venerdì 19 Luglio 2024

Ucciso dalla modernità

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Un modello perverso e i comportamenti sempre più approssimativi hanno ucciso il ragazzo

 

Venerdì scorso, quando aveva acceso il computer per cercare in rete i risultati della maturità, non aveva trovato il suo nome tra i cinquemila promossi. Da quel verdetto del tutto inatteso il ragazzo ha ricevuto un colpo dal quale non si è ripreso e, senza attendere i tempi di una verifica, si è ucciso. Una morte resa assurda dal fatto che l’esclusione del suo nome dall’elenco dei promossi era stata causata da un errore informatico.
Alain (il nome è di fantasia), appena ventenne, era considerato dai docenti un “ottimo studente” e dall’alto del suo curriculum scolastico era certo di aver terminato con successo la Scuola commerciale professionale di Losanna. Invece, per un “imperdonabile errore informatico”, come ha ammesso Séverin Brez, responsabile dell’insegnamento post obbligatorio del Canton Vaud, per un banale copia-incolla dimenticato da un dipendente amministrativo dell’istituto, il povero Alain è finito tra i bocciati: il suo mondo gli è crollato addosso e, ieri, poco distante dalla scuola si è tolto la vita.
Già venerdì, in preda all’ansia, aveva tempestato di telefonate i propri docenti, alla ricerca di un perché per quella bocciatura. Tutti avevano cercato di rassicurarlo, invitandolo ad attendere qualche giorno in quanto, sicuramente, era rimasto vittima di un errore e il suo nome sarebbe stato reinserito nella lista dei promossi. Cosa che, in fatale ritardo, si è verificata nel corso della giornata di ieri, quando sui quadri nell’atrio dell’istituto il suo nome è ricomparso tra i promossi.
Alain, tuttavia, descritto come molto puntiglioso, orgoglioso dei suoi risultati scolastici, non è più voluto entrare in quella scuola da cui riteneva di aver subìto una gravissima umiliazione. “È una tragedia, vissuta molto male anche dall’impiegato responsabile dell’errore informatico”, ha commentato Séverin Brez, anticipando che, sulla vicenda, verrà aperta un’inchiesta. “Anche se in tanti anni di lavoro è la prima volta che mi devo confrontare con un caso tanto grave, è certo – ha aggiunto il dirigente scolastico elvetico – che cambieremo le modalità di informazione dei risultati informatici, per evitare altri gesti di disperazione”.
Intanto, nella hall della scuola un cero è stato acceso su un tappeto di petali di rose. “Gli allievi sono molto scossi e li stiamo assistendo psicologicamente”, ha dichiarato la direttrice dell’istituto, Geneviève Nanchen.

 

 

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