giovedì 18 Luglio 2024

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Servizi tedeschi: non tutto è da buttare

Hans-Georg Maassen è stato rimosso un anno fa dalla guida dei «servizi segreti» tedeschi, l’Ufficio federale per la Protezione della Costituzione, dalla Merkel, dopo un suo intervento in cui contraddiceva la stessa cancelliera su un episodio di «caccia al migrante» a Chemnitz, avvenuto dopo l’ennesimo omicidio da parte di un richiedente asilo.
Ora l’ex «capo delle spie» ha dichiarato guerra al politicamente corretto che in Germania è particolarmente asfissiante. Lui si definisce «un sobrio realista che ha forti preoccupazioni per il futuro dell’Europa».
Secondo Maassen, che ovviamente ha ancora ‘amici’ all’interno della struttura dei servizi segreti tedeschi, la vicenda della Sea Watch e di Carola Rackete è stata una sceneggiata messa in piedi dalla tv pubblica Ard: quindi dal governo Merkel.
Maassen ha condiviso un articolo del sito tedesco Journalistenwatch, in cui si parlava della presenza a bordo della Sea Watch di una troupe della televisione pubblica tedesca, e in cui si avanzava l’ipotesi che tutto fosse stato preparato: si doveva forzare l’apertura dei porti italiani e causare un incidente che mettesse in difficoltà Salvini.
Ed è questa ipotesi che l’ex capo dei servizi segreti tedeschi approva. Probabilmente lui sa che dietro le ONG tedesche e quelli francesi ci sono apparati dei due Stati. E che quella contro l’Italia è una guerra asimmetrica.
Non casualmente, dopo questa rivelazione, il sito è stato punito dal governo tedesco con il ritiro della classificazione di ente no profit per il suo editore.

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