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20 de noviembre

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1936, Alicante. José Antonio

Guerra civile spagnola, nel carcere di Alicante viene fucilato José Antonio Primo de Rivera.
Prigioniero politico da prima del levantamiento che, il precedente 18 luglio, ha aperto le ostilità tra le due Spagne, il giovane e idealista fondatore della Falange viene assassinato per delitto ideologico. Nei primissimi mesi della guerra civile, cui la Falange ha cercato di opporsi in tutte le maniere, l’intero gruppo dirigente del partito nazionalrivoluzionario si offre in sacrificio.
Oltre alle esecuzioni sommarie si devono annoverare le morti eroiche in combattimento dei dirigenti falangisti che, volontari, vogliono a tutti i costi dare davvero l’esempio.
Oltre a José Antonio, i repubblicani fucilano anche Ramiro Ledesma Ramos, fondatore e capo delle Jons, sindacalista rivoluzionario.
Nell’estremo sacrificio, nel gesto esemplare, cade l’intera guida rivoluzionaria presente nel campo nazionale. Qualcosa di analogo accadrà nel campo repubblicano che poi perderà la guerra civile.
Una guerra civile che si rivelerà, al contempo, tra le mille altre cose, anche una storia parallela di due controrivoluzioni.
 

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