E mani ormai inutili a destra
Genitore A e genitore B.
Non maschio alfa, di quelli nessuna traccia. Solo A e B. Vietato essere padri e madri.
I comuni di Milano e Venezia fanno da avanguardia e cancellano, nei moduli per l’iscrizione all’asilo, la distinzione fra i sessi.
È la finta banalità, l’apparente cazzata che disvela l’intento di superare la famiglia nel nome del tertium genus. Che, come se si trattasse di una genia di handicappati, alcuni tutelano discriminando.
Una cazzata alla quale le opposizioni, se esistessero, dovrebbero reagire a calci nel culo. Ma i destri, ora che anche la masturbazione è all’indice, delle mani non fanno uso. Usarle per scrivere richiede un’idea, questa sconosciuta, e bastonare è cosa da cervello e muscoli, ahiloro flaccidi e adiposi.
Se fossimo noi di altra tempra, sarebbe questo il tempo del randello.
Randello per chi impone il mito dell’uguale con la cogenza della legge; randello per i caritatevoli che dissanguano il popolo agevolando le invasioni; bastone per chi predica la vita praticando l’omicidio di ogni empito di libertà; bastone per chi si dice di un’altra razza ed invece pratica e vivacchia come l’ultimo dei mercanti.
E se il mio randello, per mero e formale ossequio al vecchio codice Rocco, è quello della penna, non nascondo come nei miei desideri assuma la forma del caro, gentile, manganello.
