00 |
In Italia c’è il maggior numero di auto pro/capite dell’intero pianeta.
Status symbol ma anche ferrovie inadeguate, frutto della dittatura Fiat che ci ha gettati nel terzo mondo. Da ricchi e viziati però  La densità di automobili in Italia é la maggiore d'Europa, con 1,69 abitanti per autovettura. Il teritorio del Bel Paese é sempre più cosparso di lamiere, molto più che negli altri paesi dell'Unione. Secondo una ricerca compiuta dall'Osservatorio Autopromotec, istituto di ricerca di settore, l'Italia precede l'Islanda (1,73), la Germania (1,83), la Svizzera (1,93) e la Gran Bretagna, con un rapporto di 1,98 abitanti per autovettura. AFFARI - Non sembra lontano il giorno in cui ciascun italiano circolerà con un'auto propria, alla faccia della salvaguardia ambientale e del traffico ingestibile. Secondo quanto emerge dalla ricerca le autovetture circolanti sono cresciute del più 15,5% nel corso degli ultimi dieci anni, passando dai 29,7 milioni di unità del 1994 ai 34,3 milioni del 2003. Il ritmo delle immatricolazioni di auto nuove è costante e nel 2003 gli italiani hanno speso 41,1 miliardi di euro per l'acquisto di oltre 2,2 milioni di autovetture nuove e 12 miliardi di euro per acquistare 3 milioni di vetture usate. REGIONI - Lo studio delinea anche la graduatoria nazionale della maggior densità automobilistica nelle venti regioni italiane. Nella classifica nazionale per regioni la maggiore densità automobilistica spetta alla Valle D'Aosta (1,03), seguita dal Lazio (1,46), dall'Umbria (1,53), dal Piemonte (1,56) e dalla Toscana (1,60). Negli ultimi cinque posti della graduatoria delle regioni italiane con un minor rapporto abitanti/autovetture si collocano invece: la Puglia (1,96), la Basilicata (1,94), la Calabria e la Liguria (entrambe con un rapporto di abitanti per autovettura di 1,89) ed il Molise (1,85). E' probabile dunque che le «domeniche a piedi» che ora sollevano tante discussioni, nelle città italiane diventeranno sempre più frequenti. |
Dottore, con i soldi di papà. |
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Scritto da lastampa.it
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Mercoledì 15 Dicembre 2004 01:00 |
A Roma lauree comprate; una pratica sempre più di moda in una cultura frettolosa e superficiale, moralista ma mai etica. Sessant'anni di antifascismo si sentono eccome. Diventare dentisti? Costava 400 milioni di vecchie lire. Tanto hanno speso decine di aspiranti professionisti che, attraverso un paio di società, hanno acquistato una laurea in odontoiatria corrompendo docenti e funzionari dell' Università di Roma. Lo ha accertato un' inchiesta dei carabinieri del Nas che ieri ha portato a 41 perquisizioni in tutta Italia.
Quindici professori titolari di cattedre a «La Sapienza» (facoltà di medicina e chirurgia) e «Roma III» (scienze della formazione) sono stati indagati e in alcuni casi sospesi. I militari hanno visitato studi medici e case private a Torino, Milano, Roma, Napoli, Catania, Alessandria, Cuneo, Bergamo, Como, Biella, Treviso, Pordenone, Pesaro, Urbino, Forlì, Cesena, Massa, Carrara, Perugia e Benevento, prelevando anche della documentazione all' ateneo di Catania. «Le università non sono corresponsabili degli episodi delittuosi», ha precisato il colonnello Leopoldo Maria Dè Filippi, comandante del gruppo antisofisticazioni di Milano.
Coordinata dalla procura di Torino e svolta in massima parte dai carabinieri del Nas di Cremona, l'inchiesta, che in totale conta finora 99 indagati, tra professori, sedicenti dentisti, funzionari, ha portato alla luce un vero e proprio mercato delle lauree e dei diplomi facili gestito dal Gruppo Lange, una società di orientamento ai corsi universitari con sede a Grugliasco (Torino), e dal romano Ispeu, per cui tramite gli studenti cominciavano il loro percorso accademico.
