mercoledì 14 Agosto 2024

Strage di uomini ma anche di indizi

Quarantaquattresimo oltraggio alle vittime di Bologna

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Il 2 agosto 1980 il più grave attentato commesso in Italia (ufficialmente 85 persone ma almeno 86). Lo si è fatto passare alla storia come attentato fascista, ignorando scientemente, volutamente e continuativamente, la presenza sul posto di brigatisti del Superclan, di agenti di almeno tre servizi segreti (italiano, francesi e israeliani), di bande operative terroristiche della Stasi.
Dimenticando la restituzione del passaporto smarrito sul luogo dell’attentato a un fiancheggiatore della lotta armata di sinistra, decisa dallo stesso ufficiale che creò poi la falsa pista Ciolini.
Fischiettando sul fatto che i depistatori che hanno confezionato la pista fascista, ovvero le massime cariche dell’intelligence italiana, erano composti da un personaggio arrestato per favoreggiamento delle Brigate Rosse e da un altro indicato, nel seno delle BR, come quadro coperto del Patto di Varsavia.
Slegando infine il tutto dallo scontro in atto all’epoca tra Israele e chi stava aiutando l’Iraq a realizzare il proprio nucleare (Francia e Italia).
Ostinandosi a negare la connessione tra Bologna e l’abbattimento dell’aereo passeggeri dell’Itavia sui cieli di Ustica trentasei giorni prima.
E faranno la solita passerella piagnucolando sul fatto che non si conoscono i mandanti. Ma no?

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