sabato 20 Luglio 2024

Ma a Roma la destra resta berlusconiana

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In controtendenza con il resto d’Italia ancora tira più di Salvini

C’è una Forza Italia che funziona o, almeno, prova a gettare il cuore oltre l’ostacolo e a ripartire dal territorio. È il partito di Roma e del Lazio, che lo scorso 31 gennaio – proprio nel giorno in cui Sergio Mattarella veniva eletto al Quirinale e in piazza San Lorenzo in Lucina si apriva la resa dei conti interna – ha concluso il tesseramento e si appresta adesso a celebrare a breve i congressi provinciali e cittadini.
Le cifre parlano di circa 16mila tesserati nel Lazio, di cui circa 9mila a Roma e provincia. Si tratta di stime ancora ufficiose e non ufficiali, ma che testimonia uno stato di salute tutto sommato buono del partito nella Capitale. Certo, nulla a che vedere con le cifre oversize del 2011, quando le tessere furono molte molte di più. Ma i dati vanno interpretati e ponderati. Quattro anni fa una tessera costava 10 euro, quest’anno 30: abolito il finanziamento pubblico i partiti devono far quadrare i conti. Nel 2011, inoltre, circolavano molti più soldi, Berlusconi era ancora saldamente a Palazzo Chigi, la crisi già mordeva ma nel Paese la bufera dello spread ancora doveva soffiare e il clima era di una generale fiducia oggi lontano ricordo. Infine, ultima considerazione ma non meno importante, nel 2011 esisteva ancora il Pdl, il partito unico. La diaspora del Nuovo Centrodestra verso sinistra e di Fratelli d’Italia verso destra non era allora neppure fantapolitica. Oggi molti signori delle tessere del Pdl non ci sono più in FI: Andrea Augello è in Ncd, come del resto Gianni Sammarco. Non ci sono più neppure Barbara Saltamartini, Pietro Di Paolo e Vincenzo Piso, all’epoca vicini a Gianni Alemanno, nel frattempo passato a FdI, partito fondato dagli ex Pdl romani Giorgia Meloni e Fabio Rampelli.
In un contesto simile e con le difficoltà nazionali che vive FI sarebbe stato lecito aspettarsi dati miseri. E invece gli esponenti territoriali locali si sono dati da fare, ripartendo dal porta a porta per convincere gli elettori a sottoscrivere la tessera. I tempi sono difficili: anche il Pd ne sa qualcosa e il crollo del tesseramento ha provocato non pochi grattacapi a Renzi.
I numeri del Lazio parlano così di 16mila tessere, così suddivise: circa 4.000 a Roma, 5.000 nell’hinterland, 3.000 a Frosinone e provincia, 2.700 a Latina, 1.000 a Viterbo e 700 a Rieti. Nella Capitale a recitare la parte del leone sono stati i due coordinatori uscenti, quello provinciale Adriano Palozzi (circa 3.400 tessere nell’hinterland e 400 a Roma) e quello romano Davide Bordoni (i dati non ancora ufficiali parlano di 1.700-2.000 iscritti). Risultato non trascurabile per i club «Forza Silvio» guidati dal coordinatore nazionale Marcello Fiori: circa 1.500 tesserati tra città e hinterland. I dati ufficiosi parlano di circa mille tessere anche per Giordano Tredicine, Antonello Aurigemma e Luca Gramazio.
Il dato politico è che, in vista dei congressi, i due coordinatori uscenti avrebbero da soli la maggioranza assoluta degli iscritti per essere rieletti. A breve partiranno le assise cittadine – Roma compresa – dalle quali usciranno i coordinatori comunali, delegati a eleggere i coordinatori delle cinque province del Lazio, i cui congressi si terranno quindi successivamente.
Per quanto riguarda Roma e provincia, i rumors che si raccolgono in Assemblea Capitolina e alla Pisana tendono a escludere conte interne. I maggiorenti locali del Pd propendono per andare a congresso unitario, confermando i coordinatori uscenti: l’ex assessore della giunta Alemanno e attuale consigliere comunale Bordoni per il romano e il consigliere regionale Palozzi per la provincia. I due – che da tempo ormai fanno parte, insieme con il consigliere regionale eletto a Frosinone Mario Abbruzzese, della medesima corrente, vicina ad Antonio Tajani – verranno sostenuti anche dai club di Fiori.
L’idea di fondo è che i congressi possano dare nuova legittimazione e maggiore forza ai coordinatori uscenti – nominati in precedenza dal partito, cioè dal presidente Silvio Berlusconi – e diano nuovo impulso all’iniziativa politica del partito locale.  

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