venerdì 19 Luglio 2024

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Scusami ma ho famiglia e figli”

Rapina un piccolo supermarket con un coltellaccio e prima di dileguarsi si scusa con la commessa: ”Ho famiglia”. Ennesima, incredibile rapina, per un magro bottino di 160 euro, al supermercato “Schlecker”, in via Olmo 28 a Maerne (una farzione di Martellago, in provincia di Venezia): l’esercizio era già stato assaltato da un bandito armato di pistola il 22 gennaio, ma in passato ha subìto almeno altri due raid. E a vivere i soliti, interminabili attimi di paura è toccato alla stessa cassiera minacciata due mesi fa. La donna, 45 anni, ancora scossa e a caldo, ha rivelato che l’esperienza precedente era stata più traumatica (allora il rapinatore si era rivelato nervoso e agitato e l’aveva chiusa dentro un magazzino), ma non nasconde che anche stavolta ha sudato freddo con una lama di più di ventri centimetri puntata contro.
Il bandito è entrato in azione poco prima delle 18, quando la cassiera era da sola nel supermercato. ”Stavo alla cassa, dando le spalle alla porta, quando ho sentito entrare questo tizio – racconta la commessa – Aveva il viso travisato con una calza da donna, era sulla trentina, alto un metro e 70, vestito con un maglioncino di lana grigio e dei pantaloni neri. Da come parlava era straniero, anche se non saprei di che nazionalità: forse dell’Est”. Il malvivente, che dava l’impressione di essere disperato, ha affiancato la donna e le ha puntato contro un lungo coltello da cucina, intimandogli: ”Dammi i soldi”. Il tutto è durato pochi secondi: fattosi consegnare l’incasso, poco più di 160 euro, il bandito si è dato alla fuga. Ma prima di uscire dal supermarket ha detto alla cassiera, lasciandola di stucco: “Scusami, ma ho famiglia e ho figli”. La donna ha fatto a tempo a vederlo (di spalle) scappare a piedi verso il centro di Maerne mentre si toglieva la calza, scoprendo i capelli neri, e ha subito dato l’allarme.
Immediato l’arrivo di diverse pattuglie dei carabinieri di Scorzè e nucleo Radiomobile di Mestre. I militari, sentite anche altre testimonianze di residenti e passanti, oltre alla commessa, hanno battuto a tappeto per un paio d’ore tutte le vie del centro, cercando anche nei cassonetti il coltello, e hanno pure fermato e identificato, tra gli altri, uno straniero che corrispondeva alla descrizione del rapinatore, ma che a un confronto con la cassiera non è risultato essere l’uomo giusto.

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