venerdì 19 Luglio 2024

A patto di non rimanere stecchiti per la puntura sul fuso

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Ancora riguardo ai rapporti con Salvini

Concordo su molto di quello che mi replica Carlo Bonney. Tuttavia qualche precisazione è d’uopo.

1) le vocazioni imperiali o di potenza europee, quelle che i marxisti chiamano “imperialismo europeo”, io invece le vedo, non fossse altro che per effetto di situazioni obbligate, e sono fermamente convinto che vadano sostenute e non intralciate. L’Italia fu fatta malissimo dai piemontesi ma poi si trattava se disfarla, uscendo dalla storia, o andare a fascismo. Con la Ue si ripropone lo stesso quadro e non ho il minimo dubbio su come e dove si debba porre un rivoluzionario. Per rivoluzionare, cioè, il quadro e non per proporre un’uscita del gambero.

2) Non credo minimamente che Salvini possa aspirare, oggi né mai ad una maggioranza.

3) Ho un’altra visione della sua scelta di alleanze con il cimitero degli elefanti e su cosa gli  porterà (per me è un suicidio).

 La seconda e la terza obiezione non rientrano in ogni caso nel cosa fare, vi rientra solo la prima: per me non si può collaborare con Salvini, Marine Le Pen o chiunque altri senza imporre al tempo stesso e in modo vistoso una visione positiva e imperiale dell’Europa  ciulando invece nel manico nell’attesa di tempi migliori.
E qui veniamo a noi, al nostro essere ormai preda d’immaginari reazionari che vanno sbaragliati insieme all’ideologia nazional-bottegaia che li colora.

Poi abbiamo la conclusione operativa nella quale concordo pienamente. Non ho detto nulla di diverso: sta a vedere se saremo in grado di esprimere qualcosa di ideologico e di programmatico che non sia reazionario e semplicemente demagogico e soprattutto se riusciremo ad impadronirci dei metodi della politica. Vedremo se sapremo tessere o se finiremo a fare come sempre la bella addormentata del bosco in attesa che ci risvegli un principe che, poi, si rivela sempre un rospo. 

Tutto dipende sempre e soltanto da noi. 

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