venerdì 19 Luglio 2024

Gli italiani e l’arte d’arrangiarsi

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Il boom dell’usato

Sono 24 milioni gli italiani che hanno scelto nel 2022 la Second Hand Economy, il mercato dell’usato cioè, generando un valore economico di 25 miliardi di euro, pari all’1,3% del Pil nazionale. Numeri record, come certifica la nona edizione dell’Osservatorio Second Hand Economy condotto da Bva Doxa per Subito, piattaforma attiva in Italia per comprare e vendere in modo sostenibile. In particolare, continua la crescita dell’online, canale preferito dal 65% dei rispondenti, con un volume d’affari di 11,9 milioni di euro (47% del totale). Dopo due anni di difficoltà, cresce anche l’offline, segno di un ritorno alla normalità e conferma di un mercato solido.
Stando così ai dati dell’Osservatorio Second Hand Economy condotto da Bva Doxa per Subito, emerge che anche nel 2022 il trend degli acquisti di prodotti di seconda mano ha contribuito al bilancio degli italiani: si attesta un guadagno medio di quasi mille € (953€, per la precisione), che in un anno difficile e incerto come il 2022 può essere di supporto all’economia familiare.
E forse anche per questo cresce non solo il numero di persone che comprano e vendono usato (57% vs 52% del 2021), ma anche la frequenza di utilizzo di questa forma di economia circolare e distributiva.
Veicoli si conferma la prima categoria per valore generato a totale (10,6 mld €), seppure in decrescita rispetto al balzo positivo del 2021. A seguire Casa e Persona, la categoria che cresce più delle altre (6,7 mld € nel 2022 vs 5,7 mld € del 2021). Seguono in terza posizione Elettronica (4,5 mld €) e Sports & Hobby in quarta (3,4 mld €), sostanzialmente stabili rispetto al 2021 per valore generato.

Ma chi compra usato in Italia? GenZ e Millennials (73%), ma anche famiglie giovani con figli piccoli (75%). E, soprattutto, perché? In primis per la sostenibilità di un comportamento che fa bene all’ambiente (55%), seguito dall’importanza di non sprecare, dando valore alle cose (52%) e dalla scelta intelligente e attuale di un modello differente di economia (51%). Valori, questi, trasversali a tutte le generazioni.
Perché invece si vende usato? La prima motivazione data dagli intervistati in merito alla vendita rimane sempre liberarsi da oggetti che non si usano più (76%), per fare spazio e ordine, dando nuova vita agli oggetti, seguita dal desiderio di abbattere gli sprechi (38%) e in terza posizione dal guadagno (36%). Andando nel dettaglio delle occasioni che stimolano la vendita, al primo posto troviamo l’inutilizzo (76%), trasversale a tutti i target ma con punte più alte per baby boomers (83%) e over 65 (89%). Seguono i cambiamenti di tipo personale legati a nuove passioni e mutate esigenze (29%), come l’inizio di un nuovo sport o per rinnovare gli ambienti in cui abita, percentuale che cresce al 39% per GenZ e al 40% per i Millennials. Al terzo posto troviamo la volontà di passare a un modello superiore dello stesso oggetto (27%), occasione ancora più rilevante per Millennials (32%) e 35-44enni (40%).

“Nel 2022 osserviamo un ulteriore aumento della percentuale di coloro che fanno second hand, così come del valore generato che arriva a 25 miliardi di euro e che è il più alto di sempre. Un segnale chiaro di come questa forma di economia circolare abbia a tutti gli effetti sdoganato il pregiudizio, per diventare un’abitudine di cui andare fieri, una scelta da rivendicare con orgoglio perché intelligente, sostenibile, smart”, ha commentato Giuseppe Pasceri, ceo di Subito. “Subito, e in particolare l’esperienza sempre simile all’e-commerce della compravendita dell’usato, scelta da 6 utenti su 10, hanno contribuito a rendere ancora più semplice e comoda questa scelta, conquistando un target cross-generazionale esigente e attento”.

Le prime tre regioni che spiccano per volume d’affari sono: Lombardia (€ 4,2 mld), Campania (€ 3,1 mld) e Lazio (€ 2,7 mld). “Ma anche Puglia al quarto posto e Sicilia al sesto, hanno oltre la metà del valore generato dall’online. Sembra quindi che, dove c’è una maggiore maturità del fenomeno, ci sia anche una maggiore penetrazione dell’online e una maggiore consapevolezza dei diversi modi di beneficiare della second hand”, spiega Giuseppe Pasceri.
Infine, le regioni dove si guadagna di più rispetto alla media nazionale grazie alla vendita dell’usato sono Campania (1.114€), Veneto (1.099€) e Lombardia (€ 970).

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