lunedì 1 Luglio 2024

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Anders Fogh Rasmussen, 56 anni, sarà dal primo agosto prossimo il dodicesimo segretario generale della Nato e il primo danese a ricoprire questa carica, in sostituzione dell’olandese Jaap de Hoop Scheffer, il cui mandato scade a fine luglio. “E’ con grande piacere che posso annunciare la decisione presa qualche minuto fa dai leader dei Paesi Nato di nominare il premier danese Anders Fogh Rasmussen nuovo segretario generale della Nato”, ha annunciato Scheffer al termine del Vertice per i 60 anni dell’Alleanza, conclusosi a sorpresa con la luce verde della Turchia che contro Rasmussen aveva minacciato il veto e fatto fallire il primo confronto tra i 28 di venerdì sera.
“Rasmussen è l’uomo che può portare avanti la trasformazione della Nato e guidare l’Alleanza nelle sfide del 21/mo secolo”, ha commentato Scheffer, esprimendo grande soddisfazione per una decisione presa alla fine “all’unanimità”, come vuole la regola del consenso generale che vige nell’organizzazione. “E’ un uomo con un’eccellente reputazione, sono sicuro che é l’uomo giusto per guidare la Nato”, ha commentato il presidente Usa Barack Obama, indicato dal premier turco Recep Tayyip Erdogan e dal presidente turco Abdullah Gul come l’artefice dell’accordo. “Le garanzie date da Obama alla Turchia hanno permesso questo risultato”, ha detto Gul in un incontro stampa a Strasburgo, nel corso del quale ha ringraziato anche il premier Silvio Berlusconi che “ha lavorato molto” per raggiungere l’intesa. Ma sia Gul che Erdogan (che ha parlato ad Ankara) non hanno precisato che tipo di garanzie hanno permesso di sbloccare la nomina che era appesa al solo veto turco. Secondo diverse fonti diplomatiche, la Turchia avrebbe ottenuto la promessa di ricoprire “un’alta carica” nella Nato futura di Rasmussen. Pubblicamente, Erdogan ha rimproverato al premier danese la mancata censura delle vignette caricaturali contro l’Islam e Maometto che, più di tre anni fa, furono duramente contestate anche con manifestazioni di piazza nei Paesi islamici e la tolleranza delle autorità danesi verso una tv curda a Copenaghen che le autorità turche considerano una base degli indipendentisti del Pkk. Su questa Tv, la magistratura danese ha aperto un’indagine, ma il caso è complicato perché realizza le trasmissioni in Danimarca, ma le trasmette via Belgio.
Lunedì prossimo Obama sarà ad Ankara, dove si recherà anche Rasmussen, in una missione che era programmata da tempo. Per concludere i negoziati sulla nomina durante questo Vertice, ieri sera la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva messo molta pressione sulla Turchia e sugli altri partner. Oggi, si è dichiarata “molto soddisfatta per l’esito unanime”. “E’ un importante presupposto per una Nato in grado di agire, una Nato che esiste non solo sulla carta”, ha detto la Merkel. Anche il presidente francese Nicolas Sarkozy si è felicitato per l’unanimità. “Nelle famiglie ci possono essere anche dei disaccordi, ma è poi importante superare i malintesi”, ha osservato. La Turchia è l’unico Paese musulmano membro di un’Alleanza che si sta giocando la sua credibilità nella guerra in Afghanistan, dove schiera la sua più importante missione. Da Scheffer, Rasmussen eredita una Nato salita a 28 membri e dal prestigio intatto, ma in crisi di identità. Giunta a 60 anni e dissolto il “blocco sovietico” deve decidere cosa essere e cosa fare in futuro.

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