


Secondo giorno: un argento nella sciabola e un bronzo nello judo
La scherma continua a essere inesauribile fonte di medaglie. Diego Occhiuzzi è d’argento nella sciabola individuale. Il 31enne napoletano si è arreso in finale all’ungherese Szilagyi, che si è dimostrato troppo forte per lui: andato subito sul 6-0, il magiaro ha controllato agevolmente fino alla fine e si è imposto per 15-8. Occhiuzzi, che negli ottavi aveva eliminato Montano, in semifinale aveva avuto la meglio sul romeno Dumitrescu per 15-11. Quella di Occhiuzzi, dopo il ‘triplete’ del fioretto, sarà quindi la quarta medaglia della scherma azzurra in due giorni, la settima complessiva finora della spedizione azzurra a Londra.
“Un pò di amaro. Forse potevo fare meglio all’inizio. Dovevo mantenere un pochino di più”. Lo ha detto ai microfoni di Sky Sport l’azzurro Diego Occhiuzzi, vincitore della medaglia d’argento nella finale olimpica della sciabola individuale maschile. “E’ la mia prima medaglia e me la godo tutta”, ha concluso Occhiuzzi.
Judo è la via della cedevolezza. I giapponesi lo hanno insegnato ed esportato nel mondo. Uno sport in cui bisogna essere capaci di flessuosità. Perché non è solo sport, è un paradigma dell’esistenza. Non basta essere i più forti, né avere più muscoli: “Il judo fa convergere le parti dissociate dell’essere umano in una direzione ideale”. Che sia un traguardo nella vita o un’avversario in gara. Non basta allenarsi, conta farlo nel modo giusto. E bisogna anche essere morbidi per vincere. Rosalba è stata anche corretta, morbida, paziente e corretta. Il bronzo lo ha vinto attaccando senza scorrettezze, cosa che invece prediligeva la sua avversaria, la lussemburghese Muller.
Il match era finito in parità. I giudici hanno deciso che il bronzo doveva andare a Rosalba Forciniti: che aveva attaccato di più, sino alla fine.
Malgrado Napolitano, malgrado Draghi, malgrado Monti, malgrado Passera, malgrado Grilli, malgrado la Fornero, malgrado Abate, malgrado Prandelli, c’è un’Italia che non accenna ancora a morire.

