giovedì 18 Luglio 2024

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Il melodramma patetico e ridicolo dell’orrore a sostegno dello sceriffato di montingham

 

Lo abbiamo già scritto ma repetita  iuvant: ci aspettano mesi  e forse anni terribili ma il Paese del melodramma sprofonda sempre più nel patetico e nel ridicolo.
Mercoledìi nel ventesimo anniversario  dell’uccisione dei giudici Falcone e Borsellino, sacrificati sull’altare dello sciagurato patto “atlantico” che doveva spianare la strada alla distruzione dell’allora classe dirigente ed alle privatizzazioni volute da ambienti affaristici e finanziari di oltreoceano, abbiamo assistito da una parte a becere celebrazioni ad uso delle rincoglionite masse televisive, dall’altra al lancio di inquietanti segnali.
Sono settimane che il Potere diffonde allarmismi sul ritorno del “terrorismo” e dello “stragismo” quasi che evocando gli spettri questi si materializzino e diventino tragica realtà.
Difatti, come per incanto, sono avvenuti nel lasso di poco tempo due “epifenomeni” quali il ferimento del dirigente dell’Ansaldo e l’attentato di Brindisi.
Colpevoli individuati nemmeno uno, ma in compenso la grancassa mediatica e istituzionale ha cominciato la macabra danza  che prelude a nuovi atti di terrore .
Da Napolitano a Monti al capo dell’intelligence, tutti se ne dicono convinti, ma nessuno fa nulla o dà una sia pur labile spiegazione logica di quanto sta succedendo. Eppure queste persone hanno età ed esperienza per sapere cosa è avvenuto in Italia da 70 anni a questa parte e perché accadono certe cose in certi momenti storici.
Invece il messaggio che viene dato al popolo italiano è che deve essere preoccupato perché  varie “entità” stanno programmando stragi e attentati contro di esso, ma lasciando il tutto nel vago e indefinito novero del sospetto.
Si parla di “Mafia” ma non si dà alcuna spiegazione logica di cosa sia oggi la “Mafia”, si parla di “mobilitazioni per la legalità” ma contro chi e che cosa non si capisce. Si parla di agguerrite ed inedite formazioni anarchiche pronte a scatenare una nuova fase di terrore, ma nessuno ne sa nulla di più.
Manca Al Qaeda, altra entità adoperata con successo negli anni passati per “coprire” misfatti di ogni tipo nel pianeta ed il quadro sarebbe completo.
Ma è proprio questo che si vuole: terrorizzare vuol dire appunto che la minaccia deve essere percepita ma in modo vago, ambiguo, tale da non dare di sè un volto definito, sia perché, in caso contrario, sarebbe controproducente e svelerebbe la vera natura dei giochi geopolitici ed economici che stanno dietro a queste strategie, sia per depistare, confondere, alimentare la psicosi del “nemico invisibile” ma pronto a colpire.
L’abbiamo detto, ma anche in questo caso  lo ripetiamo: l’Italia è oggetto di mutazioni di influenza  di natura economica e geopolitica che la pongono di nuovo al centro dello scenario internazionale, ed è l’anello debole della catena: si badi bene a cosa è successo nei paesi arabi nel Mediterraneo in questi ultimi due anni e cosa sta succedendo all’euro e si incomincerà a capire qualcosa sul movente e sui mandanti di questa nuova stagione di terrore annunciato.
 

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