Vocabolario Veneto-Romeno |
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Scritto da La Padania
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Martedì 05 Ottobre 2004 01:00 |
Hai la badante rumena e vivi in Veneto? No ghe xe nessun problema eora ... finalmente xe rivà il vocabolario Veneto-Romeno .... per badanti, butei, fameje (vale anca par i Moldavi).
Un vocabolario bilingue dedicato alle badanti ma utile a tutti.
Un vero e proprio dizionario tascabile veneto-romeno e, naturalmente, romeno-veneto. E' l'iniziativa di due giovani veronesi, Moreno Menini (ricordato anche per essere stato uno dei "Serenissimi" della presa del campanile di San Marco del 1997) e Piergiuliano Beltrame.
Il "Breve dizionario" pubblicato dalla casa editrice Edimago, nasce ufficialmente per aiutare in particolare le sempre più numerose badanti romeno e moldave ad assistere meglio i veneti più anziani, solitamente monolingui, senza passare tramite la mediazione dell'italiano.
Ma c'è qualcosa di più, come ha raccontato lo stesso Menini durante la puntata di venerdì di "Lingue e Dialetti" a Radio Padania Libera.
"Intendiamo - ha detto in sintesi Menini - iniziare a lavorare intorno al Veneto inteso come una vera e propria lingua, quale è ed è sempre stata. Per questo motivo è importante mostrare la possibilità concreta della compilazione di veri dizionari tra il veneto ed altre lingue che godono già, in quanto idiomi ufficiali, dello status sociale e politico di una vera e propria lingua. Come, per esempio, il romeno".
"Questo lavoro - si legge poi nelle note introduttive al volumetto - è stato reso possibile grazie alla collaborazione degli studenti di madrelingua romena aderenti al Progetto Erasmus presso l'Università degli Studi di Verona".
"La parte romena - si precisa inoltre - è stata coordinata da Beatrice Camelia Merean, vincitrice nel 1997 del 3° premio al prestigioso Concorso nazionale di lingua e letteratura romena Eminescu."
La serietà del lavoro ha colpito, per una volta, anche 'Repubblica', che lunedì scorso ne ha parlato senza i consueti toni che la stampa ufficilae dedica ad iniziative che coinvolgono le lingue regionali.
Ma l'accento, in quell'articolo, era posto soprattutto sulla storia personale di Menini e sul fatto che con quest'opera si è inteso stabilire un ponte comunicativo con gli immigrati dalla Romania e dalla Moldavia che lavorano a contatto con famiglie venete.
Una interpretazione riduttiva che Menini, nel colloquio a Rpl ha inteso allargare: "La seconda parte del volume, dedicata alla traduzione dal romeno al veneto darà anche la possibilità, per esempio per i veneti che si recano in Romania di eliminare la mediazione della lingua italiana tra la loro lingua madre e il romeno. Un altro passo in avanti verso la riaffermazione della piena dignità della lingua veneta".
Un lavoro lungo e faticoso, quello compiuto dai miolitanti a favore delle lingue minoritarie e regionali. Un impegno che spesso si scontra, non solo in Veneto ma ovunque, con i soliti pregiudizi, e con il fatto che è sempre più difficile recuperare e linanciare gli idiomi locali nelle città piuttosto che nelle campagne.
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da: "La Padania" - 3 ottobre 2004
Info: www.badanti.net |
Scritto da Il Manifesto
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Martedì 05 Ottobre 2004 01:00 |
La famosa marca di abbigliamento progetta di sponsorizzare raduni gay perchè annovera tra la propria clientela troppi neonazisti ...
Da: "Il Manifesto" - 3 ottobre 2004 |
Scritto da Corriere della sera
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Martedì 05 Ottobre 2004 01:00 |
Blatte, insetti ed escrementi di topi nel pane destinato agli alunni delle scuole materne ed elementari. Nel labirinto demenziale in cui ci hanno ficcato succede anche questo.
