sabato 20 Luglio 2024

Europa anno zero

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Bruciata ancora sull’altare di Yalta

L’Europa deve ritrovare il suo spirito combattente e prima di questo ritrovare uomini,come ha giustamente scritto Gabriele Adinolfi nel suo articolo di ieri su Noreporter.
Il drammatico attentato del 13 novembre a Parigi, ha messo in luce che non ci sara’ alcuna pieta’ verso gli europei e che siamo solo all’inizio di una lunga scia di sangue e di  terrore.
Anche questa volta l’Europa è al centro di una guerra iniziata da altri, da chi odia l’Europa per la sua storia millenaria,non certo per la sua  odierna farsesca rappresentazione .

L’Europa è infettata da tempo immemore da ideologie antiumane che ne hanno svilito e mortificato lo spirito, riducendo gli europei a fantasmi di se’ stessi,  ed è per questo che non puo’ e non sa reagire all’attacco jihadista , perche’ fiaccata al suo interno, intrisa di sensi di colpa instillati dai suoi nemici interni , perche’ ha ucciso l’eredita’ dei padri e addirittura se ne vergogna.
Il belato di chi continua ad appellarsi a diritti senza senso, a presunte “civilta’” da difendere , a pietosi sentimentalismi e/o isterismi da psicanalisi che nascondono solo il baratro nichilista nel quale è precipitata l’Europa, suonano solo come la resa incondizionata all’attacco terrorista ed ai suoi padrini, interni ed esterni.

Noi sappiamo bene chi manovra e dirige l’Orchestra che dal dopoguerra ha utilizzato la strategia della tensione,ogniqualvolta vi era bisogno di imprimere una direzione e/o un allineamento interno o internazionale ai Governi collaborazionisti imposti in Europa dal 1945.Ad Est come ad Ovest.
Il gioco al massacro continua con altri interpreti, ma il copione è lo stesso ed è stato scritto a Yalta.

Oggi è il jihadismo a suon di rap ad essere utilizzato, e non stupisce che il nemico interno abbia fatto in modo che interi quartieri delle citta’ europee, in nome di un assurda quanto inesistente “integrazione “ o meglio “assimilazione” al demenziale modello americano, siano ormai delle cittadelle in mano al jihadismo rappettaro.
Ma il problema  vero è che l’Europa non ha nulla da opporre al fanatismo religioso o politico che sia, proprio perche’ non avendo  piu’ne’ un’idea di Se’, ne’ un Centro ,ma solo  astrazioni teoriche materialiste, non riesce a comprendere la tragica realta’ ed a mutarne il corso ,assumendo le necessarie decisioni.

Questa guerra si potra’ vincere solo se gli europei saranno capaci di alzare , il velo della menzogna che li ha avvolti da troppo tempo , in primis contro i nemici interni e le  pseudoteorie sulla difesa “ del nostro modo di vivere” che lo ripetiamo, non è europeo, ma di importazione americana ,e sulle conseguenti scelte in tema di immigrazione clandestina, di lotta al materialismo e all’edonismo mercificante di ogni aspetto della vita, di rifiuto di modelli allogeni che nulla hanno a che fare con l’Europa .
Nessuna unita’ contro il terrorismo è pensabile a livello europeo con chi è complice  nei diversi governi della distruzione dell’Europa  attraverso lo Ius Soli,l’immigrazione o  le teorie gender. Prima si fa pulizia in casa propria e poi  si spazza il cortile esterno.

Dopo, ma solo dopo , si potra’ avere la forza necessaria ad affrontare il jihadismo assassino ,collegato al nemico interno, perche’ complementare ad esso, perche’ ne rispecchia il vuoto ,pur pensando forse di opporvisi, perche’ si nutre di sangue innocente ,agendo piu’ che come Islam come loggia massonica al servizio del nemico di sempre.

 

L’Europa è oggi ad uno spartiacque storico : perire per sempre come entita’ storica millenaria portatrice di civilta’ e di storia oppure risorgere per quelle “qualita’ da ris-vegliare” che ne potranno,  da sole, determinare la vittoria.

Una cosa è certa:da questo spartiacque  di sangue non se ne esce con la logica dei gretti nazionalismi da bottega o con localismi che sanno tanto di fuga dal campo di battaglia,ma con una visione di un’Europa forte, imperiale , nsolare. Chi non lottera’ per questo morira’ di terrore.

 

 

 

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