venerdì 19 Luglio 2024

Non la batte nemmeno l’atomica

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Bere birra dopo un’esplosione nucleare. Magari non è il primo pensiero che viene in mente. Ma, grazie a un vecchio test fatto negli anni ’50 negli Stati Uniti, sappiamo che la cosa sarebbe teoricamente possibile. Sono stati testati infatti gli effetti di una pioggia radioattiva su persone, edifici, cibi e bevande. A rivelare questi risultati è stato il blog nuclearsecrecy.org. Gli esperimenti facevano parte della cosiddetta Operazione Teapot. E tra i risultati ai testi dell’Atomic Energy Commission è emerso che “le bibite analcoliche in commercio e la birra in bottiglia o in lattina sono scampate alla potente onda d’urto persino ad una distanza di soli 390 metri dal centro dell’esplosione”. 

In alcuni casi, le bottiglie si sono rotte, ma il contenuto era rimasto invariato e il loro livello di radioattività era ben al di sotto del livello di allarme. Ed anche ancora buone da bere. I militari e i civili che le hanno assaggiate hanno detto che c’erano soltanto lievi variazioni di sapore.

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