sabato 20 Luglio 2024

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Dopo Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce, ora anche la presidente della Bce Christine Lagarde sostiene l’euro digitale, ossia la moneta emessa dalla banca centrale europea in forma elettronica a cui tutti i cittadini e le imprese avrebbero accesso per effettuare pagamenti giornalieri in modo rapido e sicuro e tutto digitalmente. Senza più il bisogno di ricorrere al contante. Secondo Lagarde, l’euro digitale è necessario per tre ragioni chiave.

Perché ci occorre l’euro digitale secondo Lagarde
La prima ragione è l’integrità. Abbiamo visto nell’Eurozona un calo dell’uso del contante ed è stato certamente accelerato dal Covid. O meglio dalle restrizioni imposte dai governi a motivo del virus. Lagarde ha sottolineato:
“È stato un po’ frenato dalla guerra, perché c’è stato un rinnovato appetito per i contanti. Ma i numeri sono molto chiari e vediamo un calo sull’uso dei contanti. Tutto sta andando sul digitale la gente esprime una preferenza per questo. Dobbiamo assicurare di avere un’alternativa al contante e che sia ancorata alla nostra politica monetaria e alla sovranità delle nostre azioni”.
Il secondo aspetto è la resilienza. “Dobbiamo poter salvaguardare l’autonomia dei pagamenti nell’area euro. Perché se guardi alle app di pagamenti realizzi presto che questi mezzi non sono necessariamente europei. Quindi dobbiamo semplicemente stare attenti: è molto rischioso affidarsi ad una sola fonte”, ha sottolineato Lagarde. La terza ragione è l’integrazione.

I tempi di lancio
Lagarde ha anche ammesso che l’eventuale euro digitale non avrà il pieno anonimato dei contanti, anche se potrebbe esserne creata una versione con privacy rafforzata (che al momento la Bce chiama “cash plus”). La presidente ritiene che i timori sulla privacy e sull’ipotesi che la banca centrale possa trasformarsi in una specie di Grande Fratello siano infondati. A tal proposito, ha precisato:
“Una banca centrale non ha nessun interesse a usare i dati personali dei clienti delle banche. La banca centrale non è interessata ai dati e non vuole monetizzarli. Invece ci sono alcune grandi compagnie che sono interessate nella raccolta, la gestione e l’analisi dei dati su vasta scala, per monetizzarli. Quindi penso che l’ansia sia mal riposta rispetto alla banca centrale e dovrebbe essere più concentrata sull’uso che si fa dei dati personali da parte di alcune grandi compagnie tecnologiche”.
Tuttavia, vi è incertezza sul lancio dell’euro digitale. Ieri Lagarde durante un convegno alla Banca dei regolamenti internazionali (Bis) ha detto:
“Per un paio di anni abbiamo esplorato e valutato gli aspetti tecnici e a ottobre il Consiglio direttivo deciderà se proseguire verso l’attuazione, che non è luce verde ma certamente ci porta più vicino”.

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