lunedì 1 Luglio 2024

Così nacque Zarathustra. Centosessanta anni fa

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“Lo spirito è la vita che incide in se stessa: che con il proprio tormento accresce il proprio sapere. Lo sapevate già ?”
“Io sono d’oggi e del passato, ma v’è in me qualcosa che appartiene al domani, e al dopodomani, e al futuro”.

Friedrich Nietzsche è il pensatore che forse più d’ogni altro ha tagliato la modernità come una lama affilata, sollevando impietose questioni esistenziali e risolvendole in modo impegnativo: ponendo l’uomo sempre e solo di fronte a se stesso. “Corda tesa” (tra il bruto e il superuomo nella formulazione nietzscheana), l’uomo è considerato valido solo in quella tensione, venendo meno la quale, si affloscia e si spegne. Così come “l’ultimo uomo, saltellante e longevo come una pulce” che Nietzsche aveva annunciato e che oggi ritroviamo un po’ ovunque. Il grande nemico è in noi stessi: anche questo ci ricorda Nietzsche quando ci rammenta che il nostro nemico è lo “spirito di gravità”. E la grandezza sta nella prova, nella conoscenza di sé, nella capacità di riconoscere ogni propria bruttura e di farne materia per un rimodellamento. “Le mie altezze sono le mie profondità”.


Il meraviglioso poeta ribelle, il pensatore aristocratico e nichilista, forte però di un nichilismo attivo, guerriero e perfino trascendente, nasceva 160 anni fa a  Röcken, in Sassonia, il 15 ottobre 1844.


Dopo aver studiato teologia ed averla lasciata per la filologia classica a Lipsia, ove conobbe Richard e Cosima Wagner, Nietzsche ottenne la cattedra di lingua e letteratura greca all’università di Basilea.


La sua produzione:


La nascita della tragedia dallo spirito della musica (1872), le quattro Considerazioni inattuali (1873 – 1876),


Nel 1878 esce la prima parte di Umano, troppo umano. Un libro per gli spiriti liberi, mentre per la seconda parte bisognerà aspettare l’anno successivo, il 1879. 1881 è la volta di Aurora, l’anno seguente conobbe a Roma Lou Andreas Salomè e pubblicò La gaia scienza (1882). Tra il 1883 e il 1885 uscì quello che da molti è considerato il suo capolavoro: Così parlò Zarathustra, al quale fanno seguito Al di Là del bene e del male (1886), Genealogia della morale (1887) e, tra l’88 e l’89, L’Anticristo, il Crepuscolo degli idoli, Ecce homo. Nell’aprile del 1888 Nietzsche andò ad abitare all’ultimo piano di via Carlo Alberto n. 6 a Torino. Internato in seguito in clinica psichiatrica (“i pazzi e i fanciulli sono i più cari agli dei”) ne uscì a metà anni Novanta.


Nell’aprile del ’97, alla morte della madre, la sorella Elisabeth portò Nietzsche con sé a Weimar. Morì verso mezzogiorno del 25 agosto 1900.


Ci ha lasciato tante e tali di quelle massime di saggezza che è impossibile riportarne un numero sufficiente per varietà e qualità. Ne scegliamo una per tutte, soprattutto una

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