Forse Dio, poca Patria, niente Famiglia |
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Scritto da Agi
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Giovedì 28 Ottobre 2004 01:00 |
Non sarà contento Buttiglione. Sempre più numerosi i celibi, sempre meno numerose le famiglie. C’è chi dà la colpa all’edonismo, ma probabilmente prevale la noia di condividere l’esistenza tra persone annoiate e spente.  Roma, 27 ott. - Piu' single e meno famiglie numerose: i primi sono 5.624.000 il 25,4% o meglio un quarto delle famiglie italiane che arrivano nel totale a 22 milioni ma che si restringono quanto a componenti: e' di 2,6 persone il nuovo nucleo familiare. E' questa la radiografia, fatta dall'Istat, su 'Le strutture familiari' tra novembre 2002 ed ottobre 2003, in cui si conferma la tendenza consolidata a formare anche senza il 'vincolo sacro' del matrimonio una libera relazione di coppia o di tipo genitore e figlio fino alla 'vita' da single: nel 1994-95 i single erano il 21,1% oggi sono saliti al 25,4% delle famiglie italiane. Complessivamente poi i nuclei familiari (coppie con o senza figli o genitori soli) sono 16.453.000 ma diminuiscono le coppie con figli senza altri componenti che passano dal 45,6% del 94-95 al 40,8% del 2002-03 e si mantengono stabili le coppie senza figli (19%) ed i nuclei di un solo genitore con figli (7,6%). Al contrario, si registra l'inversione di rotta rispetto ad una tradizione ormai superata: le famiglie numerose (con cinque e piu' componenti) perdono inesorabilmente terreno e dall'8,4% del periodo 1994-95 scendono al 6,8% del 2002-03. Se le vecchie famiglie 'estese' (fatte da due nuclei) sono con il 5,3% in via d'estinzione, crescono invece le libere unioni (sono 564.000 e di queste il 46,7% e' divorziato o separato) senza il vincolo sacro del matrimonio e le convivenze 'more-uxorio' o le famiglie ricostruite: sono 697.000 coppie e di queste 397.000 coniugate e 380.000 non coniugate. Insomma, cresce la tendenza a 'star insieme' per il piacere di 'star insieme' che il vecchio 'star insieme' per contratto o vincolo matrimoniale. E quindi tra i nuclei familiari aumentano quelli senza o con pochi componenti. Cosi' le coppie senza figli sono il 29,2% del totale dei nuclei familiari (erano il 26,7% nel 94-95) e le coppie con un solo figlio salgono dal 43,4% al 45,1% di tutte le coppie con figli mentre diminuiscono quelle con due o tre figli. L'effetto della ridotta fecondita' e' l'aumento delle coppie i cui figli conviventi piu' piccoli hanno un'eta' superiore a 24 anni: dal 14,3% sono oggi al 20,7% del totale. E veniamo ai nuclei monogenitoriali: rappresentano l'11,9% di tutti i nuclei familiari. E la maggioranza dei genitori soli e' fatta di donne (85,2%) che non cercano la 'protezione' di un tempo: nel 38,3% poi si tratta di donne separate o divorziate.
Sempre più numerosi i celibi, sempre meno numerose le famiglie. C’è chi dà la colpa all’edonismo ma probabilmente prevale la noia di condividere l’esistenza tra persone annoiate e spente. Come dar loro torto ?
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Scritto da ansa
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Mercoledì 27 Ottobre 2004 01:00 |
Il segretario della difesa americana rivela che l'America non pensava potessero esserci ribellioni in Iraq. Si attenedevano il consenso unanime da parte del popolo che stanno massacrando. WASHINGTON, 27 OTT - Gli Stati Uniti non avevano preparato piani specifici per fronteggiare una eventuale ribellione di vaste proporzioni in Iraq. Lo ha ammesso il segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld:, proprio mentre Kerry continua ad accusare il governo di non aver previsto la possibilita' di una guerriglia in Iraq. 'I piani del dopoguerra dovevano impedire una grave crisi umanitaria e la distruzione dei pozzi di petrolio, tutti risultati raggiunti', ha precisato Rumsfeld. |
Scritto da Corriere della sera
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Mercoledì 27 Ottobre 2004 01:00 |
Motobomba antiamericana in Iraq. Sulle strade dell'impero gira un cinghiale, nero. 
