lunedì 1 Luglio 2024

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Prima risposta alla crisi: consumeremo cibo poco caro, di scarsa qualità, distruggendo le nostre colture e le nostre culture

La crisi si fa sentire anche nel carrello della spesa e il ‘low cost’, ‘esteso’ dagli aerei ai treni, approda ora al supermercato. In questo periodo sono molte le promozioni, di durata, più o meno breve, nelle catene della grande distribuzione che mirano al taglio dei prezzi, specialmente su prodotti di prima necessità: dal paniere a prezzi bloccati al self discount con i prodotti sfusi a peso.
Il Gruppo Sma, ad esempio, per Pasqua ha ribassato i prezzi su oltre 500 prodotti di grandi marche con la promozione ‘Grande sorpresa di Pasqua’. L’iniziativa, a partire da oggi, si affianca ai prodotti a prezzi scontati a marchio Sma. Ma questa catena, nei negozi con l’insegna ‘Simply’, aveva già adottato una politica anticrisi con il paniere a prezzi bloccati tutto l’anno su 10 generi di prima necessità quali pane, pasta, insalate, vari tipi di carne, trota salmonata e banane. Un’iniziativa contro il caro prezzi dovuto anche alle speculazioni sulle materie prime, in particolare sui cereali. Per Pasqua si cerca anche di salvare la tradizione della colomba tanto che viene regalata con una spesa di venti euro.
Da Auchan fanno sapere di essere “contrari all’iniziativa soprannominata ‘happy hour’ di certi supermercati che man mano che si avvicina l’orario di chiusura svendono alcuni prodotti freschi, perché ritengono che non sia etica sotto il profilo della qualità e perché non vogliono che i clienti arrivino solo in quella fascia oraria”. La ‘controffensiva’ a iniziative di quel genere, peraltro inaugurata già da diverso tempo, è l’angolo ‘self discount’ in quasi tutti gli ipermercati, dove si possono acquistare una serie di prodotti sfusi direttamente dal dispenser, dalla pasta ai cereali, dalle caramelle ai legumi. Un modo per risparmiare fino al 30% sui prodotti di marca, vantaggioso soprattutto per chi è single, ed inoltre per dare una mano all’ambiente con flaconi e sacchetti da riciclare. Iniziative, questa come anche quella del paniere, che sono quasi un ritorno al passato quando si comprava la farina e la pasta a peso dal droghiere e che denotano un’inversione di tendenza nelle abitudini dei consumatori e nella proposta degli esercenti.
Un’altra catena molto forte, ‘Esselunga’, prosegue invece la sua strategia di riduzione dei prezzi con un grande investimento di 70 milioni di euro nel 2009 per ribassare i prezzi di oltre 1.000 prodotti di marca, freschi e a marchio privato (Esselunga) nelle categorie di maggior consumo e interesse per i clienti. L’iniziativa che si chiama ‘Giù i prezzi’ mira a non far rinunciare alla qualità per risparmiare sugli acquisti alimentari.

Prima risposta alla crisi: consumeremo cibo poco caro, di scarsa qualità, distruggendo le nostre colture e le nostre culture. E anche economicamente questo non farà che moltiplicare l’effetto crisi e disoccupazione. Favroriamo la tenaglia Usa-economie emergenti che ci soffoca e stritola

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