giovedì 18 Luglio 2024

I mostri di Houla

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“La Siria oggetto di un piano di distruzione esterno”

 

Il presidente siriano Bashar al Assad tiene oggi un discorso davanti al nuovo Parlamento. Assad ha espresso “rabbia” alla vista delle immagini dei bambini morti a Hula, immagini che ha definito “insopportabili”. Gli autori del massacro di Hula sono dei ‘mostri’, ha detto parlando al parlamento della strage di oltre cento persone avvenuta la settimana scorsa nella città siriana. “Ciò che è avvenuto a Hula e in altri luoghi sono massacri selvaggi che neanche mostri avrebbero perpetrato”, ha detto.
Il parlamento siriano è stato rinnovato con le elezioni legislative dello scorso sette maggio, la prima consultazione elettorale con la partecipazione di più partiti da quando, con il referendum dello scorso febbraio, è stata sancita la fine del monopolio del partito Baath .

Il presidente siriano Bashar al Assad ha onorato la memoria di tutti i “martiri civili e militari” nel discorso al parlamento.
I risultati ufficiali annunciati alcuni giorni dopo hanno poi sancito una nuova vittoria del Baath, partito al potere in Siria da mezzo secolo. L’intervento oggi di Assad, una delle poche apparizioni pubbliche dall’inizio delle proteste nel Paese 15 mesi fa e ulteriormente diradatesi negli ultimi mesi, giunge in un momento di particolare tensione per le violenze senza sosta in Siria nonostante il piano dell’inviato Kofi Annan. Lo stesso Annan ieri ha evocato “l’incubo della guerra a tutto campo”.
Intanto altre quattro persone sono rimaste uccise in nuovi scontri nella notte nei pressi di Tripoli, nel nord del Libano, tra oppositori e sostenitori del regime di Bashar al Assad nella vicina Siria. Sale così a 14 il bilancio dei morti nella zona a partire dall’alba di ieri e ciò nonostante il rafforzamento della presenza dell’esercito, secondo quanto riferisce una fonte si sicurezza locale.

Bashar al Assad é stato accolto da un applauso al suo arrivo nel Parlamento siriano e ha onorato la memoria di tutti i “martiri civili e militari”. La crisi in Siria “non è un problema politico”, ha detto precisando che è necessario “distinguere tra problema politico e terrorismo”. Il terrorismo in Siria sta crescendo, ha aggiunto Assad, e “colpisce tutti, senza distinzioni”.
Assad chiama nuovamente in causa, come aveva fatto in passato, l’ingerenza “straniera” nella crisi siriana e parla di “complotto”.
“Affrontare la crisi può essere doloroso, ma non possiamo tirarci indietro”, ha inoltre spiegato.
La Siria si trova di fronte ad un ‘piano di distruzione’, ha continuato il presidente Bashar al Assad nel suo discorso al parlamento chiamando in causa forze “straniere”. Il regime ha utilizzato “tutti i mezzi politici” ma gli sforzi sono stati vani perché “ci troviamo di fronte ad una guerra condotta dall’esterno”, ha aggiunto.
“Le nostre porte sono aperte e disposte al dialogo ma non con chi è guidato dall’esterno e non con i terroristi”, ha aggiunto.

 

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