giovedì 18 Luglio 2024

In ricordo di Vincenzo Muccioli

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A nove anni dalla scomparsa, il ricordo del fondatore di San Patrignano è vivo più che mai.

I’m gonna let it shine – continuerò a farlo splendere – è il titolo, emblematico, del blues con cui si è aperta ieri a San Patrignano la messa in ricordo di Vincenzo Muccioli, fondatore del più grande centro di recupero dalla droga d’Europa, in occasione del nono anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 19 settembre 1995.


Le parole della canzone esprimono l’impegno collettivo della comunità a continuare la battaglia contro l’emarginazione e la droga che ha contraddistinto i suoi ventisei anni di storia, un concetto sottolineato da Andrea Muccioli, figlio del fondatore e attuale responsabile della comunità: “Sono passati nove anni da quando Vincenzo ci ha lasciato. Chi è oggi in comunità e molti di coloro che sono venuti a trovarci, non hanno avuto occasione di conoscerlo. Eppure, lo sentiamo straordinariamente presente in tutto ciò che facciamo. Lo sentiamo vicino a noi ogni volta che offriamo aiuto a chi vive la solitudine della droga, quando cerchiamo di leggere i suoi bisogni le sue necessità, quando cerchiamo di superare i nostri limiti, difetti o egoismi, per accompagnarlo verso una vita diversa. Soprattutto, è vicino a noi nell’entusiasmo, nell’energia, nella gioia, che abita un luogo dove si torna ad essere protagonisti della propria esistenza”.


Alla messa, insieme ai mille ottocento ragazzi della comunità, hanno partecipato anche un migliaio di volontari delle associazioni che collaborano con la struttura antidroga riminese, arrivati per l’occasione a San Patrignano da tutta Italia.


San Patrignano, 19 settembre 2004






Al centro c’è l’uomo


Fra i problemi che il tossicodipendente presenta quello relativo alla semplice assunzione di droga è il meno rilevante.

Al centro del dramma non c’è la droga, non c’è la crisi d’astinenza, ma c’è l’uomo, con le sue paure, i vuoti in cui rischia di essere inghiottito.Per questo non mi piace dire o sentir dire che la nostra sarebbe una comunità di drogati.

La nostra è una comunità di vita, dove si ricomincia a vivere dopo anni passati ai margini della società.

Ecco, se proprio bisogna darne una definizione, la nostra è una comunità contro l’emarginazione.

VINCENZO MUCCIOLI
Fondatore della Comunità di San Patrignano


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