L' aspirante dottore (una sessantina gli «odontoiatri» coinvolti, molti dei quali hanno già dovuto chiudere lo studio) veniva guidato passo dopo passo verso la fine del corso: preparavano i verbali per esami che non aveva mai sostenuto, e per quelli che doveva affrontare gli spifferavano in anticipo le domande. Arrivavano anche a confezionargli la tesi. C'era il tariffario: medicina legale costava tremila euro, chimica quattromila. I docenti e gli impiegati amministrativi venivano ricompensati con uno stipendio mensile (mille euro) o con mance e regali: un ex preside di sociologia avrebbe ottenuto un viaggio premio a Los Angeles.
Per pianificare l'imbroglio i protagonisti si incontravano nei grandi alberghi della capitale, oppure parlavano tra loro al telefono servendosi di un linguaggio in codice: «Libri» o «Volumi» erano i termini usati - secondo gli investigatori - per mettere a punto le commissioni d'esame, le domande, l'organizzazione di master.
Il primo atto dell' inchiesta risale allo scorso luglio, con l' arresto di Carmine Langellotti, responsabile del Gruppo Lange e di altre dieci persone. Si era scoperto che la società rilasciava falsi attestati di igienista dentale e reclutava i futuri «dottori» (qualcuno risultato addirittura in buona fede) facendo figurare che avessero ottenuto delle lauree in paesi stranieri come la Svezia, la Costa d'Avorio, la Jugoslavia. Poi, per fargli ottenere il titolo di odontoiatra, li passava all'Ispeu, che si avvaleva di misteriosi personaggi che frequentavano i corridoi delle università per contattare il personale.
I carabinieri hanno accertato che uno studente, iscritto al sesto anno di medicina a «La Sapienza» grazie a un fittizio «percorso universitario» svolto nella balcanica Nis, non aveva nemmeno il diploma di scuola media superiore.
Tra i docenti che compaiono nell' inchiesta figurano Gianna Marrone (Roma III), Paolo De Nardis, Maria Antonietta Ruggiero, Carlo Mancini e Susanna Agostani (La Sapienza); ci sono anche due medici dl Policlinico Umberto I.
Il pm Anna Maria Baldelli procede per associazione per delinquere, corruzione, truffa, ricettazione, falso e millantato credito. |
Scritto da Ansa
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Martedì 14 Dicembre 2004 01:00 |
Il Brasile non importa solo calciatori. Ora è iniziata la caccia ai minori per abusi sessuali a prezzo ridotto. Un modo come un altro per far fronte all’inflazione (anche se non la chiamano più così)....  Sono quattro le persone arrestate della Squadra Mobile di Roma a conclusione dell'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dal pm Diana De Martino, che ha consentito di far luce su una presunta organizzazione specializzata nell'organizzare viaggi in Brasile, esclusivamente a sfondo sessuale. Vittime soprattutto molti minori. A capo dell'organizzazione il titolare di un' agenzia di viaggi di Fortaleza, in Brasile, alla quale facevano riferimento alcune agenzie italiane che organizzavano il cosiddetto turismo sessuale, rivolto particolarmente a ragazzi e ragazze non ancora maggiorenni. Le agenzie perquisite dalla squadra mobile di Roma, in collaborazione con i colleghi delle altre citta' italiane, si trovano a Torino, Palermo, San Benedetto del Tronto, Catanzaro e in Sardegna. |
Scritto da ansa
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Martedì 14 Dicembre 2004 01:00 |
Trasandato e pantofolaio? Niente paura, da oggi 5 gay rivoluzioneranno la tua immagine per renderti sexy e appetibile. In mancanza di contenuti, viva l'ostentazione del banale. LA MAMMA non basta più, la fidanzata talvolta fa più danni che altro, da soli non ci riescono. Perché il buon gusto è innato. E chi non ce l'ha, è difficile che se lo possa dare. Soprattutto se prendiamo quella tipologia (diffusa) di maschio adulto, che si infila la prima cosa che trova nell'armadio, mangia insalate imbustate e panini imbottiti, lascia che pancia e barba vivano di vita propria, preferisce Blockbuster al teatro e ama circondarsi di truciolato Ikea. Uno così, non potrà mai diventare metrosexual. Cioè quel genere d'uomo che l'occhio sottile di Carrie Bradshaw (Sex and the City) ha catalogato come "quella nuova razza di maschi eterosessuali generatasi a Manhattan a causa di eccessiva esposizione a moda, cucina esotica, musical e antiquariato".
