sabato 20 Luglio 2024

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Come gli americani hanno manipolato i russi accondiscenti per impartire una lezione alla presunzione di noi europei

Guerra russoamericana all’Europa? Chiariamo.
La narrazione ufficiale parla di guerra tra Russia e Nato per conto degli Usa, ma è impropria.
Si rammenti che per ogni cosa importante c’è una narrazione ufficiale che si può accogliere o capovolgere ma che in ogni caso ci porta egualmente a una conclusione semplicistica e sbagliata.
L’inversione di una menzogna è una menzogna invertita. Pertanto, quale che sia la posizione che si prende, si sostiene la commedia di potere se non si è in grado di smascherarla e d ‘imporvi un’altra lettura. Insomma i filo-russi sono americanisti invertiti? Solitamente sì.
Poi c’è un altro aspetto. La contesa tra potenze è relativa, nel senso che risponde a interessi conflittuali, ma all’interno e alla testa di ogni potenza agiscono centrali internazionaliste e sovranazionali, gangsteristiche, mafiose e rifacentesi a medesima sacralità che s’intendono tra loro più di quanto si contrastino e non esitano affatto a sacrificare i propri popoli. In questo Usa, Inghilterra e Russia non differiscono di una virgola.

Quello che la guerra sta provocando
Stabilito che nessuna versione ufficiale è veritiera e che dietro le quinte le oligarchie perseguono i  rispettivi interessi specifici ma anche un superiore interesse di cosca e di casta, subentrano poi i fattori oggettivi che attestano come ogni singolo player si stia muovendo, a prescindere dal grado di complicità preventiva. Poco conta stabilire fino a che punto Putin e Biden abbiano concordato l’aggressione russa all’Ucraìna come sostiene (a mio parere abbastanza giustamente) Ahmadinejad, l’importante è che l’azione va oggettivamente in una direzione che sottrae la Russia a qualsiasi ipotesi grancontinentale, spacca l’Europa, la minaccia di tenuta per il suo tentennare nei confronti dell’aggressore moscovita, ne appesantisce la congiuntura economica, ne ritarda la riconversione in New Economy, l’allontana dalla proiezione sul Pacifico e la minaccia da sud con la combinazione blocco del grano e controllo russo della Libia e del Mali da cui potranno scagliarci addosso milioni di profughi affamati.
Il che fa scopa con l’intento americano che si riassume in tre linee fondamentali. Spezzare la cooperazione russotedesca, definita giustamente da loro come pericolosa solo se a trazione germanica; buttarci fuori dall’Africa; farci pagare cara la presunzione di assumere un ruolo nel Pacifico.
La Russia si è adeguata a tutto ciò, un po’, come sostiene Andrey Kortunov, perché ha perso tutti i confronti nel soft power e ripiega nella stupida brutalità, un po’, come sostengono da tempi non sospetti gli analisti leninisti, perché di fronte alla New Economy la Russia, nano economico incapace di genialità, si troverebbe a scomparire e ha tutto l’interesse sia a forzare oggi sui prezzi, sia a ritardare la nostra New Economy cui servirebbero anche minerali del Donbass.

L’inconsistente versione russa
La propaganda russa, acriticamente rilanciata da quelli che vivono di riflesso, che si formano un’identità per sottrazione e che invertono le menzogne spacciando le menzogne invertite per verità, parla di inevitabile reazione russa alle provocazioni americane. Ridicolo: le provocazioni americane ci sono state “qb” per consentire ai russi di trovare la scusa per fare quello che gli americani volevano che facessero e non c’era alcun motivo oggettivo che giustificasse l’invasione russa dell’Ucraìna, altrimenti da una volontà mafiosa di governo il cui grado di complicità con i confratelli dell’altro lato del Pacifico rappresenta l’unico punto interrogativo.

Europa contro Europa
In questa guerra che si lascia credere che abbia luogo tra Russia e Occidente, gli americani e la Nato stanno facendo pochino per aiutare gli ucraìni aggrediti e massacrati.
Il loro interesse è il prolungamento del conflitto e il suo incancrenirsi, frattanto agiscono per dividere l’Europa: da una parte il grosso di Visegrad attirato in un progetto Intermarium che affida al controllo inglese lo spazio vitale economico tedesco, e qui le strutture Stay Behind gettano benzina sul fuoco. Dall’altra parte, cioè nell’Europa dell’Ovest e in particolare da noi, le centrali a stelle e strisce sostengono le “ragioni” del Donbass, il disfattismo e il “dialogo” con i russi, in fondo provocati…. Accade anche in altre nazioni occidentali, ma da noi non è arduo notare quanto impegno ci mettano gli ex di Gladio e di Lotta Continua, creatura storica delle destre americane, fedeli ai meccanismi della strategia della tensione cui si prestano oggi nelle vesti più disparate.
Il ruolo russo è incontestabilmente quello del protagonista sanguinario che ha messo in atto la strategia desiderata dagli americani e che la sta facendo progredire.

