venerdì 19 Luglio 2024

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La ministro considera i nostri padroni come degli “alleati”

«Non ci sono le condizioni giuridiche affinché l’Italia possa accogliere la

richiesta di asilo» a Snowden. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri Emma Bonino dopo che la «talpa» aveva avanzato a 21 paesi, Italia compresa, la richiesta di asilo politico. «A me e a noi come governo pare che preservare con Washington un rapporto di fiducia sia nei nostri migliori interessi nazionali e soprattutto lo sia anche in quello americano» ha continuato il ministro durante un’audizione sul caso Snowden davanti alle commissioni Affari costituzionali, Esteri e Difesa di Camera e Senato.

IMPORTANTE RAPPORTO CON USA – «In gioco – ha sottolineato – non c’è solo diritto alla privacy, ma soprattutto un rapporto fiducia tra alleati. E gli Stati Uniti sono da metà del secolo scorso sono il nostro principale alleato». Il ministro ha sottolineato inoltre che la vicenda del Datagate «se non chiarita verrebbe a nuocere tanto agli americani quanto a noi in un momento in cui abbiamo più che mai bisogno gli uni degli altri». Quindi «può e deve messa in chiaro».
DIFFICOLTÀ POLITICHE E BUROCRATICHE – Nei giorni scorsi un fonte interna alla Farnesina aveva spiegato che larichiesta di Snowden presentava delle anomalie procedurali perché era stata inviata via fax, mentre solitamente il richiedente deve essere già sul territorio del Paese a cui chiede asilo. «Non esistono le condizioni giuridiche per accogliere» la richiesta di asilo politico di Edward Snowden e la domanda «non è accoglibile neanche sul piano politico». Infatti, secondo la normativa italiana, in linea con quella di altri Paesi europei, «la domanda di protezione interna deve essere presentata di persona alla frontiera e sul territorio nazionale».
LUNEDI’ INCONTRO USA-UE – La questione deve essere chiarita anche da parte degli Stati Uniti, proprio per questo, come è stato annunciato dal ministro Bonino, «lunedì 8 luglio a Washington ci sarà un incontro Usa-Ue» sulla vicenda del Datagate. Inoltre, sempre in quella data inizierà il negoziato Usa-Ue sull’accordo di libero scambio, messo in crisi dallo scandalo sollevato dalla «talpa».

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