venerdì 27 Settembre 2024

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Egli firma, ella firma, essi firmano e voi non leggete neppure

Ok della commissione Giustizia di palazzo Madama all’emendamento bipartisan, primo firmatario il senatore Democratico Felice Casson, che riforma l’articolo 414 del Codice penale e rende reato il negazionismo di crimini contro l’umanità e di genocidio. L’emendamento è passato con modifiche rispetto al testo presentato in origine.

La pena prevista per il negazionismo è la reclusione fino a cinque anni. In caso di apologia e istigazione a delinquere negli stessi casi (qualcuno ci può spiegare, per piacere, come possa una persona negare un crmine ed esaltarlo al tempo stesso: Ma forse pretendendo un po’ di logica chiediamo troppo) si prevede un aggravante che la porta fino a sette anni e mezzo. Assente la Lega, astenuto il senatore del Psi, Enrico Buemi. L’emendamento porta le firme di tutti gli altri gruppi. La commissione Giustizia ha anche votato il mandato al relatore, la senatrice Pd, Rosaria Capacchione. Enrico Buemi aveva proposto di sanzionare il reato non con una pena detentiva, ma con una multa decisamente cospicua.

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È stato depositato in commissione Giustizia al Senato l’emendamento che introduce nel quarto comma dell’articolo 414 del codice penale il reato di negazionismo: primo firmatario Casson (Pd), lo hanno sottoscritto Caliendo (Pdl), D’Ascola (Pdl), Giarrusso (M5S), Cappelletti (M5S), Barani (Gal), Cirinnà (Pd), Lumia (Pd), De Cristofaro (Sel) e Albertini (Sc).

 

L’emendamento sostituisce l’attuale formulazione del comma 4 dell’articolo 414 del codice penale con questo testo: «Fuori dei casi di cui all’articolo 302, se l’istigazione o l’apologia di cui ai commi precedenti riguarda delitti di terrorismo, crimini di genocidio, crimini contro l’umanità o crimini di guerra, la pena è aumentata della metà. La stessa pena si applica a chi nega l’esistenza di crimini di genocidio o contro l’umanità».  

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