venerdì 19 Luglio 2024

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Chi gira in auto per le città una volta o l’altra l’avrà pensato: «pagherei per un parcheggio libero».
Oggi il desiderio diventa realtà tramite Monkey Parking, un’app disponibile per iOS e al centro di diverse polemiche.
Il funzionamento è concettualmente semplice: tramite l’app si può segnalare quando si sta per lasciare un parcheggio e, in tal modo, “metterlo all’asta”.
Chi è in cerca di un posto libero può fare la propria offerta e aggiudicarsi lo spazio, per poi rimetterlo all’asta quando non ne avrà più bisogno.
Monkey Parking è frutto del lavoro di sviluppatori italiani ed è stata lanciata a Roma e a San Francisco ma, come dicevamo, ha subito suscitato polemiche: ci si chiede, infatti, se sia legale vendere in quel modo uno spazio che è pubblico.
Paolo Dobrowolny, fondatore di Monkey Parking, spiega: «Non abbiamo avuto problemi legali. Noi mettiamo in contatto le persone e permettiamo loro di scambiarsi e vendere la preziosa informazione sul fatto che si sta liberando un posto. Chi lascia un parcheggio sarà incentivato a farlo sapere perché avrà una ricompensa. Chi cerca posto, invece, guadagnerà tempo. La nostra app semplifica la vita. Per adesso non prendiamo commissioni. Certo speriamo in futuro di prendere una percentuale».
A San Francisco, però, la pensano diversamente tanto che il procuratore della città, Dennis Herrera, ha inviato una cease and desist letter per chiedere la cessazione delle attività dell’app in base al codice della locale forza di polizia che vieta per l’appunto l’utilizzo degli spazi pubblici in questo modo. Nessuna notizia dal Comune di Roma, per ora.
Presso gli autisti, invece, Monkey Parking sembra riscuotere un buon successo; sul sito ufficiale c’è anche una form che permette agli utenti di indicare in quale città desiderano che l’app estenda i propri servizi.

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