ROMA - Blatte, insetti ed escrementi di topi. Questo è quanto è stato ritrovato in uno stabilimento della «Pan Carrè21», a Pomezia, azienda che produce e confeziona pane destinato alle scuole materne ed elementari di molti municipi della capitale. Il comandante dei vigili urbani dell'VIII gruppo, che la notte scorsa hanno ispezionato lo stabilimento, ha confermato come le condizioni igieniche fossero «pessime» e ha dichiarato che sono state rinvenute confezioni di pane con le date di scadenza contraffatte. CATENA DI APPALTI - Già 15 giorni fa i vigili urbani avevano bloccato la distribuzione del pane nelle scuole dell'VIII municipio in seguito alla segnalazione della presenza di blatte nel pane. Subito erano partite le indagini e per risalire alla ditta produttrice gli agenti hanno dovuto ripercorrere una lunga catena di appalti e subappalti. Al Comune di Roma fanno sapere che «la Pan Carrè21 non risulta tra le ditte fornitrici di pane per le mense scolastiche autogestite, né nella lista di quelle di cui si avvale Ristorazione Italiana». Dalle indagini, partite il 20 settembre su segnalazione di genitori e insegnanti, è emerso che la società vincitrice dell'appalto non aveva dichiarato di fornirsi dalla ditta incriminata. Ma anche la società Sodexho, che eroga il servizio mensa di alcune scuole autogestite, si riforniva dalla Pan Carrè21 senza dichiararlo. Gli imprenditori coinvolti sono ora indagati per truffa ai danni del comune di Roma, inadempimento di contratto di pubbliche forniture e commercio di sostanze nocive. Lo stabilimento è stato messo sotto sequestro per l'assenza dei requisiti minimi delle condizioni igieniche.
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Scritto da repubblica.it
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Martedì 05 Ottobre 2004 01:00 |
Quello messo in piedi con la complicità di banche, società e partiti. Oggi parte il processo, ma i cittadini hanno già pagato. Si faranno più furbi...  ROMA - I veri protagonisti del processo Parmalat che si apre oggi a Milano sono i risparmiatori. Oltre 135 mila persone (tra azionisti e obbligazionisti) beffate dai titoli che la società di Calisto Tanzi ha emesso allegramente negli anni senza alcuna solida copertura. Gente che in molti casi ci ha rimesso la liquidazione o i risparmi di una vita. Sono arrivati davanti al palazzo di giustizia questa mattina. Un esercito di gente arrabbiata che ha un'unica speranza: vedersi restituire almeno parte dei soldi persi.
Qualcuno è arrivato solo, qualcuno con il suo avvocato. Sostano davanti alla grande porta a vetri, prima di entrare e raccontano. "Grazie ai consigli che mi sono stati dati in banca - dice un pensionato di 76 anni - ho investito tutto quanto avevo accumulato durante la mia attività lavorativa". C'è invece chi inveisce contro le banche: "Sono i più grossi truffatori d'Italia. Ho investito 100 mila euro perché me l'hanno consigliato loro, in un momento per giunta in cui sapevano tutto: era l'ottobre del 2003", racconta una signora accompagnata dal marito. Le donne sono le più arrabbiate. "A quelli che ci hanno mangiato i soldi devono tagliare la testa", grida una signora che nell'affare Parmalat ha perso 20 mila euro. Sono tutti qui, per costituirsi parte civile, ma anche per far sentire la loro voce. Non ci stanno a rimanere a casa, in attesa delle decisioni.
E' una prima udienza quella che si è svolta a porte chiuse oggi nell'aula Magna del Palazzo di giustizia di Milano. Nel corso di questo primo appuntamento il gup Cesare Tacconi ha riaggiornato l'udienza al prossimo 29 ottobre sempre nell'Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Milano. Il gup ha anche fissato il calendario delle udienze che si terranno il 5,16, 19, 23 e 30 novembre e il 3 dicembre. "E' stata un'udienza burocratica - ha detto il difensore di Calisto Tanzi, Gianpiero Biancolella - fatta di valige di atti. Un inno alla burocrazia senza contenuti".