BAGHDAD - Un attacco con una sospetta motocicletta-bomba ha provocato
oggi la morte di un soldato americano che faceva parte di un convoglio
militare a nord-est di Baghdad. Un altro suo commilitone e' rimasto ferito.
L'episodio e' avvenuto vicino a Sindiyah, una localita' in provincia di Diyala.
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Scritto da ansa
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Martedì 26 Ottobre 2004 01:00 |
In Francia il ministro della cultura ha inaugurato la prima tv omosessuale fra l'ovazione dei principali esponenti della televisione francese. Almeno così anche i gay avranno qualcosa di cui essere orgogliosi. PARIGI, 25 OTT - E' nata la prima tv omosessuale in Francia: 'Pink Tv' ha cominciato le sue trasmissioni alle 20,30, in diretta. Diffusa a pagamento su cavo, satellite o Adsl, trasmettera' serial 'cult', film gay e pornografici, 'talk show'. Il lancio dell'emittente, che ha l'appoggio dei principali rappresentanti del panorama audiovisivo francese, e' avvenuto nel corso di una festa con circa 3.000 invitati, tra cui il ministro della Cultura Renaud Donnedieu de Vabres. |
Scritto da tgcom.it
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Martedì 26 Ottobre 2004 01:00 |
I minorenni non potranno uscire da soli dopo le 22 di sera, a volerlo un sindaco della provincia di Napoli.
Pensa che il ritorno al coprifuoco possa far diminuire la criminalità e l'insofferenza giovanile; ma dimentica che sono i valori di una società sana e non certo i divieti a educare i giovani  "Dobbiamo sapere la sera i nostri figli dove sono. Non possiamo lasciare che ragazzini di 13, 14 anni girino per la città senza meta". Con questa motivazione il sindaco di Sant'Antonio Abate (Napoli), Gioacchino Alfano, ha deciso il coprifuoco per i minorenni. Dopo la maxirissa di sabato scorso nella quale cinque giovani si sono accoltellati, i ragazzi potranno restare in strada dopo le 22 solo in compagnia dei genitori.
"Non parliamo di coprifuoco - dice il sindaco - perché non è questo il senso della mia ordinanza. Il provvedimento che andròa firmare ha come obiettivo una maggiore attenzione nei confronti dei minori. Tenendo presente gli obblighi dei genitori, con gli assistenti sociali e la polizia municipale voglio che ci sia una maggiore attenzione per i giovani".
"Nell' ordinanza - ha proseguito Alfano, che è anche parlamentare di Forza Italia - che è indirizzata anche ai direttori didattici, ai presidi, in pratica sensibilizzo tutte le istituzioni a interessarsi attivamente dei giovani. Di chiedere cosa fanno la sera, dove vanno. Insomma di rendersi partecipi della vita di questi giovani. Dobbiamo evitare che questi ragazzini girino di sera senza meta ed evitare che si ripetano episodi come quelli di sabato. I ragazzi coinvolti nella rissa - ha spiegato - erano stati già segnalati. Io per primo, sabato sera, mi sono preoccupato in prima persona di parlare con loro. Il senso della mia ordinanzaè chiaro: sensibilizzare gli organi preposti".
Nell' ordinanza, viene sottolineato il ruolo delle famiglie. "La famigliaè il fulcro, il motore dell' educazione dei giovani. Con questa iniziativa - ha proseguito - vogliamo fare un'azione di prevenzione senza mettere in difficoltà il ruolo dei genitori. E' normale, però, che un ragazzino non puo' andare in giro da solo fino a notte fonda e che è necessario un controllo. Per questo i servizi sociali e tutte le istituzioni preposte dovranno fare il loro lavoro". "Anche io sono genitore - ha aggiunto il sindaco di S. Antonio Abate - Ho dei figli adolescenti e conosco perfettamente le difficoltà che si hanno nell' educare i figli, soprattutto quando si hanno impegni di lavoro".
