Il 20 luglio 1944, dieci anni e venti giorni dopo la Notte dei Lunghi Coltelli, la reazione, decimata allora, tenta di prendersi la rivincita. Progetta un attentato contro Adolf Hitler e lo Stato Maggiore nella Tana del Lupo. Il colonnello von Stauffenberg lascia una borsa contenente esplosivo sotto il tavolo e se ne va alla chetichella. Hitler urta la borsa con il piede e, poichè lo ingombra, la sposta. Questo gli salverà la vita. Periranno tre ufficiali e lo stenografo. La reazione sarà immediata e radicale. von Stauffenberg, fatto fucilare immediatamente da un suo complice, il generale Fromm, che s’illude così di allontanare da sé i sospetti, avrà una morte migliore degli altri congiurati, impiccati a ganci di macellai.
Cosa volevano fare i cospiratori e soprattutto chi erano?
Nobili in prevalenza cattolici che, secondo la Bbc erano stati a lungo in contatto con monsignor Montini, il futuro Paolo VI.
Appartenevano a quella combriccola che aveva un rapporto stretto con la Russia, fin dai tempi della Reichswehr.
Avendo Churchill controfirmato l’ordine perentorio di Roosevelt di non accettare nessuna trattativa e di andare avanti fino alla distruzione della Germania o alla sua capitolazione senza condizioni, essi speravano di accordarsi con Mosca.
Avessero prevalso, oltre all’onta cui avrebbero condannato la Germania, avrebbero trasformato l’intera terra tedesca in una sola e grande Ddr e avrebbero molto probabilmente determinato la comunistizzazione dell’intera Europa.
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