venerdì 19 Luglio 2024

Strage di Houla

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Le autorità di Dmasco ritornano su quanto avevamo anticipato ieri

•    Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati della Repubblica Araba Siriana, Jihad Maqdissi,  ha confermato che centinaia di uomini armati con armi pesanti di diverso tipo sono responsabili dell’attacco alla località di Houla nella periferia di Homs.
In una conferenza stampa tenutasi ieri a Damasco, Maqdissi ha smentito nel modo più categorico la responsabilità della strage di Houla da parte delle forze governative, affermando che:
“La Siria condanna severamente questo massacro terroristico che è costato la vita ai figli della Siria, ragazze, ragazzi e anziani, vittime di un atto dichiaratamente criminale. La condanna della Siria è duplice,  in quanto essa condanna lo tsunami di menzogne che ha avuto inizio tre giorni fa contro la nazione siriana, e condanna la facilità con cui i ministri degli affari esteri di alcuni Paesi e i mezzi d’informazione hanno puntato il dito contro le forze governative . Ciò che è accaduto, è stato voluto e pianificato, ed è che centinaia di uomini armati si sono riuniti alle ore 14.00 di venerdi 25 maggio ed hanno utilizzato macchine pick up cariche di armi  sofisticate e pesanti, come mortai,  mitragliatrici pesanti e missili anticarro , il che rappresenta una novità nella rappresaglia contro le forze governative. La strage non è avvenuta solamente nella località di Houla; anche il villaggio Shumariyeh è stato testimone di un massacro. I raccolti agricoli, le case, l’ospedale, tutto è stato dato alle fiamme, e Houla è la parte  di un’immagine più grande che mostra l’esecrabile progetto terrorista. Nessun carro armato siriano è entrato in queste località nè alcun cannone è stato mai puntato contro il luogo in cui si sono commessi questi massacri, e le forze governative e di sicurezza non hanno mai  abbandonato le loro postazioni, anzi sono rimaste in stato di difesa, rispondendo a quest’aggressione come legittima difesa. Gli scontri sono terminati alle ore 23.00 dello stesso giorno. La nazione siriana è responsabile della difesa dei suoi cittadini, civili e forze governative,  e tra i suoi doveri vi è la difesa dei civili ai sensi della costituzione, cosa questa che non è mai cessata. La Siria preserva il diritto di difendere i suoi cittadini,  che questo piaccia oppure no, non si tratta di un gioco politico ma di sicurezza, e la salvaguardia dei cittadini  ricade sotto la responsabilità della nazione siriana ed è ciò che avviene nel modo più opportuno”.
•    L’attacco avvenuto, i due massacri a Shumariyeh e al Houla  e l’incendio delle case, dei quartieri e degli ospedali pubblici è una cosa ingiustificabile e merita una riunione del Consiglio di Sicurezza per indagare su chi finanzia, arma, ospita e istiga l’intervento della Nato. La Siria ha formato una commissione militare di giustizia che indagherà su tutto quanto è accaduto, i cui esiti saranno diffusi  tra tre giorni. 
•    A Damasco, nel quartiere Midan, le autorità competenti, in collaborazione con gli abitanti, hanno fatto irruzione in un appartamento adibito dai terroristi a base di partenza per le loro azioni terroristiche contro i cittadini. Nell’appartamento, le autorità competenti si sono scontrate con un gruppo terroristico armato. Sono morti alcuni terroristi.
•    Nella provincia di Idlib, nella città di Khan Sheykhoun, sono stati assassinati due agenti delle forze dell’ordine per mano dei terroristi, durante un violento scontro armato.
•    A Jisr el Shoghur, in uno scontro con un gruppo terroristico, è morto il capitano dell’esercito Ahmad al Ghajri. Il gruppo terroristico era intento a piazzare ordigni esplosivi sulla strada per colpire i cittadini e le forze dell’ordine. 
 

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