Tra i punti del provvedimento c'è anche il divieto della vendita di coltelli, che riprende l'ordinanza prefettizia dell'agosto scorso, emessa dopo la morte di Fabio Nunneri, ucciso da una coltellata durante una lite per futili motivi. "Ero d'accordo con l' iniziativa del prefetto - ha aggiunto Alfano - e la ripropongo ora. Perché queste armi sono davvero pericolose". |
Scritto da Gazzetta del Sud
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Martedì 26 Ottobre 2004 01:00 |
Con la copertura di un furto/beffa, gli americani forniscono 400 tonnellate di esplosivo alla resistenza irachena in modo che la guerriglia possa continuare e gli occupanti restare. Che coincidenza ! Proprio 2 giorni fa gli Usa si dicevano preoccupati per la pericolosità dell'esplosivo in possesso dei loro "nemici". BAGDAD – Non sarà certamente la mancanza di materia prima a far cessare gli attentati dinamitardi in Irak: poco meno di quattrocento tonnellate di esplosivo ad alto potenziale - sufficienti per confezionare migliaia di autobombe e altri ordigni di morte come quelli che da mesi quotidianamente funestano l'Irak - sono state infatti rubate da un deposito di armi a circa 50 chilometri da Bagdad. Il clamoroso furto - che fa temere un'ulteriore escalation di attacchi da parte della guerriglia irachena e rappresenta un segnale molto negativo sulla capacità delle forze di occupazione di controllare la situazione - ha avuto conferma ufficiale, ieri mattina a Vienna, da parte dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). A quanto ha riferito la portavoce Melissa Fleming, l'agenzia era stata informata fin dal 10 ottobre scorso dal governo iracheno che circa 380 tonnellate di esplosivo erano sparite dal deposito di al Qaqaa, rimasto del tutto incustodito malgrado che i militari statunitensi si fossero impegnati a sorvegliarlo. Dopo aver verificato la veridicità delle informazioni fornite dal ministero iracheno delle scienze e della tecnologia, l'Aiea ha allertato le forze della Coalizione in Irak, sperando così di poter recuperare almeno parte del materiale scomparso, ma questo a quanto pare non è accaduto: «Non sappiamo - ha ammesso la portavoce - che fine abbia fatto l'esplosivo». Il candidato democratico alla Casa Bianca, John Kerry, ha subito tratto spunto dall'episodio per attaccare il presidente George W. Bush. «Parla con toni duri - ha detto Kerry in un raduno elettorale nel New Hampshire - e si vanta di rendere l'America più forte, ma ha di nuovo fallito: dopo essere stato avvertito sui pericoli che questi stock di esplosivo rappresentavano, questo presidente non è riuscito a farli sorvegliare... Questo presidente e questa Amministrazione sono incredibilmente incompetenti». Secondo il New York Times, che per primo ha segnalato l'episodio, l'esplosivo rubato dal deposito di al Qaqaa era in gran parte del tipo Hmx e Rdx, utilizzabile per la demolizione di edifici, per testate di missili e la detonazione di armi nucleari. «Dissolvere l'esercito iracheno è stato un errore marchiano - afferma il direttore del Centro studi internazionali (CeSi) Andrea Mergelletti - perchè in questo modo si è creata nel paese una larga disponibilità di uomini e di mezzi per alimentare la guerriglia». Il deposito di al Qaqaa, che ora sembra completamente abbandonato, è molto noto ed è stato sottoposto più volte a ispezioni internazionali prima dell'intervento militare in Irak. Era stato messo sotto sorveglianza dall'Aiea perchè il materiale esplosivo che vi era conservato poteva - e può - anche essere utilizzato per la detonazione di armi nucleari. Si ignora, peraltro, quando l'esplosivo sia sparito dalla Santa Barbara di al Qaqaa: la portavoce dell'Aiea ha detto testualmente: «Non sappiamo quando sia stato rubato». Trasportare 400 tonnellate di materiale ha comunque richiesto un notevole spiegamento di uomini e mezzi. «È difficile pensare - osserva Mergelletti - che un simile quantitativo sia stato asportato tutto in una volta». Secondo l'esperto è invece assai probabile che l'esplosivo sia stato portato via prima della fine del conflitto, fin dall'aprile del 2003, dagli uomini dei servizi segreti di Saddam Hussein che in previsione dell'intervento armato americano avevano predisposto una rete di resistenza con basi e rifugi sicuri. Le forze americane sono riuscite rapidamente ad occupare l'Irak ma - come fa notare il presidente dell'Istituto affari internazionali (Iai), Stefano Silvestri - «i soldati della Coalizione internazionale erano e sono tuttora troppo pochi per sorvegliare tutti i siti sensibili». |
