venerdì 19 Luglio 2024

Benizzi

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Sono felice di averti conosciuto

Il tuo nome praticamente era quello del Duce.
Fin da bambino sei stato legato a quell’uomo, a quel nome, a quella terra.
Riposerai vicino a lui e forse lo incontrerai nel tuo Paradiso cristiano.
Ti ho conosciuto molto tardi e per giunta prevenuto dalle dicerie che si sprecano in questo ambiente pieno zeppo di malevoli incapaci corrosi dall’invidia.
Per molti tu eri uno dei mercanti del tempio, ma non te lo dicevano mai in faccia.
Tu lo sapevi e ne sorridevi.
Perché vedi, Benizzi, nella tua tempra di sangue contadino avevi un ironico distacco nobile, eri un signore e un hidalgo.
Lo scoprii subito. Certe cose non si simulano, non si riesce a farlo.
L’ultima volta che ti ho visto erano venuti a Predappio dei camerati francesi e mi ero rivolto a te perché trovassi loro la sistemazione in un agriturismo.
Cenammo insieme e tu a sorpresa non solo riservasti una saletta del ristorante ma pagasti per tutti.
“C’è almeno un cristiano o siete tutti pagani?” rammento che chiedesti.
“Tutti pagani!” ti fu risposto.
L’indomani li riempisti di regali.
Prima, quando montavamo la Guardia d’Onore e, per motivi contingenti eravamo in relazione diretta con Predappio Tricolore, non ci facesti mai il broncio. Anzi ci portavi il vino e ci regalavi gli oggetti invece di scontarceli.
Eri un signore ed eri superiore alle piccolezze.
La tua amarezza è sempre stata quella di un testimone che ha visto, giorno dopo giorno, il declino di un mondo e di un’umanità.
E purtroppo sei stato costretto a declinare anche tu.
Macrocosmo e microcosmo: ti sei corroso il fegato.
Il tempo degli uomini è finito, tu te ne sei andato per non assistere ancora a lungo a quest’agonia.
Ora sei lassù, perché ci sei, lo so.
Io invece non so se riuscirò mai ad entrare nel Walhalla o nei Campi Elisi, ma tu sei già nel tuo Paradiso e di lì non puoi che sorriderci.
Mi dispiace di non averti frequentato di più.
Ma non è questione di quanto, è questione di come.
Sono felice di averti conosciuto.
In alto i cuori per l’ultimo brindisi!


 

 


 

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