Però non conta il colore dei fanciulli
Ve lo ricordate, noi, purtroppo per lui, sì. In base all’incolpazione della procura generale della Cassazione, Remer “scaricava dalla rete file con contenuti pedopornografici” e “deteneva sul suo personal computer fisso, nonché su quello portatile, immagini e filmati pedopornografici , raffiguranti bambini, preadolescenti nude, ritratti in pose oscene e in attività sessuali anche con soggetti adulti”. Per questo “ledeva la propria immagine di magistrato , compromettendo anche il prestigio dell’intero ordine giudiziario”.
Per questi stessi fatti, che risalgono al 2007, Remer è stato sottoposto anche a procedimento penale da parte della Procura di Salerno.
E’ lo stesso magistrato noto per dare la caccia a pericolosi ‘razzisti’ del web. E che alcuni anni fa, per il caso di una rissa con ‘vittima’ un ucarino ebbe a dire, parlando con i giornalisti, di ”un’aggressione brutale che fa pensare ad un vero e proprio raid razziale”. E Remer si impegnò molto nel sostenere la ‘motivazione razziale’ della cosiddetta aggressione.
Basta sapere aspettare, per capire chi è il tuo nemico.