Per aiutare il maschio italiano in questione a sentirsi cool (diventarlo, poi, è laborioso ma possibile), sopprimendo il virus del cattivo gusto che si annida in ciascuno di noi, arrivano, su La7, Alfonso, Guido, Marco, Massimo e Mattia. Uno staff di giovanotti gay esperti, nell'ordine, di: food&wine, interior design, beauty, fashion, lifestyle. Cioè i protagonisti del reality show I fantastici 5, versione italiana di Queer Eye for the Straight Guy, format Usa lanciato da Bravo (la rete via cavo di Nbc Universal) che dal suo debutto nel luglio del 2003 è diventato un fenomeno di costume.
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Scritto da www.tgcom.it
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Martedì 14 Dicembre 2004 01:00 |
In Inghilterra un dodicenne violenta l’insegnante e le ruba l’auto. Il ragazzino avrà un futuro di tutto rispetto in una società tornata all’homo homini lupus come quella che già si intravede all’orizzonte.  Un ragazzo di 12 anni è stato incriminato nella contea dei Durham (Nord-Est dell'Inghilterra) per violenza sessuale ai danni della propria insegnante. La professoressa è stata stuprata il 29 novembre mentre stava facendo un corso di sostegno privato allo studente, durante la pausa per il pranzo. Dopo aver abusato di lei, il ragazzo le ha anche rubato l'autovettura. Arrestato, comparirà in tribunale il 30 dicembre.
Il veicolo è stato poi abbandonato in Gateshead. Il ragazzo, arrestato dopo la denuncia presentata dall'insegnante, è stato accusato di stupro e furto.La presunta violenza avviene in un momento in cui gli assalti nei confronti degli insegnanti segnalati all'associazione nazionale sono al loro livello più elevato.
Dal 1991, sono cresciuti da sette episodi all'anno fino a 111. Chris Keates, segretaria generale dell'associazione, dice: "Gli stupri fortunatamente sono estremamente rari". "Il nostro consiglio sulla materia è che gli insegnanti non dovrebbero essere lasciati soli a lavoro con i ragazzi".
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Scritto da il Messaggero
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Lunedì 13 Dicembre 2004 01:00 |
Un altro fenomenale esempio della potente nebulosa che copre il mostri di Firenze. Non si trattava solo del partigiano Pacciani  FIRENZE Finti operai della Telecom si sono presentati il 4 novembre scorso nel quartier generale del Gides, la sezione speciale della Polizia che indaga sui mandanti dei delitti del cosiddetto ”mostro di Firenze”. I tecnici sono riusciti a installare una borchia attraverso la quale si sarebbero potute ascoltare le conversazioni dei super-agenti e copiare tutti i dati dell’inchiesta dall’inizio a oggi. Ma un ispettore si insospettì, gli operai erano troppo ordinati e veloci. Della vicenda si parla in un rapporto del Gides, il gruppo investigativo che sta indagando su una presunta setta satanica mandante degli efferati delitti fiorentini. |
Fra qualche anno l'ergastolo |
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Scritto da ansa
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Domenica 12 Dicembre 2004 01:00 |
In Usa è ormai consueto ammanettare e arrestare i bambini quando non si comportano bene. Ma la violenza non genera altra violenza? Se ne accorgeranno fra qualche anno... WASHINGTON - Una bambina di dieci anni e' stata ammanettata, arrestata e portata alla centrale di polizia dopo che la maestra aveva trovato un paio di forbici nel suo zainetto.
E' successo in una scuola elementare di Filadelfia. Le forbici erano sparite dalla scrivania della maestra, che ha ordinato la perquisizione di tutte le cartelle.
La bambina non aveva minacciato nessuno ma i regolamenti della scuola considerano le forbici un'arma potenziale ed il preside ha fatto cosi' scattare l'intervento della polizia.
L'alunna, che frequenta la quarta elementare, e' stata ammanettata dagli agenti, portata alla centrale e poi lasciata andare a casa. La madre della bambina ha protestato per il trattamento della figlia definendolo ''troppo severo''.