Tra le pratiche che il gup deve smaltire ci sono le prime richieste di costituzione di parte civile che, stando sono numerosissime. E probabilmente non saranno solo quelle dei risparmiatori. Da quanto si apprende la ex Grant Thornton, ora Italaudit si è costituita parte civile nei confronti di tutti gli imputati. Anche la Consob guidata da Lamberto Cardia ha deciso di rompere gli indugi e di chiedere i danni a Calisto Tanzi per quei bilanci truccati e quelle comunicazioni fasulle che ha ricevuto nel corso degli anni, quando tra l'altro Cardia non era ancora alla guida della Consob.
Lo stesso sta meditando di fare la sede centrale della Bank of America che da accusata diventerebbe così parte lesa. Tre dipendenti della sua sede milanese sono infatti accusati dalla procura. La notizia è trapelata durante lo svolgimento dell'udienza: alcuni difensori chiederanno al gup Cesare Tacconi i termini per poter analizzare le richieste di costituzione di parte civile.
Per ora le richieste di costituzione di parte civile sono arrivate a un migliaio, comprese quelle del commissario straordinario di Parmalat, Enrico Bondi, della Consob, e dell'associazione consumatori Adusbef, in rappresentanza di circa 4 mila risparmiatori e di Altroconsumo, che rappresenta 2500 risparmiatori nella class action americana. Un'altra decisione il gup di Milano Cesare Tacconi, l'ha già presa. Lorenzo Penca e Maurizio Bianchi, i revisori della società di Grant Thornton saranno giudicati con il rito immediato, come avevano richiesto. Data della prima udienza il 29 gennaio prossimo.
Parte all'attacco intanto il Codacons. L'associazione dei consumatori chiede che Enrico Bondi, commissario straordinario della Parmalat, venga lasciato fuori dal processo e non si costituisca parte civile. "I veri responsabili di tutto - accusa Marco Maria Donzelli, presidente del Codacons - sono le banche. Ci opporremo alla costituzione di parte civile di Bondi perché era amministratore di Par |
L'invasione dei Liberali Giganti |
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Scritto da Il Manifesto (26-9) - Alessandro Robecchi
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Martedì 05 Ottobre 2004 01:00 |
Le idee liberali andrebbero vendute in farmacia. Con l'attuale mercato selvaggio, chi si nutre di idee liberali ne vuole di più, poi ancora di più, vuole aumentare le dosi, non gli basta mai, finisce col fregarti la pensione per comprarsi il liberismo. Seguo quindi con una certa ansia l'invasione dei Liberali Giganti, la cui missione è ovviamente conquistare il mondo, abbattere a testate il welfare e sostituirlo al più presto con le mirabilie del mercato. La storia è vecchia e gira sempre intorno alle stesse parole: (sociale, libertà, eccetera) e in certe analisi il liberissimo mercato pare proprio un paradiso con i fiumi di latte e miele. Tanto bello e mirabolante che una domanda viene spontanea: dov'è la sòla? Come spiega Giuseppe De Rita (sul Corriere), due concezioni del «sociale» si danno battaglia in campo aperto. Una, vecchia, barbogia e polverosa (lui dice «declinante») sarebbe quella che vuole il sociale come «impegno alla copertura pubblica dei bisogni collettivi». Cioè lo stato sociale: tu paghi (in proporzione) e lo stato ti assicura scuole, sanità, pensioni e altri servizietti dannatamente illiberali (mi consenta). L'altra concezione del sociale è invece più moderna e luccicante: «l'accesso popolare a beni e servizi resi sempre meno costosi dal mercato e dalla concorrenza».
Insomma si dibatte su cos'è veramente sociale: avere un ospedale a portata di mano oppure comprarsi il letto svedese in truciolato per cento euro? Prendere una pensione dopo quarant'anni di lavoro oppure volare a Londra con cinquanta euro? Tutti aspettiamo il momento del Grande Baratto, quando ci verrà detto chiaro e tondo: ehi, amico, vorresti anche la scuola pubblica? Non essere avido, ti abbiamo già dato la tendina della doccia a soli 9 euro e 90!
