venerdì 19 Luglio 2024

Quei “neonazisti” che è lecito abbattere

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Del tutto alieno dall’ottusaggine dei tanti omologhi che si fondano su anatemi, tabu, slogan, e cristalli ideologici. Questi greci non sembrano affetti dalle imitazioni astratte e nevrasteniche tipiche dei “neo” di cui la destra terminale e in buona parte quella populista non riesce affatto a guarire. 

 

Atene – Fondata ufficialmente nel 1993 da un matematico, l’attuale segretario Nikolaos Michaloliakos, Chrysi Avghi è diventata in due decenni uno dei più forti partiti di Grecia. Oggi tutti i media parlano di Alba Dorata, quasi mai accennando, però, alle sue idee e alle sue lotte politiche. Intanto il partito continua ad aumentare vertiginosamente i consensi senza che nessuno si sia mai preso la briga di leggerne il programma al fine di formulare un giudizio, positivo o negativo che sia, ma basato su dati concreti.

Per capirlo bisogna considerare la natura sui generis della Grecia sia, ovviamente, per la devastazione che sta subendo ad opera della troika, sia per la sua particolare storia, che l’ha vista sottomessa per secoli all’impero ottomano, sia ancora per la natura nazionalista del popolo greco. C’è anche questo dietro il successo di Alba Dorata che è passata dallo 0,07% del 1996 al 15/20% di oggi.

Sul suo sito ufficiale, alla voce “ideologia”, Alba Dorata spiega subito di essere un “movimento laico di nazionalisti greci” che nulla ha a che vedere con movimenti politici di altri paesi, contemporanei o passati. Ciò che muove Alba Dorata sono la corruzione dei politici, spesso chiamati “traditori” e “pupazzi delle banche” e la preoccupante situazione economica e morale della Grecia. In politica estera, Alba Dorata propone la creazione di una Zona Economica Esclusiva Mediterranea al cui centro sia la Grecia; in politica interna vuole l’arresto di tutti i politici corrotti e la confisca dei loro beni, diminuzione dell’80% dei finanziamenti ai partiti e l’eliminazione dell’immunità.

Alba Dorata condanna fortemente la democrazia delegata, intesa come consultazione del popolo che avviene ogni quattro anni, e propone un referendum popolare per ogni decisione importante che riguardi la Grecia. Dal punto di vista amministrativo è promotrice di un forte decentramento delle funzioni verso le periferie e delle autonomie locali in campo fiscale e giudiziario; in campo economico propone la nazionalizzazione di tutte le banche che abbiano ricevuto sovvenzioni statali perché “Non ha senso che lo Stato abbia dato soldi dei greci alle banche ma al popolo non ne sia venuto nessun beneficio”.

Riguardo la questione del debito, Alba Dorata è drastica: “Il debito è illegale e non lo pagheremo. Se la Grecia uscisse dall’Euro, l’Europa crollerebbe, quindi nessuno potrà mai minacciarci”; in campo energetico chiede l’autosufficienza e lo sfruttamento dei giacimenti siti a sud di Creta. Con i soldi ricavati, Alba Dorata vuole costruire un fondo per sovvenzionare la ripartenza dell’agricoltura, che in Grecia ormai non esiste più. “Non promettiamo un sacco di soldi né il Paradiso, promettiamo lavoro e produttività” – si legge nel sito ufficiale.

Riguardo l’immigrazione, secondo i nazionalisti greci, ogni irregolare deve essere arrestato ed espulso e i flussi migratori vanno bloccati. A fianco di questo, sono previste una serie di sovvenzioni per la maternità. In campo culturale, Chrysi Avghi, vuole ripristinare lo studio del greco classico a scuola, riscrive i libri di storia nei quali si parla troppo poco della Grecia, sovvenzionare tutte le associazioni sportive locali, “coltivare il modello classico attraverso l’educazione nazionale”, cambiare l’aspetto delle città tramite un’architettura monumentale.

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