venerdì 19 Luglio 2024

I falsari dello Ius Soli

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored


Giornalisti ormai razzisti contro i padri

Una ragazzina di quattordici anni è stata massacrata di botte alle porte di Torino da due coetanee sostenute da un gruppo di maschi. Botte e minacce di stupro di gruppo. Risultato? Ospedale, anno di scuola perso, psicologo. E le due carogne? Secondo il quotidiano torinese degli Elkann, la Busiarda (in arte La Stampa), si chiamano Silvia ed Elisa, nomi di fantasia per tutelare ragazze minorenni. Nomi italiani. Peccato che le due carogne siano una marocchina e l’altra rumena. I “graditi ospiti”, le “grandi opportunità”. Ma il quotidiano torinese lo nasconde. Vietato fornire notizie sulla nazionalità dei criminali, quando sono stranieri. Se sono italiani, invece, si può anche raccontare da quale paesino sperduto provenivano i bisnonni. Poche settimane fa, non a caso, si è ben spiegato che un tossico italiano aveva ucciso con una coltellata uno spacciatore africano. E la vittima, un venditore di morte, è stata trasformata in una sorta di “santino”: sempre allegro e sorridente, pieno di speranze. Non come i coetanei italiani che si disperano perché non hanno un lavoro. Lui, lo spacciatore, l’occupazione l’aveva trovata: vendere morte. Ma non si tratta di casi isolati. Grande spazio, sul quotidiano, per la festa degli “ospiti non invitati” nelle palazzine occupate a Torino. Oddio, ci dovrebbero essere alcuni reati, dall’occupazione abusiva alla violazione di domicilio, per non parlare dell’allacciamento abusivo a luce e gas. Ma non sono mica italiani, la legge per loro non vale ed anzi si deve festeggiare pubblicamente. Sarebbe divertente scoprire l’entusiasmo dei giornalisti nel caso di un’occupazione della redazione de La Stampa o delle loro abitazioni private. D’altronde l’entusiasmo dei giornalisti subalpini è accompagnato dall’indignazione del signor Nosiglia, arcivescovo di Torino. Nosiglia, in cerca di una nomina cardinalizia, si è lanciato in dichiarazione sempre più politicamente corrette. Attaccando, ad esempio, gli italiani di Torino perché non fanno abbastanza per gli ospiti non invitati. Silenzio, come sempre, sugli italiani disperati che si suicidano per mancanza di soldi, di lavoro, di prospettive. Un arcivescovo mica si può occupare di queste sciocchezze. Ed il signor Nosiglia ha anche accusato i torinesi di essere troppo perbenisti. Chissà, allora, che fastidio avrà dato al futuro cardinale la notizia che la ragazzina picchiata ha denunciato le carogne straniere che l’hanno aggredita. Una bambina perbenista, evidentemente. Perché una buona cristiana avrebbe incassato e non si sarebbe neppure fatta medicare in ospedale. La denuncia può scattare solo nei confronti di carogne italiane. Se no si è razzisti. Perché i problemi veri di Torino, secondo il signor Nosiglia, sono i fischi allo stadio verso i giocatori stranieri, mica la mancanza di lavoro per gli italiani perbenisti. A loro nessuna solidarietà, nessuna visita pastorale. L’aspirante cardinale non ha tempo, deve andare nei campi Rom dove si bruciano i cavi rubati per ricavarne il rame. Nell’indifferenza di chi è convinto che i reati da perseguire siano solo quelli degli italiani.

 

Ultime

Progressi nel disagio demografico

Sarà più facile avere figli

Potrebbe interessarti anche