Lascerò perdere qui, per carità di patria, la boutade del professor Padoa-Schioppa (sempre sul Corriere) che i Liberali Giganti prendono tanto sul serio. Papale-papale: «Oggi la giovane coppia che vive con mille euro al mese può arredare casa, ascoltare ottima musica o andare con facilità a Londra grazie ai prezzi di Ikea, Naxos e Ryan Air... Dove sta il sociale?».
Capito che culo, gente? Vivete in due con mille euro, magari con contrattini chewingum, precari, a termine o a progetto, però dovete ammettere che vi vendiamo i dischi con lo sconto. Ganzi, eh! Cominciavo a preoccuparmi. Com'è - mi dicevo - che queste lungimiranti teorie non vengono al più presto riprese e rilanciate? Detto, fatto. Ecco Piero Ostellino che (sempre sul Corriere, è un'epidemia!) ci invita a «pensare liberale» e rilancia alla grande, passando dal supermarket alla filosofia. Cosa ci impedisce di essere liberali?
Il nostro ottuso identificare l'idea di benessere con l'idea di libertà, mentre è chiaro ai Liberali Giganti che bene |
Strage di aspiranti schiavi |
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Scritto da Agi
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Lunedì 04 Ottobre 2004 01:00 |
Forse oltre sessanta le vittime di una tragedia del mare che ha coinvolto un equipaggio di braccia a basso costo che i mercanti di schiavi conducevano sulle nostre rive. In nome di quella "civiltà" che il Crimine Organizzato inquadra mediante le multinazionali e l'U.S. Army  Nuova tragedia dell'immigrazione clandestina: 17 persone sono annegate e altre 47 risultano disperse dopo che una barca diretta verso l'Italia si e' capovolta ed e' affondata davanti alla costa tunisina. Lo ha reso noto la Marina militare di Tunisi, che e' riuscita a trarre in salvo 11 clandestini. A bordo c'erano in tutto 75 nordafricani, 70 marocchini e 5 tunisini. L'affondamento e' avvenuto ieri poche ore dopo la partenza al largo di Chott Meriem, 170 chilometri a sud-est di Tunisi.
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Scritto da Ansa
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Lunedì 04 Ottobre 2004 01:00 |
Per una questione di soldi. La donna è ustionata grave, il figliol poco prodigo ora è carcerato.  ALESSANDRIA, 4 OTT - Nel Tortonese un uomo di 40 anni e' stato arrestato dopo che ha dato fuoco alla madre 72enne durante una lite per questioni di soldi.La donna, Piera Bavastri, di 72 anni, ha riportato gravi ustioni, lui, Maurizio Spinolo, 40 anni, e' accusato di tentato omicidio. La donna, vedova e parzialmente non vedente, e' ricoverata in gravissime condizioni al centro Grandi Ustionati di Genova. Tra lei e il figlio da tempo esistevano dissidi, sempre legati a problemi di denaro. |
Così non c'è nemmeno bisogno del velo |
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Scritto da Adnkronos
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Lunedì 04 Ottobre 2004 01:00 |
Sembrerebbe che inizi a diffondersi un nuovo sistema per intraprendere rapporti di coppia: vedersi senza vedersi. Cene al buio fra sconosciuti. Ci mancava una trovata del genere per rimembrare
l'eros ai più sfuggito da tempo.  Milano, 3 ott. - Dopo il fenomeno degli incontri e degli amori nati sul web, gli italiani scoprono un modo tutto nuovo di sedurre: la cena al buio. La formula e' semplice: un appuntamento tra sconosciuti che, tra un piatto caldo e un bicchiere di vino, si conoscono, si scambiano confidenze e si divertono per di dare vita a nuove amicizie e, magari, a nuovi amori. Fenomeno stigmatizzato nell'ultima pellicola di Carlo Verdone, la cena tra sconosciuti sembra dilagare da Nord a Sud, generando un connubio tra il piu' classico dei piaceri, quello della tavola, e l'opportunita' di conoscere gente nuova. Le regole stanno nel semplice rispetto dei posti assegnati e nella piacevolezza dei modi e della presenza, mentre i costi si aggirano intorno ai 20 euro per gustare un primo, un secondo, acqua, vino, caffe', oltre