venerdì 19 Luglio 2024

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Da quando gli americani guidano la “missione di pace” in Afghanistan, la produzione dell’oppio è aumentata del 440 per cento

Un fiume ininterrotto di eroina ha le sue sorgenti nell’Afghanistan, attraversa l’Asia centrale, la Russia e i Balcani, e arriva fino al ricco mercato europeo. Mentre le forze militari della coalizione internazionale, che sono in Afghanistan, non riescono (…) a fare da diga. Anzi, da quando sono lì, hanno visto crescere di “44 volte” la quantità di droga prodotta, senza colpo ferire.(tò guarda) E’ questa la dura accusa che la Russia fa agli Stati Uniti e alla Forza internazionale di stabilizzazione (Isaf) a guida Nato, ribadita dal suo organismo di lotta al narcotraffico, e che segnala, ancora una volta, la volontà di Mosca di avere voce in capitolo su quanto accade nel paese centro-asiatico.

Yury Maltsev, vicedirettore del servizio federale russo per la lotta alla droga Fskn è andato alla carica, sostenendo che dall’inizio della guerra al terrorismo in Afghanistan, e quindi con l’arrivo degli Usa e della coalizione, la produzione di eroina nel paese centro-asiatico è cresciuta di 44 volte. “Ci sono circa 148mila soldati della coalizione internazionale (in realtà poco più di 58mila, ndr.) ora in Afghanistan. Tuttavia, la produzione d’eroina è aumentata di 44 volte con l’arrivo di questo ampio contingente hi-tech. L’area delle piantagioni di oppio è cresciuta di oltre 40 volte”, ha affermato Maltsev, secondo quanto ha riferito l’agenzia di stampa Interfax.

Sono dati, quelli di Maltsev,

Secondo l’ultimo rapporto del 2008 nel 2001 furono prodotte “solo” 185 tonnellate di oppio, mentre nel 2008 sarebbero state 7.700 (circa 42 volte rispetto al 2001).

 

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