giovedì 18 Luglio 2024

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Bacco almeno ci è amico. La vendemmia di quest’anno si prevede che ci fornirà un vino ottimo e in gran quantità. Non è cosa da poco.

ROMA – Quantita’ in crescita del 14% e qualita’ tra le migliori degli ultimi dieci anni. E’ questa la prima previsione ufficiale dell’ Associazione enologi enotecnici italiani (Assoenologi) sulla vendemmia del 2004, a conferma dell’ ottimismo manifestato nei giorni scorsi da produttori e organizzazioni di categoria.
Nel 2004, secondo Assoenologi, si produrranno poco piu’ di 50 milioni di ettolitri di vino con un incremento del 14% rispetto allo scorso anno che fece registrare 44,1 milioni di ettolitri, cioe’ una delle produzioni piu’ contenute degli ultimi 50 anni. Dopo due anni di forte decremento, dunque, si torna a una vendemmia che rientra nella media quinquennale (1999/2003) attestata sui 50,6 milioni di ettolitri di vino. Ma va anche ricordato che quella del 2003 e’ stata la vendemmia piu’ anticipata e piu’ corta degli ultimi cinquant’anni.
”Il 2004 ha fatto invece registrare un ciclo vegetativo regolare – spiega il direttore di Assoenologi, Giuseppe Martelli – sia nei tempi sia nelle fasi fenologiche, tanto che la maturazione e’ posticipata mediamente di oltre 15 giorni rispetto allo scorso anno”. I primi grappoli sono stati infatti raccolti dopo ferragosto e le operazioni vendemmiali termineranno a meta’ ottobre.
Ma gli aspetti positivi della vendemmia 2004 riguardano soprattutto la qualita’. ”Dopo due anni discutibili – continua Martelli – se settembre decorrera’ nel modo piu’ opportuno, continuando a regalare giorni di sole, qualche pioggia e una buona escursione termica notturna, il 2004 potrebbe essere uno dei millesimi piu’ interessanti degli ultimi dieci anni, molto vicino se non superiore al 1997”. Le premesse per firmare un’ eccellente produzione ci sono tutte: ciclo vegetativo regolare, accumulo lento e costante, equilibrio nei componenti del grappolo, giusta resa uva/vino.
Ovviamente si tratta soltanto di previsioni, visto che finora e’ stato vendemmiato poco piu’ del 5% della produzione e che il pieno della raccolta avverra’ soltanto nella terza decade di settembre. In ogni caso e’ certo che sia i vini bianchi sia quelli rossi possono raggiungere alti livelli qualitativi: ”i bianchi grazie a una estrema finezza e a un’ esuberante freschezza avvalorata da intensi profumi e aromi – sostiene il direttore di Assoenologi – i rossi per ricchezza di struttura, tipicita’, equilibrio e ampiezza di evoluzione”.
E’ ancora difficile, invece, fare previsioni di mercato. Con appena il 5% della produzione vendemmiata, allo stato attuale delle cose le contrattazioni sono in tutt’ Italia praticamente ferme, fatta eccezione per alcuni scambi riferiti alle varieta’ precoci. Per i prezzi all’ ingrosso la tendenza e’ quella di un generalizzato ribasso sia per i vini bianchi, sia per i rossi rispetto ai prezzi spuntati nello stesso periodo dello scorso anno. Va pero’ tenuto presente che per alcune tipologie le trattative mettono in luce un leggero incremento dei prezzi. In netta controtendenza la Sardegna dove, considerata l’ assenza di giacenze e la produzione relativamente limitata, le quotazioni dei vini a denominazione di origine fanno registrare decisi incrementi di prezzo.

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