all'isolita compagnia di altri 49 sconosciuti. I partecipanti sono cinquanta, equamente suddivisi in uomini e donne. I posti sono assegnati in base all'eta' dei commensali per consentire la partecipazione ad una larga fascia di persone. ''L'impatto iniziale puo' essere imbarazzante, ma poi -spiega Roberto Dellanotte, pierre milanese pioniere delle cene al buio- il ghiaccio si rompe quasi immediatamente e inizia una splendida serata all'insegna del buon umore''. L'eta' media dei partecipanti si aggira tra i 30 e i 50 anni. ''Le cene al buio -afferma il pierre milanese- di solito sono frequentate da gente separata, divorziata, oppure da gente che approda in citta' per lavoro e ha bisogno di stringere nuove amicizie''. Tuttavia, sembra che Cupido non ami frequentare le cene tra sconosciuti poiche', solitamente, in questi incontri piu' che grandi amori nascono nuove amicizie. |
Economia a pezzi ma investimenti a gonfie vele |
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Scritto da Il Messaggero
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Lunedì 04 Ottobre 2004 01:00 |
Pirati della strada: oltre tre casi al giorno da quando esiste la patente a punti. Ti travolgono e
fuggono via: questo lo stadio di civiltà cui ci ha condotto in pochi decenni l'italietta antifascista.  ROMA - Una decina solo nell’ultima settimana: una strage senza fine. Due anche ieri i pirati della strada che hanno causato gravi incidenti, a Roma e a Rovigo. In quest’ultimo caso con un morto. Qui il pirata è fuggito dopo aver investito tre persone che camminavano a piedi lungo la strada provinciale 6 all'altezza di Occhiobello, provincia di Rovigo, uccidendo un uomo e ferendone un altro. È rimasta illesa invece la donna che era con loro. I tre stavano tornando, a piedi e in fila indiana, al residence dov'erano ospiti dopo aver trascorso la serata in un locale poco distante. Improvvisamente gli si è parata di fronte un'automobile, che ha investito J.B., ultimo della fila, facendolo finire nel fossato che costeggia la strada. I due amici che erano con lui, invece, hanno fatto in tempo a buttarsi di lato per evitare l'impatto. J.B, 36 anni, era originario di Siracusa ma si trovava da tempo nel Rodigino per lavoro. E’ l’ennesima sciagura. Allarmanti i numeri che risaltano se diamo uno sguardo al recente passato. Nei 14 mesi del dopo “patente a punti” sono state 762 le fughe dopo un incidente i cui conducenti sono stati identificati e sanzionati da Polizia e Carabinieri. I dati arrivano dall’Asaps, l'Associazione amici della Polizia stradale che, inoltre, precisa: «A questi numeri si devono aggiungere i casi perseguiti dalle Polizie Municipali». Non è tutto. Infatti le statistiche assumerebbero dati ancora più spaventosi se comprendessero anche gli incidenti causati da pirati mai rintracciati dalle forze dell’ordine. In pratica i casi raddoppierebbero. Nessuno, infatti, lo vuole affermare ufficialmente, perché non esistono dati certi, ma sono in molti anche in seno alla Polizia Stradale ad ipotizzare che i casi di piraterie sulla strada, almeno uno su due, non vengano mai scoperti. «A volte non esiste nemmeno un indizio - è la puntualizzazione - è quasi impossibile arrivare ad identificare il pirata». C’è di più. «Aumentano a dismisura soprattutto gli incidenti causati da ignoti con morti e feriti - precisa sempre l’Asaps - Assurda anche la norma che se il colpevole si presenta entro 24 ore scongiura l’arresto». Non è tutto. «Nei nostri dati parliamo solo dei casi in cui i responsabili sono stati identificati, quindi in totale sono molti di più» osserva infatti ancora l'Asaps per bocca del suo presidente Giordano Biserni, che torna ad invocare maggiore severità nelle sanzioni. Secondo l'Associazione «vanno previste le revoche (e non le sole sospensioni) della patente per tutti i casi di recidiva nella guida in stato d'ebbrezza da alcool e sostanze stupefacenti e per le piraterie al primo episodio. Con divieto assoluto