lunedì 1 Luglio 2024

28 agosto

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Trent’anni fa il primo blitz nei depistaggi per Bologna

 

Trent’anni fa, il 28 agosto 1980, ebbe luogo il primo blitz orchestrato a tavolino per i depistaggi sulla strage di Bologna.

Un funzionario del Sisde, Russomanno, poi risultato pidduista, detenuto in Regina Coeli per favoreggiamento per le BR, stilò una lista di 28 persone della destra radicale.

Costoro non solo erano innocenti ma erano così ignari di tutta la faccenda che solo sei di essi scamparono alla cattura e solo perché ancora in vacanza.

Quel blitz si rivelò successivamente come una gran montatura, cui ne seguirono però altre.

Giustizia non è mai stata fatta, stragisti e depistatori non hanno mai pagato ed ancora alla stazione di Bologna c’è una lapide che denuncia la “strage fascista” e ciò benché colui che indirizzò le indagini verso la destra radicale, Francesco Cossiga, abbia confessato di averlo fatto per “ragion di Stato” e abbia chiesto più volte la rimozione della lapide perché contiene un’accusa falsa.

Trent’anni di depistaggi, di falsi e di menzogne per coprire gli stragisti per ragion di Anti-Stato

 

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