La nostalgia eterna di Jalta e della Guerra Fredda
Chiariamo per i mononeuronali che confondono questo schema con una fratellanza d’armi, che si è sempre trattato di un’intesa asimmetrica, con un intreccio di vertice nel quale intreccio, comunque, i mafiosi moscoviti dipendevano (e dipendono) dagli angloamericani, salvo poi riacquistare terreno con le scalate sovversive in Occidente per un continuo accordo in movimento.
Una Russia allora ufficialmente comunista senza esserlo appieno, oggi ufficialmente non comunista pur mantenendone lo spirito e l’anima e soprattutto i meccanismi di potere, ebbe allora mano libera in una spartizione planetaria nella quale fu molto più funzionale agli Usa di chiunque altro ma ottenne, nella spartizione, molto ma molto meno della metà del pianeta…
L’accordo, che le permise di sopravvivere anche economicamente, si ruppe quando intervenne la tentazione di diventare più potente minacciando l’Heartland. L’implosione consequenziale del titano che si era ribellato al suo padrone non ebbe ripercussioni così devastanti visto che, rimaste intonse le strutture sovietiche, sulla base di queste, e soprattutto di quelle “spionistiche” (ovvero le più massoniche, inquinate, transnazionali, cui appartenevano Putin e i suoi compari) venne realizzata la ricostruzione su invito esplicito della Casa Bianca.

Il nostro peccato di presunzione
Oggi ci troviamo di fronte a una nuova “Ubris”, che non è quella russa, visto che loro hanno accettato di tornare a fare il compitino e di riproporsi come gendarmi dell’Europa per conto dell’ordine mondiale Wasp contro cui inveiscono pur sapendo di rafforzarlo: ma questa è una tecnica che conoscono bene e di cui sono maestri da oltre un secolo.
Il peccato di presunzione è stato nostro ed è consentito nell’aver creduto di poter mettere a frutto spudoratamente la massa di errori commessi da Trump che, contrariamente ai suoi intenti di apprendista stregone, ci avevano spianato la strada.
Il semplicistico rodomonte provò a piegare la Cina con una serie di mosse deleterie per la politica internazionale americana e, fra le altre cose, denunciò i trattati in programma.
Noi cogliemmo la palla al balzo come Ue e vi subentrammo, il che ci permise di influire sugli equilibri politici nell’IndoPacifico incrinando il Quad (la Nato dell’altro versante nei piani americani) e stabilimmo un trattato commerciale con la Cina, il Cai, che fu una vera e propria dichiarazione di guerra al capitalismo americano e alle sue influenze.
L’Amministrazione Biden è subentrata immediatamente con il randello, inziando a colpire la Francia (annullamento dei contratti per i sottomarini australiani, golpe in Mali).
Quello che la Ue ha provato a fare nell’IndoPacifico, sul piano dell’imperialismo non-militare, può essere paragonato alla nostra presa dell’Etiopia: sono entrambi delle dichiarazioni di guerra.

Russi ed europei si dissangueranno
Gli americani che si tende a dare sbrigativamente per morti sono ancora nelle condizioni di agire molto più agevolmente e ficcantemente di chiunque altro.
Così hanno pensato bene di scagliare un nano politico-economico, ma titano militare, del tutto privo del sofware e dell’intelligenza necessaria a produrne uno, ad attaccare un gigante politico-economico che non ha forza militare sufficiente e si è illuso troppo a lungo di poterne fare a meno.
Speriamo che almeno su questo l’aggressione russa ci serva da lezione.
In ogni caso la Russia sta attaccando noi, ci sta immobilizzando e (indirettamente ma comunque per causa sua) ci minaccia di sopravvivenza per conto degli americani.
Lo fa anche dissanguandosi e non è quindi impossibile che, come in passato, svolto il compito, la paghi cara, come del resto si merita.

Per chi sogna un liberatore al posto di un altro
L’intesa perenne di Jalta non è fratellanza d’armi, è rapporto gangsteristico che può degenerare, anche se temo che non accadrà perché vederli svenarsi a vicenda sarebbe troppo bello. E sia chiaro che non tiferei per l’una o per l’altra delle due famiglie mafiose, questo è un esercizio che lascio ad altri che amano cercare un padrone, chiamandolo “liberatore” (la conosciamo dal 1943 questa devianza).
Più probabile che la lezione americana ai russi, una volta messi a posto noi, sarà di livello più contenuto e che i russi, more solito, se l’impartiranno da soli visto che non imparano mai la lezione.
Nelle intese – oggettive o soggettive che siano – tra gangsters, il più forte si mangerà sempre il più piccolo e i gangsters russi non hanno ancora capito, dopo oltre un secolo, che l’essere o quantomeno l’apparire i più feroci, ipocriti, cinici, stragisti del lotto non è sufficiente se non si hanno i mezzi, economici, tecnologici, militari e cerebrali per competere. Nel sistema gangsteristico mondiale resteranno sempre subordinati, qualsiasi cosa facciano.
Intanto, noi, armiamoci!

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