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Scritto da Roberto Zavaglia (Linea)
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Giovedì 09 Dicembre 2004 01:00 |
Tutto va bene per gli Stati Uniti pur di demonizzare Ugo Chávez, serio ostacolo al liberismo e al dominio delle multinazionali. Washington intanto procede con gli assassini e i ricatti terroristici.  Il 19 novembre, nel quartiere Charaguamos di Caracas, Danilo Anderson è morto carbonizzato nella sua
auto, saltata in aria per un attentato eseguito con una tecnica sofisticata. Chi era costui, si chiederanno molti dei nostri lettori. I grandi quotidiani e le televisioni non hanno, infatti, riservato spazio alla fine di questo trentottenne giudice che stava indagando sui mandanti interni e stranieri del tentato colpo di Stato contro il presidente venezuelano Ugo Chávez dell’aprile 2002. Come si ricorderà, i golpisti, sostenuti da ampi settori dell’opposizione, da una parte dell’esercito, dall’organizzazione degli imprenditori e dall’approvazione
di Washington, furono sconfitti dalla reazione popolare, sostenuta da migliaia di diseredati, calati nel centro della capitale dalle loro baraccopoli. La notizia dell’assassinio di Anderson l’abbiamo trovata, in forma indiretta, solo sul “Foglio” che, a distanza di una ventina di giorni, ha pubblicato un articolo in cui si deprecava la “brutale” perquisizione del centro culturale “Hebraica” da parte della polizia che indaga
sull’attentato e che, con le sue maniere spicce, avrebbe spaventato i bambini della scuola israelitica. Povero
Chávez, per lui, “negro” e indio, stanno fabbricando anche l’accusa di razzismo antisemita.
La notizia su cui la stampa europea ha preferito sorvolare non è, oggettivamente, di poco conto. È noto come vi siano molti sospetti sulla complicità dei servizi statunitensi nel tentato golpe e, ora, che il giudice
preposto a indagare viene eliminato, alla maniera di Falcone e Borsellino, ci si aspetterebbe una certa curiosità nelle redazioni. Invece, niente: silenzio quasi assoluto. Si tratta dell’ennesima conferma di come
la pubblica opinione del “libero Occidente” venga modellata attraverso una selezione per nulla neutra delle notizie, in base alle quali maturare opinioni e convincimenti. Quando, in futuro, qualche altra polemica investirà Chávez, di lui le persone mediamente informate ricorderanno soprattutto il pre-giudizio del demagogo autoritario, dell’assassino degli oppositori, dell’affamatore del popolo. Non avranno potuto, nel frattempo, riflettere su un omicidio politico che dà la misura della spregiudicatezza e degli appoggi dei suoi
nemici. A quel punto, il circuito mediatico passerà, “in automatico”, alla consueta demonizzazione, quando sarà di nuovo arrivato, per il presidente venezuelano, il turno di rappresentare il nemico della libertà.
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Scritto da www.welt.de
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Giovedì 09 Dicembre 2004 01:00 |
In Germani due bambini sono stati espulsi dalla scuola perchè il padre aveva idee politiche che non piacevano. La dittatura del pensiero unico colpisce ancora. I bambini di un tesserato NPD devono lasciare la Scuola Waldorf
Braunschweig - La Scuola Libera Waldorf di Braunschweig si rifiuta di offrire ulteriore istruzione scolastica ai due bambini di un maestro simpatizzante della NPD che ancora poco tempo fa fece parte di suddetta istituzione. Mercoledì (1 dicembre) tale atto fu giustificato da parte della scuola con una perdita di fiducia troppo grande. La scuola si era separata dal maestro trentaseienne alla fine di ottobre. Per otto anni il pedagogo aveva nascosto i suoi ideali politici. Aveva dato le sue dimissioni per potere, in futuro, lavorare per la NPD a Dresda. In seguito a ciò gli fu immediatamente ritirato l'incarico d'insegnamento.
Barbara Mai, membra del comitato esecutivo della scuola, dichiara: "Il concetto delle Scuole Waldorf si basa sulla stretta collaborazione tra genitori e insegnanti - in questo specifico caso per molti ciò non è più possibile".
L'insegnante in questione, Andreas Molau, ha annunciato la sua intenzione di avviare misure legali. I suoi due bambini di otto e undici anni avevano frequentato la Scuola Waldorf sin dalla prima elementare ed è lì dove hanno tutti i loro amici. Molau: "Ritengo disumano il fatto che i bambini debbano soffrire per le convinzioni politiche del padre". Aveva offerto alla scuola di non partecipare più a manifestazioni scolastiche per il momento. Ciononostante i suoi bambini dovranno lasciare la scuola alla fine del mese.
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