Era ”divertente” umiliare i prigionieri e scattare foto mentre venivano torturati. “
Washington, 16 mag. – (Adnkronos) – A dichiararlo, secondo quanto si legge sul ”The New York Times”, e’ stata Lynndie England, la soldatessa americana fotografata mentre seviziava i detenuti iracheni del carcere di Abu Ghraib. ”Credevamo che fosse divertente e quindi scattavamo delle foto”, ha detto la soldatessa lo scorso 5 maggio descrivendo la pratica delle torture come una routine, a volte un diversivo, ma mai un ordine imposto dall’alto. La England, 21 anni ed in attesa di un bambino da un commilitone, ha ammesso di aver stretto una cinghia al collo di un detenuto e di averlo costretto a strisciare per terra, o a correre con altri, per ”circa 4 – 6 ore”, aggiungendo che un altro militare, per intimorire i detenuti incappucciati, lanciava sulle loro teste un pallone da football, mentre un altro dava loro calci fino a ferirli a sangue, per poi ”cucire loro di persona le ferite, se erano serie”. Alla domanda se abbia mai abusato fisicamente dei prigionieri, la England, in stato di liberta’ vigilata, risponde: ”Si, ho camminato su alcuni detenuti, li spingevo o li strattonavo, ma non ho fatto nulla di estremo”. La soldatessa, che deve rispondere di quattro capi di imputazione – tra cui aggressioni e maltrattamenti reiterati contro detenuti iracheni – ha anche raccontato come il sergente Ivan Frederick scagliasse violenti pugni contro i detenuti o ”facesse altre cose normali, come gettarsi sopra di loro o spingerli”.