Nell’era dell’individualismo |
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Scritto da Ansa
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Venerdì 22 Ottobre 2004 01:00 |
Pensioni da fame: due settantenni non ce la fanno a finire il mese e arrotondano rubacchiando al supermercato. Il proprietario del locale anziché offrir loro un buono/sconto li denuncia…  ROMA, 21 OTT - Sorpresi a rubare in un negozio di alimentari, due coniugi 70enni si sono giustificati dicendo che la pensione non basta per vivere. La coppia, di Spoleto, aveva provato ad uscire da un supermercato con nascosti sotto gli abiti un etto di parmigiano, un pesce surgelato e una mozzarella (valore 17 euro). Quando il proprietario li ha bloccati hanno spiegato subito, con molto imbarazzo, le ragioni del loro gesto. L'uomo pero' ha chiamato il 113, denunciandoli. |
Scritto da Ansa
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Venerdì 22 Ottobre 2004 01:00 |
L’immagine la fa sempre più da padrona. E, tramite l’immagine, trionfa il prestigiatore. A passi rapidi ci addentriamo sempre più nel labirinto dell’illusionismo  MILANO - Cellulari sempre piu' piccoli, palmari multifunzione, televisori grandi e piatti, videogiochi multidimensionali: la tecnologia fa passi da gigante, ma una cosa i produttori non possono trascurare, l'immagine. Questa almeno e' la sensazione che si ha girando tra i padiglioni dello Smau, il salone dell'innovazione tecnologica che ha aperto a Milano la sua 41/a edizione. I telefonini, vero oggetto del desiderio di grandi e piccini, hanno forme sempre piu' piccole, ovaleggianti o squadrati, ad apertura o scorrimento: a guardare, se ne trovano davvero per tutti i gusti. Ma ci sono un paio di accessori che tutti richiedono quando si rivolgono al bancone 'telefonia': fotocamera integrata e display a colori. Quindi il telefonino puo' essere piccolo quanto vuoi, al punto da ridurre i tasti e renderli adatti solo a dita affusolatissime: ma lo schermo diventa una piccola telecamera sul mondo, per scattare fotografie oppure anche per vedere, nei modelli piu' avanzati - e piu' costosi - trailer di film o video. Tutto scaricabile da Internet, ormai, come la musica. L'importanza del video la conferma la presenza, allo Smau, di una nuova modalita' di video-telefonia per i computer: ci si dota di web cam, si scarica il programma, ed ecco apparire sullo schermo un telefonino su cui puoi digitare il numero e chiacchierare, guardando la sua faccia nel piccolo schermo virtuale. Il sistema di telefonia, che ora utilizza internet, in futuro dovrebbe arrivare ad utilizzare le linee telefoniche. Visualizzare e' un must anche per i palmari, che rappresentano la versione professionale del telefonino e che quindi hanno un pubblico piu' elitario (anche se sempre meno), perche' piu' danaroso: si prediligono forme maneggevoli, ma capienti, cioe' ricche di contenuti, dall'agenda a Internet, dal database all'Mp3, abbastanza cioe', da tenere in tasca tutto l'ufficio. E magari anche un po' di svago. Per televisioni e videogiochi, l'immagine significa forme pulite e sempre piu' realistiche. Per i televisori, in particolare, gli schermi si ampliano fino creano l'effetto cinema in salotto: ultrapiatti e a cristalli liquidi, rendono l'immagine perfetta al punto da renderla viva. Alcuni televisori sono persino dotati di una funzione, il DNie3, che ottimizza le immagini, ottenendo il meglio da ogni tipo di segnale, digitale o analogico. I videogiochi, infine. Sempre piu' realistici nei disegni e nelle avventure, tendono a diventare un sistema di gioco completo: dal controller che prende il posto del joystick con un controllo analogico sensibile alla pressione; fino al gameboard per giocare comodamente seduti in poltrona o addirittura alle telecamerine per entrare nello schermo ed essere protagonisti dei propri giochi. |