di poter ripetere gli esami per almeno 5 anni e conseguenti condanne esemplari». E poi ancora. «Per le omissioni di soccorso, così come sta per fare la Svizzera - sostiene ancora Biserni - dovrebbe essere prevista la confisca del veicolo condotto dal pirata e la successiva rapida vendita con cessione del ricavato alla vittima o alla sua famiglia, come immediata provvisionale». L’Asaps chiede un giro di vite, quindi, soprattutto per prevenire queste tragedie, nella grande maggioranza dei casi causate da un eccesso di alcool o da un abuso di droghe. «Chiedo tolleranza zero in questi casi» aveva tuonato qualche mese fa il ministro dei Trasporti, Pietro Lunardi, una volta conosciuto che gli incidenti e le piraterie stradali, dopo un’iniziale diminuzione con l’introduzione della patente a punti, avevano ripreso a risalire. E aveva promesso: «Dal prossimo autunno si cambia registro». |
Stanno preparando i serial killer di domani ? |
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Scritto da Ansa
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Lunedì 04 Ottobre 2004 01:00 |
Esperimenti sui topi per aumentarne l'aggressività mediante manipolazioni. Vuoi vedere che così
si assicureranno docili soggetti terroristici anche in previsione di scenari politici piatti e scialbi ?  ROMA - Nel cervello dei topi trovata una possibile spiegazione del cosiddetto 'raptus' di violenza in cui talvolta sfociano liti o aggressioni. Infatti un team di scienziati Olandesi e Ungheresi ha dimostrato sui topi che stress e aggressivita' vanno a braccetto e si rinforzano a vicenda creando una spirale di violenza. I ricercatori dichiarano sulla rivista Behavioral Neuroscience di aver trovato il motivo fisiologico che rende piu' difficile in condizioni stressanti fermare l'escalation di violenza che spesso porta ad esiti spiacevoli.Secondo quanto riferito da Menno Kruk, stimolando elettricamente la zona del cervello sede dell'aggressivita', nell'ipotalamo, si innalzano i livelli degli ormoni dello stress nell'organismo e a sua volta quest'innalzamento stimola la regione nervosa dell'aggressivita'. I ricercatori, presso il Leiden/Amsterdam Center for Drug Research e l'Institute of Experimental Medicine di Budapest, hanno eseguito su 53 topolini una serie di esperimenti. Dopo la stimolazione elettrica hanno misurato un innalzamento dei valori plasmatici di corticosterone, l'ormone dello stress corrispondente al cortisolo umano. Questo rilascio normalmente nei topi si verifica solo quando gli animali si trovano a fronteggiare un avversario, perche' tale ormone prepara l'organismo al combattimento o alla fuga agendo a sua volta sul cervello.In un successivo esperimento gli scienziati hanno asportato ai topolini la sorgente del corticosterone. Hanno cosi' visto che, a pochi minuti da una iniezione dell'ormone, questo aiuta le aree della aggressivita' precedentemente stimolate ad evocare un comportamento di attacco. Insomma si genera un vero e proprio circolo vizioso in cui aggressivita' e stress si aiutano mutualmente montando una spirale di violenza difficile da spegnere. I risultati degli esperimenti sono significativi, hanno osservato gli esperti, perche' dimostrano che anche condizioni di stress non imputabili all'avversione verso una determinata persona possono comunque avere un ruolo nell'alimentare la violenza improvvisa verso quella persona.Se questi risultati fossero confermati negli esseri umani, hanno concluso gli scienziati, forse molti misteriosi casi di 'raptus della follia', come spesso erroneamente sono etichettati fatti di cronaca relativi a eventi cruenti improvvisi da parte di persone di indole insospettabile, sarebbero spiegati semplicemente da condizioni di stress gia' presenti e del tutto scorrelate dal motivo dell'aggressione: per esempio lo stress lavorativo puo' contribuire in certi casi a stimolare l'aggressivita' tra le mura domestiche. |
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