venerdì 19 Luglio 2024

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Il sangue disperato non farà più notizia

Un imprenditore schiacciato dalle tasse e dai debiti si è ucciso ieri sera a Cagliari sparandosi un colpo di pistola alla testa. Ermanno Gravellino, di 74 anni, di Selargius, molto noto in città, poco prima ha anche cercato di uccidersi con il gas della bombola della cucina ma è stato salvato dal fratello, rincasato in quel momento, che ha sentito l’odore diffuso nell’appartamento. Mentre il fratello apriva le finestre per purificare l’aria si è spostato in un’altra stanza dove si è sparato.
Il fatto è avvenuto poco prima delle 23 in un appartamento nella centrale via Tuveri – ha riportato il quotidiano L’Unione Sarda – dove l’uomo viveva. Nelle ultime settimane era depresso a causa della tasse da pagare e per i crediti di forniture non saldate alla sua società, la Edilforniture, da parte di alcune aziende del Sulcis, in particolare di Portovesme. I mancati incassi lo hanno messo sul lastrico ed i debiti si sono accumulati. Ieri sera l’imprenditore ha deciso di farla finita. Si è chiuso in cucina ed ha aperto il gas. Ma il rientro del fratello lo ha salvato una prima volta. Si è allontanato dalla stanza e, risoluto nel togliersi la vita, ha afferrato la pistola che deteneva regolarmente e si sparato alla testa. Sul luogo della tragedia sono intervenuti il personale del 118 che ha solo potuto constatarne il decesso e le forze dell’ordine.
Un imprenditore schiacciato dalle tasse e dai debiti si è ucciso ieri sera a Cagliari sparandosi un colpo di pistola alla testa. Ermanno Gravellino, di 74 anni, di Selargius, molto noto in città, poco prima ha anche cercato di uccidersi con il gas della bombola della cucina ma è stato salvato dal fratello, rincasato in quel momento, che ha sentito l’odore diffuso nell’appartamento. Mentre il fratello apriva le finestre per purificare l’aria si è spostato in un’altra stanza dove si è sparato.
Il fatto è avvenuto poco prima delle 23 in un appartamento nella centrale via Tuveri – ha riportato il quotidiano L’Unione Sarda – dove l’uomo viveva. Nelle ultime settimane era depresso a causa della tasse da pagare e per i crediti di forniture non saldate alla sua società, la Edilforniture, da parte di alcune aziende del Sulcis, in particolare di Portovesme. I mancati incassi lo hanno messo sul lastrico ed i debiti si sono accumulati. Ieri sera l’imprenditore ha deciso di farla finita. Si è chiuso in cucina ed ha aperto il gas. Ma il rientro del fratello lo ha salvato una prima volta. Si è allontanato dalla stanza e, risoluto nel togliersi la vita, ha afferrato la pistola che deteneva regolarmente e si sparato alla testa. Sul luogo della tragedia sono intervenuti il personale del 118 che ha solo potuto constatarne il decesso e le forze dell’ordine.
 

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