Un lavoratore marocchino, in Italia da quasi quindici anni, ha ucciso di botte l’unica figlia femmina che non riusciva a vivere secondo i costumi dell’altra sponda del Mediterraneo.
Un marocchino di cinquantasei anni, residente in Italia da una quindicina, ha ucciso a botte l’unica figlia femmina. Lo sradicamento della famiglia aveva creato una lacerazione ed un’impossibilità di capirsi. Per l’uomo l’Italia è probabilmente una jungla di perdizione e la figlia avrebbe dovuto invece crescere secondo i costumi lasciati in Marocco. Per la giovane, praticamente nata in Italia, l’adolescenza è stata presumibilmente un dramma, un’oscillazione difficile tra due dimensioni mai assunte pienamente, una schizofrenia.
È il caso di intere generazioni di figli d’immigrati, condannati allo sradicamento e all’infelicità.