Poi toccherà ai pregiudicati, quindi a voi. |
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Scritto da Corriere della sera
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Venerdì 22 Ottobre 2004 01:00 |
Inserito un microchip in seicento storioni lasciati in libertà per monitorarne la storia giorno per giorno. Apparentemente per ragioni nobili, ma l’inevitabile conclusione…  MILANO - Seicento storioni con qualcosa in più. Un microchip che ne monitorerà la storia giorno per giorno. Sono quelli liberati dall'Ersaf (Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste della Lombardia) nelle acque dell'Adda a Formigara (Cremona), e nella lanca del Po a Spinadesco. Appartengono alla razza autoctona Cobice, hanno al massimo due anni di vita e misurano non più di 80 cm di lunghezza. PROGETTO - E' il secondo atto di un progetto che dura da oltre 10 anni, quello del ripopolamento dello storione nei fiumi lombardi, volto a reintrodurre questo antichissimo pesce, che esiste da oltre 200 milioni di anni ed ha un'aspettativa di vita di 60 anni. Ma delle cui abitudini di vita si sa ancora poco. «Nonostante viva da sempre a contatto con l'uomo - spiega Giovanni Arlati, veterinario e responsabile Ersaf del progetto relativo agli storioni - dello storione sono ancora ignote molte cose. I 600 esemplari liberati sono stati marcati con dei veri e propri trasponder posizionati tra la quarta e la quinta vertebra in grado di identificarli e di rivelarci dove sono andati. Nei prossimi anni ci sarà un monitoraggio per ritrovarli e sapere quindi dove sono andati e come sono cresciuti. Gli esemplari liberati sono stati anche geneticamente caratterizzati in modo da poter identificarli anche se il chip per qualche motivo non funzionasse più». Lo storione infatti anche se si riproduce in acque dolci vive solitamente in acque salmastre e quindi non è improbabile che tra qualche anno si scopra che raggiunga anche il mare aperto. Il progetto dell'Ersaf Lombardia in questi anni, già da prima del 1992, anno in cui l'Unione europea ha sancito la protezione assoluta di questo tipo di pesci, è quello di favorirne il ripopolamento con immissioni graduate e controllate. «Abbiamo immesso nei fiumi lombardi in questi anni oltre 250.000 esemplari - spiega Arlati - ora per un periodo di 5-10 anni provvederemo al monitoraggio, per poi consentire in un futuro una pesca controllata di questi esemplari dalle carni particolarmente prelibate. Al momento però la loro pesca resta assolutamente vietata». L'obiettivo a più lungo termine è quello di riportare lo stato dei fiumi lombardi a quando non erano ancora stati contagiati dall'inquinamento e dagli sbarramenti. Quando anche a Torino un pescatore poteva lanciare la lenza dalla riva del Po e catturare questi straordinari pesci.
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Quelli che sperano in Dio |
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Scritto da Agr
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Venerdì 22 Ottobre 2004 01:00 |
Troppo vili per prender posizione, si affidano alla speranza che gli altri muoiano. In questo caso, Fidel  BRUXELLES - "Tutti stiamo aspettando la morte di Fidel Castro. E' l'unica soluzione per la democratizzazione di Cuba". Lo ha detto Loyola De Palacio, commissario Ue all'Energia e ai trasporti, durante un incontro informale con la stampa spagnola a Bruxelles. Poi ha aggiunto: "Non dico che lo uccidano, io non auguro la morte a nessuno. Ma ho dubbi che con lui in vita possa cambiare qualcosa a Cuba". |
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